Revenge: recensione del film di vendetta con Matilda Lutz

Coralie Fargeat al debutto alla regia con un revenge movie molto ben costruito

Revenge è un film del 2017 interpretato dalla attrice italiana Matilda Lutz e diretto dalla regista Coralie Fargeat, al suo debutto sul grande schermo. Come da titolo, dovete aspettarvi un revenge movie, anzi un rape and revenge. Nel caso vi stiate chiedendo cosa sia, è un sottogenere del cinema d’azione. La protagonista subirà uno stupro e quella sarà la miccia per la vendetta finale.

Revenge: la recensione

Accolto molto bene dalla critica sia italiana che straniera, il film è stato presentato a diversi festival come il Toronto Film Festival o il Sundance Film Festival. Uscito nelle sale italiane il 6 settembre, ancora fate in tempo per recuperare un ottimo film di genere.

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La trama

Partiamo parlando della trama, che come in tutti i revenge movie è molto semplice. Jen è un bellissima ragazza ventenne che mantiene una relazione segreta con Richard, un milionario sposato, che è solito portarla nella sua casa nel deserto. Molto spesso, Richard va a caccia con altri due amici in quelle zone desertiche, questa volta decide di divertirsi un po’ prima di vedersi con gli altri. La miccia scatta quando i due amici, Stan e Dimitri, arrivano in anticipo presso la casa di Richard, incontrando così Jen. Dopo qualche avance da parte degli amici e la fraintendimento da parte della giovane ragazza, avviene lo stupro da parte degli amici, mentre Richard era fuori città. Quando ritorna a casa, l’unica soluzione per non far scoprire la relazione con la ragazza è quella di ammazzarla. Così la porta su di un precipizio e la butta giù, fingendo di chiamare chi la avrebbe riportata indietro. La ragazza rimane infilzata da un albero, ma non muore. Qui inizierà la sua vendetta.

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Regia e fotografia

Quello che innalza questo film non è affatto la trama, che è molto semplice e prevedibile, bensì il modo in cui viene raccontata. Merito della giovane regista che mette in scena una tensione ed un coinvolgimento che dura per tutta la pellicola senza mai stancare. L’utilizzo dei piani sequenza aiuta molto a tenere tutto sospeso, soprattutto nella scena finale, girata magistralmente. La fotografia è un altro punto a favore di questo film. L’ambientazione è quella desertica, è la fotografia richiama molto i colori utilizzati da George Miller in Mad Max: Fury Road ovvero l’arancione e il blu. Il giorno è orange mentre la notte è teal. Per chi non sapesse cosa sia il Teal e Orange, è un modo di “colorare” la scena in modo da avere le tonalità calde verso l’arancione mentre quelle scure sul blu azzurro. Tutto ciò rende molto gradevole la visione da parte dell’occhio umano. Nel film troviamo questi colori, anche molto saturati, uniti dal rosso, il colore del sangue. Più andiamo avanti nella visione più il rosso si fa dominante, fino alla scena finale, lo scontro e la vendetta completa da parte di Jen verso gli stupratori.

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Sceneggiatura

Vanno spese due parola anche sulla sceneggiatura, che è quella che ha più problemi a livello di credibilità. Ovviamente, chi dopo un salto da una scogliera rimarrebbe vivo e riuscirebbe a medicarsi? (in un modo in cui dovrete vedere). Non ci si crede. Ma la credibilità è la cosa più importante in un film del genere? Oppure che una ragazza ventenne riesca ad impugnare ad utilizzare al meglio delle armi che non ha mai visto prima? La risposta è no, semplicemente per il modo in cui viene raccontata. In generale, se un film con questi problemi di sceneggiatura fosse stato diretto e fotografato nella solita maniera americana sicuramente sarebbe stato un film mediocre o comunque non degno di essere criticato. Ma qui la sceneggiatura mette da parte una porzione di realtà, sacrificandola per la spettacolarità e il coinvolgimento filmico. Filmico nel senso di essere attratto e coinvolto dalle immagini in movimento, senza il bisogno di parole. Infatti in questa pellicola i dialoghi sono pochi e funzionali al processo filmico. Un ruolo importante lo ha anche la colonna sonora, che in un film d’azione amplifica e enfatizza gli eventi.

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Revenge è quindi un film di vendetta degno di essere visto al cinema, con delle interpretazioni molto valide, una splendida fotografia e una regia molto intelligente e funzionale al genere del film. Aspettatevi di essere travolti e coinvolti da un’ora e quaranta di cinema.

Revenge

voto - 8

8

Punti a favore

  • ottimo film di genere
  • fotografia
  • regia
Lati negativi

  • alcune scelte di sceneggiatura poco realistiche

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