Rocketman: recensione del film su Elton John

Il dipinto della rockstar britannica interpretata da Taron Egerton funziona, ma il film non esprime il suo pieno potenziale

Rocketman recensione del film su Elton John. L’ultima annata cinematografica è stata segnata indelebilmente dal grande successo di Bohemian Rhapsody, biopic musicale incentrato sulla storia dei Queen e di Freddie Mercury. Conquistando critica e pubblico, è riuscito ad aggiudicarsi ben quattro Oscar durante la 91ª edizione dei premi, in particolar modo quello di miglior attore protagonista all’osannato Rami Malek.

Sulla scia dell’entusiasmo che Bohemian Rhapsody ha seminato, Rocketman si propone come un nuovo ritratto di un artista altrettanto eccentrico e leggendario. Si tratta infatti di Elton John, mostro sacro della musica contemporanea, che viene interpretato nel film dall’attore gallese Taron Egerton. Giovane di talento, ha avuto modo di farsi notare in Kingsman dove veste i panni dell’agente segreto Gary “Eggsy” Unwin. Dopo la nomination ai BAFTA come migliore stella emergente, qui  Egerton si immerge nell’eccentrico mondo di Elton John, ripercorrendone la vita sregolata fatta di sesso, droga e rock ‘n’ roll. Eccovi quindi di seguito qualche considerazione su Rocketman, di Dexter Fletcher, dal 29 maggio nelle sale italiane.

Rocketman recensione: la trama

La storia parte da un episodio chiave nella vita di Elton John, ossia il ricovero riabilitativo alla quale la star si sottopose negli anni ’90. Così quindi si apre la pellicola, con Taron Egerton che fa il suo ingresso in clinica con uno stravagante nonché coloratissimo costume da volatile. Da qui il protagonista non farà altro che ripercorrere i momenti della sua vita, dalla Royal Academy of Music ai grandi successi mondiali. Alla gloria del palcoscenico, dove migliaia di fans cantano a squarciagola le sue canzoni, lo accompagneranno tuttavia momenti di profonda crisi interiore quando le luci dei riflettori si spengono. Temi chiave saranno la complicata situazione familiare, il suo conflitto personale con la sua sessualità, la vena creativa che ha trovato sempre terreno poco fertile per sbocciare attorno a sé.

La conoscenza con Bernie Taupin tuttavia stravolgerà l’esistenza della rockstar in modo permanente. Elton John infatti, tramite questa collaborazione col poeta e paroliere britannico (interpretato nel film da Jemie Bell) riuscirà a dare finalmente vita alla sua musica, riempiendo il cuore di milioni di persone in tutto il mondo.

L’analisi

Rocketman recensione elton john

Ciò che risplende in Rocketman è soprattutto la performance di Taron Egerton. L’attore gallese appare immerso perfettamente nei panni della rockstar tormentata, eccentrica e variopinta, riuscendo così a dare credibilità e spessore alla sua interpretazione. Di certo non passano inosservate le sue ottime doti canore, essendo in grado di rendere giustizia egregiamente a pezzi immortali come Your Song o la stessa Rocket Man.

La pellicola nel suo complesso funziona, nonostante non sia esente da difetti. Interessante la composizione con la quale vengono presentati gli eventi. A scene verosimili e realistiche si alternano infatti sequenze oniriche cantate tipiche del musical, proprio come quella che accompagna l’esecuzione della canzone principale. La colonna sonora di conseguenza non può che essere elogiata, composta dagli arrangiamenti dei grandi classici che tutti noi conosciamo. Detto ciò, in alcuni momenti il film sembra mancare di pathos, elemento che ci si aspetterebbe in una storia impostata in modo così “teatrale”. Numerosi inoltre i cliché nel quale la trama incappa in molteplici occasioni, specialmente nella seconda metà.

Conclusioni

Concludiamo questa nostra recensione di Rocketman con delle brevi considerazioni. Anche se per diversi aspetti molto differente, il paragone con Bohemian Rhapsody nasce quasi spontaneo. Caso curioso tra l’altro come Dexter Fletcher, il regista del film, abbia di fatto ultimato le riprese del biopic sui Queen proprio dopo il licenziamento in corso d’opera di Bryan Singer. Se quello sui Queen era un drama arricchito da una colonna sonora pazzesca, in Rocketman invece ci si avvicina molto di più al musical. La prova di Egerton è promossa, convincente e cangiante. Riesce a passare senza problemi dalla bizzarria colorata dell’Elton John performer al disagio più intimo e personale della sua vita privata. Chissà che non possa seguire le stesse orme del suo collega Rami Malek, ma è più realistica una candidatura piuttosto che una vittoria.

Il biopic su Elton John intrattiene e coccola lo spettatore con delle canzoni che hanno composto la colonna sonora della vita di molte persone. La regia è notevole, particolarmente originale nelle sequenze di canto. Nonostante ciò la metà finale della pellicola risulta banale e prevedibile, quasi poco ispirata (così come poco ispirata era la seconda metà di Bohemian Rhapsody, guarda caso). Alla fine ne vien fuori un film gradevole, divertente ma che non esprime a pieno la sua potenzialità.

Rocketman

Voto - 6.5

6.5

Lati positivi

  • Interpretazione del protagonista
  • Colonna sonora

Lati negativi

  • Molti cliché nella seconda metà

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1 commento

  • Catia ha detto:

    Credo che l’aver dato del banale , e prevedibile a questo film, mi faccia pensare che a livello artistico questa persona, sappia ben poco, semmai banale e’ stato il tanto decantato film sulla vita di Freddie Mercury, deludente, irreale, e perfino fasullo. Un’immeritato Oscar a Rami Malek, proprio regalato considerando che non cantava e non suonava, mentre 101%a Taron Edgerton, che ha dimostrato di avere vero talento al pari delle vecchie star di Holliwood. Perfino Elton John , si e’ commosso, se non lo avesse ritenuto valido, non sarebbe mai uscito.

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