M3GAN 2.0: più azione, più commedia, ma l’horror resta nel DNA della bambola assassina
M3GAN 2.0 alza la posta tra risate, caos tecnologico e nuovi orrori, ma resta fedele alle sue radici spaventose
Quando è uscito il primo trailer di M3GAN 2.0, il cambio di tono rispetto al capitolo precedente è stato subito evidente. Questa volta, la bambola android più famosa del cinema moderno si muove in un contesto che strizza l’occhio alla commedia d’azione. Eppure, come assicura il regista Gerard Johnstone a SFX Magazine (tramite GamesRadar+), le fondamenta horror della saga sono tutt’altro che abbandonate.
M3GAN 2.0 alza la posta tra risate, caos tecnologico e nuovi orrori, ma resta fedele alle sue radici spaventose

Megan, Blumhouse Productions, Atomic Monster Productions, Divide/Conquer
«Anche se siamo in territorio action-comedy, il DNA horror è assolutamente presente», ha dichiarato Johnstone. «Ma il personaggio di M3GAN e il suo comportamento restano l’elemento più importante. Non sai mai davvero se puoi fidarti di lei. È consapevole? È solo un algoritmo? È una maestra della manipolazione, e questo si presta a tanti generi diversi».
Il primo film, M3GAN (uscito nel gennaio 2023), raccontava la storia di Gemma (interpretata da Allison Williams), ingegnera che, per aiutare la nipote in lutto Cady (Violet McGraw), crea una bambola robot intelligente. Ma l’istinto protettivo della bambola prende presto una piega inquietante, portando a una spirale di terrore.
Nel sequel M3GAN 2.0, ambientato due anni dopo, Gemma è diventata autrice e promotrice della regolamentazione sull’intelligenza artificiale. Tuttavia, tiene ancora M3GAN, in forma passiva, all’interno di una piccola bambola robot. Le cose si complicano quando la tecnologia viene rubata per creare Amelia, un robot militare che sviluppa autocoscienza, si ribella e cerca di dominare l’IA globale. A quel punto, Cady convince Gemma a riattivare e potenziare M3GAN per contrastare la minaccia.
Il successo del primo film ha spinto il team creativo a pensare in grande. «Se il sequel è più grande e audace, è grazie alla reazione del pubblico», ha spiegato Johnstone, sottolineando come il primo film sia nato da un’idea semplice e contenuta. Anche Williams ha confermato: «Abbiamo sempre immaginato questo secondo film più ampio, con uno sguardo più esteso su mondo e conseguenze».