Final Destination Bloodlines dà una spiegazione a uno dei più grandi misteri della saga
Il sesto capitolo della saga risolve un mistero rimasto aperto sin dal primo film: la spiegazione di QUEL dettaglio fondamentale in Final Destination Bloodlines
Dopo una pausa di quasi 15 anni dal quinto capitolo, Final Destination Bloodlines, di cui trovate qui la nostra recensione, è finalmente in sala. Ma è dal primo film che la folta schiera di fan appassionati della saga si diverte a risolvere misteri, scovare buchi di trama, cercare di dare una spiegazione a questioni ancora in sospeso. Ora Final Destination 6, al cinema dal 15 maggio, dà una spiegazione a quello che finora era uno dei misteri più grandi dell’intero franchise. Attenzione: da qui in poi seguono SPOILER.

New Line Cinema, Practical Pictures, Freshman Year, Fireside Films
Final Destination Bloodlines risponde a una domanda rimasta aperta sin dal primo film
Nella scena iniziale di Final Destination Bloodlines, ambientata nel 1968, vediamo una donna di nome Iris avere una premonizione circa un disastro imminente nel ristorante panoramico Skyview. Iris vede chiaramente che il ristorante in cima ad un’altissima torre crollerà uccidendo centinaia di persone. La premonizione salva gran parte dei presenti che, immancabilmente, finiscono nella lista della Morte. Questa volta, però, la Morte ci mette anni a rintracciare ed eliminare tutti, lasciando il tempo ai sopravvissuti di formarsi delle famiglie. Persone che non sarebbero dovute esistere e che, a loro volta, devono morire. Sin dal primo film abbiamo visto che chiunque sfugga alla Morte non può fare altro che affidarsi a misteriosi segnali e premonizioni per cercare di guadagnare altro tempo, ma fino a Bloodlines non era mai stato chiarito perché questo “sistema” di segnali fosse così importante.
Lo scopriamo in Final Destination 6 quando Iris spiega a sua nipote Stefani che la Morte segue un vero e proprio pattern, un sistema di regole. Gli incidenti non sono mai casuali, ma frutto di precise concatenazioni e di elementi combinati tra loro in un certo modo. Un po’ come in una specie di equazione matematica. Solo imparando a riconoscere e interpretare i segnali, come ha fatto Iris che ha raccolto tutta la sua conoscenza nel grande libro che dona a Stefani, si possono prevedere e anticipare le mosse della Morte. Ma vi è un’altra rivelazione in Final Destination Bloodlines: tutte le vittime della Morte nei precedenti capitoli della saga sono discendenti di coloro che sono scampati al destino nel crollo dello Skytower. Ancora una volta lo capiamo dal libro di Iris, che raccoglie tracce del piano della Morte sin dal 1968 e che contiene articoli di giornale che rimandano ai film del franchise. [Fonte: Comicbook.com]

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