Mi chiamo Francesco Totti: il docufilm è campione d’incassi

L'opera diretta da Alex Infascelli ha incassato 592.000€ in tre giorni

Il docufilm Mi chiamo Francesco Totti, diretto da Alex Infascelli, è campione d’incassi al box office italiano. L’opera è riuscita ad incassare 592.000 euro con oltre 55 mila spettatori in tre giorni. Il docufilm è stato distribuito nelle sale italiane il 19, 20 e 21 ottobre; le parole del regista:

Eccezionale risultato di presenze in sala ed è la prova dell’amore tra la gente e Francesco Totti. Io sono felice di esserne stato il messaggero.

Nicola Maccanico, Ceo di Vision Distributionha commentato così il successo in un’intervista rilasciata ad Ansa:

Il meraviglioso documentario di Infascelli dimostra che, nonostante le difficoltà del momento, il rapporto tra pubblico e sala è ancora vivo. E con responsabilità per contribuire in ogni modo possibile al supporto del mondo dell’esercizio abbiamo deciso di lasciare nei cinema ‘Mi Chiamo Francesco Totti’ anche nei prossimi giorni. Far vivere il cinema oggi implica l’assunzione da parte di ognuno di alcuni rischi e Vision non ha paura di farlo.

Mi chiamo Francesco Totti: il docufilm trionfa al Box office

Il film è tratto dal libro Un Capitano scritto da Francesco Totti con Paolo Condò. Prodotto da Lorenzo Mieli, Mario Gianani e Virginia Valsecchi, Mi chiamo Francesco Totti è una produzione The Apartment e Wildside, entrambe del gruppo Fremantle, con Capri Entertainment, Fremantle, con Vision Distribution e Rai Cinema, in collaborazione con Sky e Amazon Prime Video. Il docufilm precede Speravo de morì prima titolo provvisorio della serie su Francesco Totti diretta da Luca Ribuoli e annunciata da Sky. La serie su Francesco Totti sarà un racconto in sei episodi sugli ultimi due anni di carriera del leggendario numero 10 della Roma, la fine del suo lungo percorso con la maglia giallorossa – rimasta sempre la stessa per 27 anni, un uomo divenuto con gli anni simbolo e bandiera di un’intera città, e non solo. Un dramedy che unirà l’epica sportiva da vero fuoriclasse del calcio italiano e mondiale, raccontato nel complesso periodo prima del ritiro – includendo le immagini d’archivio dei momenti più esaltanti della sua carriera – e la vita privata di un uomo coraggioso e semplice, autoironico e romanissimo, legato da sempre alla sua città e al calcio.

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