Genius: recensione del film con Colin Firth e Jude Law

L'esordio cinematografico del regista Michael Grandage sull'amicizia tra Maxwell Perkins e lo scrittore Thomas Wolfe

Genius è un film drammatico diretto da Michael Grandage che esplora il rapporto di amicizia tra l’editore americano Maxwell Perkins e l’eccentrico scrittore Thomas Wolfe. I due personaggi, realmente esistiti, sono interpretati rispettivamente da Colin Firth e Jude Law. Il regista inglese Grandage si serve del lungometraggio come suo esordio cinematografico avendo sempre lavorato nel mondo teatrale, sia come regista che come attore.

È stato presentato al Festival di Berlino del 2016  in lizza per l’Orso d’Oro, dove è stato surclassato dalla vittoria di Fuocoammare di Gianfranco Rosi. Qui di seguito vi proponiamo la nostra recensione del film Genius, il cui nome prende spunto dall’incredibile talento dello scrittore Thomas Wolfe. Tuttavia la sua vocazione e passione per la scrittura diverranno spesso ingestibili.

genius recensione colin firth jude law

Genius: la recensione – La storia

New York, anni 20. Maxwell Perkins è un valente editore di libri e lavora presso la casa editrice Scribner’s Sons. È stato il curatore di Francis Scott Fitzgerald (così come di Ernest Hemingway) e ha permesso la pubblicazione del capolavoro de Il Grande Gatsby. Una mattina gli capita tra le mani il manoscritto brillantemente scritto dello scrittore americano Thomas Wolfe che lo lascia piacevolmente colpito.

Wolfe torna alla casa editrice, già furente perché sospetta l’esito di Maxwell, ma lui gli comunica invece l’intenzione di pubblicare il suo libro, dopo le possibili ed adeguate modifiche ai fini commerciali. Lo scrittore è stupefatto: nessuno aveva mai dato fiducia alla suo opera né aveva mai creduto nel suo potenziale.

Iniziano quindi a lavorare assieme al progetto. La sintonia tra Perkins e Wolfe diviene presto una sincera amicizia, talvolta però messa a dura prova dallo stesso scrittore. Infatti, sicuro della fiducia che Perkins ripone in lui e stregato da una fama crescente, Wolfe sviluppa un’ossessione morbosa per la scrittura, arrivando a trascurare la moglie Aline, interpretata da Nicole Kidman, e a condurre una vita sempre più sregolata.

genius recensione  colin firth jude law

A questo punto gli iniziali attriti tra Maxwell e Wolfe evolvono in una netta separazione: Perkins continua a proporre modifiche sempre più drastiche per l’eccentrico scrittore, compresi gli innumerevoli tagli. Wolfe, ormai insofferente, decide di andare temporaneamente in Europa dove è ben apprezzato e medita sul troncare i rapporti con la Scribner’s Sons per cambiare casa editrice. Al suo ritorno in America però, qualcosa è drasticamente cambiato.

Genius: i caratteri

Il film è strutturato su un climax ascendente di serietà e drammaticità. La prima mezz’ora è attraente ed incuriosisce lo spettatore nonostante i toni grigi e l’ambientazione scialba. All’inizio Thomas Wolfe ci piace perché è un ragazzo vitale, allegro ed entusiasta della vita, tanto da far sorridere persino l’austero Perkins, sempre impettito nell’algida postura.

genius recensione colin firth jude law

Il loro rapporto evolve da un piano lavorativo ad uno più personale arrivando ad escludere anche le rispettive mogli per salvaguardare il loro privato ambiente creativo. Wolfe è legato a Perkins come ad una figura genitoriale poiché segnato dal prematuro allontanamento del suo vero padre. Lo stesso che da bambino ricorda farsi via via più piccolo alla stazione ferroviaria. Perkins invece, ha ben tre figlie femmine e arriva a considerarlo come il figlio che non ha mai avuto.

Perkins e Wolfe: l’inevitabile scontro

Man mano che la fama e la rispettabilità di Wolfe aumentano, però, il suo carattere diventa sempre più indifendibile. Jude Law risulta quasi caricaturale nella sua interpretazione del vanesio ed indisciplinato Thomas Wolfe, evidenziando i lati negativi dell’ego creativo e artistico. Accecato dalla sua passione lo scrittore è incapace di concentrarsi su qualsiasi altra cosa inclusa la sacrificabile Aline. Il suo atteggiamento da esteta lo porta man mano alla solitudine, riuscendo ad allontanare anche l’amico Maxwell Perkins.

Lo vediamo inveire contro Francis Scott Fitzgerald (Guy Pearce), ormai mentalmente e fisicamente troppo impegnato nel prestare soccorso alla moglie Zelda per poter scrivere; tutto ciò è ovviamente inammissibile per Wolfe, totalmente privo di empatia.

Dio aiuti chi ti ama, perché nonostante milioni di bellissime parole nei tuoi libri non hai idea di cosa significhi essere vivi.

M.Perkins

Al contrario Colin Firth è perfetto nel ruolo del composto Maxwell Perkins, esageratamente rigido ma intelligente, dedito al suo lavoro seppur in maniera ben diversa da quella di Wolfe. Per lui la famiglia ha valore e per questo non si lascia trasportare nel torbido mondo di Thomas pur continuando a provare per lui un sincero affetto.

È evidente come i due personaggi abbiano caratteri e personalità opposti e che l’insofferenza del giovane Wolfe porterà il loro rapporto ad un’inevitabile conflitto.

genius recensione colin firth jude law

Quello che stona nel film è l’eccessivo imprinting teatrale che riscontriamo, ad esempio, nel fatto che i personaggi sono sempre vestiti allo stesso modo (addirittura Perkins tiene il cappello anche durante la cena) o nell’assoluta esagerazione dei loro manierismi. L’ambientazione inoltre è grigia e piatta,  accentua la drammaticità e la tragicità degli eventi ed incide sulla poca partecipazione dello spettatore.

Genius: in definitiva

Genius è un film debole che non invoglia ad una riscoperta della letteratura americana di quel tempo, dei celebri scrittori come Thomas Wolfe (da non confondere con Tom Wolfe de Il falò delle vanità), Fitzgerald o Hemingway. La scenografia è anonima ed estremamente grigia magari per rappresentare la realtà americana prossima al crollo economico del 1929. Così facendo però annoia e deprime lo spettatore, estraniandolo dalla vicenda.

In sintesi la pellicola non è un vero e proprio capolavoro, il debutto cinematografico del regista (da sempre teatrale) Grandage non sembra necessario ed è evidente il suo essere un neofita del settore. Abbinato ad una fotografia incolore e monotona e ad una recitazione a tratti caricaturale, a tratti insipida Genius lascia proprio l’amaro in bocca. Qui il trailer in italiano.

Genius

Voto - 6

6

Lati positivi

  • trama originale
  • rapporto affettivo tra Perkins e Wolfe

Lati negativi

  • eccessivo imprinting teatrale
  • scenografia piatta ed incolore

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *