SanPa: Piero Villaggio parla della serie su San Patrignano

Piero Villaggio su Netflix, Vincenzo Muccioli e San Patrignano

Quando è entrato nella comunità di recupero di San Patrignano, il figlio di Paolo Villaggio aveva solo 22 anni e già da 7 era dipendente dall’eroina. La comunità fondata nel 1978 da Vincenzo Muccioli è al centro di una docu-serie in cinque puntate disponibile nel catalogo Netflix dallo scorso 30 novembre. Ora Piero Villaggio ha voluto dire la sua su SanPa, dopo averne visti tre episodi. Il figlio del celebre attore italiano scomparso nel 2017 ha parlato della serie Netflix nel corso di un’intervista rilasciata a Repubblica. La serie, come rivela il titolo stesso, racconta “luci e tenebre di San Patrignano” e soprattutto dei controversi metodi del suo fondatore. La comunità di San Patrignano si è dissociata dal quadro che emerge nella serie, definendo la stessa tendenziosa e parziale.

Piero Villaggio parla di SanPa in un’intervista a Repubblica

“Ho visto le prime tre puntate di SanPa su Netflix” racconta Piero Villaggio a Massimo Calandri di Repubblica. “Per ora mi è sembrato abbastanza veritiero. Ma di quel posto hanno scelto di raccontare soprattutto la cupezza. Forse perché il pubblico è morboso: preferisce la violenza alle storie belle. È difficile spiegare San Patrignano se non l’hai vissuto. La ragione non sta solo da una parte: può essere bianca, nera o grigia. Dipende tutto dalla prospettiva. Glielo avevo detto a quelli di Netflix. Mi hanno contattato perché raccontassi tutto. Va bene, ho detto, ma prima spiegatemi esattamente cosa ne volete fare. Non li ho più sentiti”.

“San Patrignano era un mondo a parte, con gente piena di problemi, problemi grossi. Se non le avessi viste le persone incatenate non ve lo direi. Ma posso dire che molti di quelli che sono scappati sono morti. Vincenzo voleva solo evitare che si uccidessero. Era un bestione di un metro e novanta per un quintale, un leone, faceva paura. Tirava certi schiaffoni. Ma aveva anche un carisma, una sensibilità e un’empatia incredibili. Gli passavi accanto e lui già capiva cosa ti passava per la testa. Ha commesso tanti errori, spesso ha esagerato. Ma aveva ragione, credetemi”.

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