Fuori era primavera: il film di Gabriele Salvatores su RaiPlay

Da oggi su Raiplay una testimonianza sugli italiani in lockdown

È disponibile da oggi 10 dicembre in anteprima esclusiva su RaiPlay Fuori era primavera – Viaggio nell’Italia del lockdown. In questo intimo film collettivo Gabriele Salvatores racconta i lunghi mesi trascorsi dagli italiani in lockdown dopo lo scoppio della pandemia da Covid-19. Dopo la messa in onda sulla piattaforma della Rai, Fuori era primavera approderà su Rai Tre, in prima serata, il prossimo 2 gennaio 2021. Una testimonianza intensa, che mostra un viaggio fatto di speranza, solidarietà, solitudine e dolore. Gabriele Salvatores ha impostato una narrazione quasi cronachistica, seguendo l’ordine cronologico degli eventi. Si parte da quando il coronavirus sembrava solo un pericolo lontano per arrivare al graduale ritorno alla vita, passando per le settimane più buie del lockdown.

Prodotto da Indiana Productions con Rai Cinema, Fuori era primavera è stato realizzato con la partecipazione diretta dei cittadini. Più di 8000 italiani hanno infatti inviato i loro video amatoriali, riprese e prospettive personali spesso effettuate con lo smartphone. A curare il montaggio, Massimo Fiocchi e Chiara Griziotti.

Da oggi su RaiPlay Fuori era primavera – Viaggio nell’Italia del lockdown

Fuori era primavera – da oggi su RaiPlay – porta lo spettatore nelle piazze vuote, sui balconi di casa e in tutti quelli spazi che la natura ha saputo riprendersi durante i mesi del lockdown. “All’inizio avevamo un approccio più classico, quasi documentaristico” commenta Salvatores; “questo pur avendo chiesto alla prima squadra di visionatori di individuare dei nuclei narrativi e dei personaggi a loro modo protagonisti”. Gabriele Salvatores racconta poi di essersi reso conto che il tutto rischiava di avere un taglio troppo televisivo; da qui la necessità di seguire “la strada delle emozioni, di un sentire diffuso in cui il dolore e la speranza si fondono”.

Salvatores ha poi parlato di come la prospettiva, lasciato alle spalle il primo lockdown, sia cambiata; di come “al sentimento di comunità si sia sostituita la paura, la rabbia, la confusione”. Oltre al racconto di come gli italiani abbiano vissuto l’impatto con la pandemia, Fuori era primavera si concentra anche sul ruolo della natura. “Non sarò mai un negazionista, so bene che il virus esiste, l’ho provato in prima persona e credo al suo passaggio dall’animale all’uomo. Ma è altrettanto vero che per la natura anche noi siamo una sorta di virus malefico. Abbiamo favorito questa pandemia con il nostro comportamento e oggi la considero un segnale d’allarme a cui dovremmo prestare attenzione”.

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