Until Dawn: il survival horror arriva su Netflix e conquista il pubblico
Tra critiche contrastanti e numeri sorprendenti, l'adattamento cinematografico di Until Dawn si fa strada nella Top 10 globale di Netflix
Sull’onda del successo di The Last of Us della HBO e dell’horror videoludico Five Nights at Freddy’s, il 2025 ha visto l’arrivo sul grande schermo di Until Dawn, adattamento del celebre videogioco survival horror del 2015. Diretto da David F. Sandberg, noto per Shazam! e Annabelle: Creation, il film ha debuttato nelle sale il 25 aprile, ricevendo recensioni miste ma portando a casa un solido risultato al botteghino.
Tra critiche contrastanti e numeri sorprendenti, l’adattamento cinematografico di Until Dawn si fa strada nella Top 10 globale di Netflix

Screen Gems[1]
PlayStation Productions[1]
Mangata[1]
Vertigo Entertainment[1]
Coin Operated[1]
La sceneggiatura è firmata da Gary Dauberman (It, The Nun) e Blair Butler (Polaroid), e vanta un cast giovane e variegato: Ella Rubin (The Girl from Plainville), Michael Cimino (Annabelle Comes Home), Odessa A’zion (Hellraiser), Ji-young Yoo (Moxie), Belmont Cameli (Bayside School), Maia Mitchell (The Artful Dodger) e Lotta Losten (Shazam! Fury of the Gods). Grande ritorno per Peter Stormare, che interpreta il sinistro Dr. Hill, personaggio già apparso nella versione videoludica.
Nonostante una critica piuttosto fredda — con un modesto 52% su Rotten Tomatoes basato su 114 recensioni — Until Dawn ha conquistato il pubblico, ottenendo un 67% su Popcornmeter. Il vero colpo di scena, però, è arrivato con l’uscita su Netflix: lanciato il 24 luglio, il film ha raggiunto 3,3 milioni di visualizzazioni e 5,6 milioni di ore di visione nella sua prima settimana. Nella classifica globale è entrato direttamente al decimo posto, debuttando al sesto negli Stati Uniti.
Il successo di Until Dawn su Netflix conferma un trend: gli adattamenti horror basati su videogiochi, nonostante il rischio critico, continuano ad attrarre spettatori. Mentre Resident Evil: Welcome to Raccoon City e Borderlands hanno deluso, titoli come Fallout e The Last of Us (al netto delle controversie sulla seconda stagione) indicano che il pubblico è affamato di esperienze immersive anche fuori dalla console.