Tutto in un’estate: recensione del film francese esordio alla regia di Louise Courvoisier

Un coming of age che parla di ambizione ma anche della semplicità dei sentimenti

Tutto in un’estate recensione (Holy Cow) è un film dalla dimensione quasi bucolica che trasmette a chi guarda la sensazione di essere in una realtà alternativa, distaccata dal mondo moderno feroce e incessante. Esordio alla regia della giovane Louise Courvoisier, il film è stato girato interamente nella regione francese della Giura, luogo in cui la stessa regista è cresciuta, e con attori non professionisti. Ed è proprio questo aspetto di genuinità, di semplice immediatezza che contribuisce a rendere il film unico.

Presentato in anteprima al Festival di Cannes, nella sezione Un Certain Regard, il film ha vinto il premio giovani, il Miglior esordio alla regia e la Migliore rivelazione femminile, tra le altre candidature ci sono quelle a quattro César. Il cast è guidato da Clément Faveau nei panni del protagonista, Totone, Luna Garret come la sorellina Claire; Mathis Bernard e Dimitry Baudry come Jean-Yves e Francis e Maïwène Barthelemy in quelli di Marie-Lise. Scopriamo di più sul film in Tutto in un’estate recensione.

Tutto in un'estate recensione2

Tutto un’estate recensione, Ex Nihilo

Indice: 

Tutto in un’estate recensione – Una storia semplice

Il film racconta l’estate di Totone, un giovane di 18 anni che vive con il padre e la sorella nella regione francese della Giura. Il territorio è particolarmente famoso per delle aziende casearie che realizzano il famoso formaggio, Comté. Totone trascorre la maggior parte del suo tempo con i suoi amici frequentando feste e semplicemente divertendosi. Il rapporto con il padre non è dei migliori, sarà infatti l’improvvisa scomparsa di quest’ultimo a sconvolgere la vita del ragazzo.

Lasciato da solo senza altri parenti a prendersi cura dell’azienda e della sorella, Totone viene aiutato da altri contadini che gli offrono un lavoro come operaio in un’azienda. Ed è proprio così che scopre l’esistenza di un concorso per il miglior formaggio che potrebbe fargli vincere la somma di 30.000 €. Con questa ambizione decide di realizzare questo formaggio con l’aiuto degli amici e della sorellina, ma la strada non sarà priva di ostacoli.

Tutto in un’estate recensione –  Un coming of age rurale

Il fulcro del film è il percorso di maturazione del protagonista che si trova a dover crescere bruscamente messo davanti alla realtà dei fatti. La scomparsa del padre comporta un’assunzione di responsabilità da parte sua sia per la gestione dell’azienda che per la cura della sorella. Non potendo occuparsi dell’azienda è costretto a vendere molti degli attrezzi usati dal padre e con fatica trova un lavoro, un’esperienza che lo porterà a dover cambiare il suo carattere. Ma è qui che subentra l’ambizione e quella determinazione che solo un giovane può sperimentare.

Tutto un'estate recensione1

Tutto in un’estate recensione1, Ex Nihilo

Scoperta la possibilità di avere del denaro in più si getta a capofitto in questo complesso progetto. Sperimenta, ruba e allo stesso tempo impara tutto ciò che è necessario per realizzare il formaggio senza spaventarsi del lavoro duro e dei rituali di lavoro ormai considerati antiquati. L’impresa non sarebbe stata possibile senza l’aiuto di suoi migliori amici che gli sono sempre a fianco, lo supportano in ogni sua iniziativa senza mai abbandonarlo. Ed è questo un altro di temi centrali del film: vedere come gli amici possono diventare a tutti gli effetti una vera famiglia, supportandolo rendono propri sia i suoi insuccessi che i suoi traguardi.

Tutto in un’estate  recensione – Le atmosfere

L’elemento che colpisce in è l’ambientazione che come anticipavo è quasi bucolica, rurale completamente distaccata da una grande città e da tutte le tecnologie che caratterizzano la vita moderna. Questo, combinato con la spontaneità dei personaggi, è stato uno degli obiettivi che la regista voleva raggiungere con la pellicola. Non ci sono dialoghi particolarmente profondi, il film comunica più di tutto attraverso le immagini e con la semplicità di questa realtà agricola.

Non ci sono sconti o abbellimenti: c’è la terra, abiti sporchi, mani nere, animali nel loro ambiente, la fatica di portare avanti un’azienda e fare un lavoro manuale, a tratti sembra di percepire l’odore del formaggio, il caldo del fuoco e l’odore della paglia. L’elemento chiave quindi è questa essenzialità, la disarmante semplicità che la rende quasi un altro personaggio. Ad esaltare tutto questo c’è l’inesperienza degli attori, soprattutto nell’interprete del protagonista che in alcuni momenti fa emergere una tenerezza disarmante.

Tutto un'estate recensione.

Tutto un’estate recensione., Ex Nihilo

Tutto in un’estate recensione – Conclusioni

Tutto in un’estate recensione è un film che in un panorama come quello moderno in cui le storie nuove ed originali scarseggiano, invita gli spettatori a tornare all’essenza, alla semplicità. Riesce a farci staccare e trasportare in un mondo che non sembra il nostro ma allo stesso tempo è reale, bello e naturale. La regia e la fotografia lavorano insieme con primi piani, staccati sulla natura, sui campi verdi e le pianure ma anche sulle strade e i posti rurali di questa regione.

Non c’è particolare spazio in Tutto in un’estate recensione per un’indagine accurata dei personaggi, ma se si considerano le parole della regista che desiderava mostrare la vita di queste persone e il loro modo di essere, in fondo non c’è particolare bisogno. La naturalità dei sentimenti, siano essi dolori, delusioni o la semplicità di un amore giovanile, sono senza filtri, disarmanti nella loro semplicità e forse è anche questo uno dei tanti obiettivi del film, ricordarci che dietro a tutti i comfort, le necessità spesso futili, ciò che conta davvero è essere se stessi senza maschere.

 

 

Tutto in un'estate

Voto - 6.5

6.5

Voto

Lati positivi

  • Ambientazione rurale che crea una dimensione piacevole per lo spettatore
  • Un coming of age che esalta il ruolo dell'amicizia e dei sentimenti
  • Incantevole fotografia
  • Spontaneità dei personaggi e dei dialoghi

Lati negativi

  • Il ritmo un po' lento e i dialoghi scarni possono non piacere a tutti

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