The Prom: recensione del nuovo film di Ryan Murphy

Un musical coinvolgente e ad alto tasso di intrattenimento sul tema dell'accettazione

Prima di iniziare la nostra recensione di The Prom, disponibile da venerdì 11 dicembre nel catalogo Netflix, occorre precisare quella che, forse, suonerà come un’ovvietà. Analizzando certi film spesso si fa fatica a separare il giudizio razionale – oggettivo – da quello emotivo, di pancia. E questo musical scritto da Bob Martin e Chad Beguelin e diretto da Ryan Murphy richiede, in questo senso, uno sforzo non da poco. Adattamento cinematografico dell’omonimo musical teatrale del 2016 di Matthew Sklar, The Prom è un concentrato di entertainment gioioso, commovente e scintillante. Un musical che fa esattamente quello che promette sin dal trailer e proprio ciò che ci si aspettava: coinvolgere – intrattenere, appunto. Ryan Murphy porta avanti il suo sodalizio con Netflix con un prodotto in cui mette tutto se stesso. Dalle tematiche alla visione, passando per lo stile inconfondibile, dentro The Prom c’è tutto Ryan Murphy. Senza mezze misure.

Meryl Streep guida un cast stellare accanto a James Corden, Nicole Kidman, Andrew Rannels, Jo Ellen Pellman, Keegan-Michael Key e Ariana DeBose. Dopo il fallimento del loro ultimo spettacolo teatrale, Dee Dee Allen (Streep) e Barry Glickman (Corden) decidono di dimostrare di non essere i narcisisti che tutti credono. Trovano che il modo migliore per riguadagnare il rispetto della gente sia votarsi a una giusta causa, diventare attivisti. Aiutati da Angie (Kidman) e Trent (Rannels) scoprono che in una scuola dell’Indiana l’associazione genitori-insegnanti ha deciso di cancellare il ballo di fine anno. Motivo della decisione è il fatto che una studentessa, Emma (Pellman), voglia parteciparvi insieme alla sua ragazza. Dee Dee e Barry vedono in questa storia l’occasione perfetta per riabilitarsi e cancellare con un colpo di spugna la loro nomea di star egoiste ossessionate dal successo. Partono quindi alla volta dell’Indiana, dove scopriranno il vero valore dell’altruismo.

Indice:

Love Thy Neighbor – The Prom, la recensione

Love Thy Neighbor, ama il prossimo tuo: Andrew Rannells, nei panni di Trent Oliver cita la Bibbia in uno dei numeri musicali centrali di The Prom. Cita la Bibbia per rimproverare gli studenti della James Madison High che si professano cristiani ma poi discriminano la loro compagna perché omosessuale. Lasciando da parte la componente religiosa, si può dire che uno dei messaggi principali del film è contenuto proprio in questo numero musicale. Ama il prossimo tuo, accettalo in ogni sfumatura e vivi la tua vita senza giudicare le scelte altrui. Un messaggio di accettazione e un invito ad abbracciare ogni tipo di differenza tra noi e gli altri; una tematica, questa, davvero molto cara a Ryan Murphy, che qui diventa vera e propria colonna portante del film. The Prom porta quindi avanti un’istanza iniziata anni fa: la lotta contro ogni forma di discriminazione e la salvaguardia del valore delle diversità.

The Prom veicola un messaggio importante, che è bene ribadire e sottolineare ogni qual volta sia possibile farlo e con ogni mezzo. E va detto che Murphy, anche in questa occasione, conferma che il mezzo lo sa usare molto bene. Brillante e ironica anche la riflessione sull’ossessione delle celebrità per la fama, sul narcisismo e la loro smania di essere venerate e costantemente adulate. Questa riflessione è portata avanti attraverso le figure delle star di Broadway Dee Dee Allen e Barry Glickman. Col procedere della storia e mentre ci si avvicina alla morale della favola questa questione perde un po’ di smalto per lasciar spazio a un ritratto più benevolo e zuccheroso. Senz’altro un peccato, perché sia la Streep che Corden danno il meglio nella loro versione più “cinica”, ma un peccato necessario ai fini dello sviluppo della storia.

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The Prom. Dramatic Forces, Storykey, Netflix, Ryan Murphy Productions

Meryl Streep could play Batman…

“Meryl Streep potrebbe interpretare Batman ed essere la scelta giusta” diceva Cameron Tucker in Modern Family. Difficile non essere d’accordo, anche alla luce di quest’ultima prova, in cui la Streep dimostra ancora una volta come non ci sia un ruolo che non riesca a padroneggiare. E qui Meryl Streep è decisamente nel suo, buca lo schermo; sia che balli, canti, estragga Tony Awards dalla borsa per farsi assegnare una suite, ammicchi o arricci appena le labbra. È lei la star di The Prom, in grado senza fatica di sopperire col talento puro anche a qualche mancanza di profondità nello sviluppo del suo personaggio. Il resto del cast non è da meno, a cominciare da James Corden e Nicole Kidman. Nicole Kidman è Angie, ballerina di fila che sente il peso di non essere mai stata notata per davvero in tutto l’arco della sua carriera.

La Kidman è straordinaria nel restituire le sfumature più malinconiche dei tratti del suo personaggio. Irresistibile la sua performance sulle note di Zazz, in duetto con Jo Ellen Pellman. Purtroppo la prova più sottotono è proprio quella della Pellman, forse anche a causa di un personaggio la cui caratterizzazione è troppo infarcita di cliché. Dovrebbe essere il fulcro della storia; ma vuoi per i difetti di scrittura, vuoi per il confronto con attori la cui sola presenza catalizza l’attenzione, Jo Ellen Pellman e la sua Emma passano un po’ in secondo piano. Verrebbe da dire che la prova della giovane attrice manca di un pizzico di verve, di quello “zazz” che abbonda in The Prom, come vedremo meglio nel prossimo paragrafo della nostra recensione.

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The Prom. Dramatic Forces, Storykey, Netflix, Ryan Murphy Productions

Zazz – The Prom, la recensione

Come accennato nel paragrafo precedente della nostra recensione di The Prom, Nicole Kidman e Jo Ellen Pellman duettano sulle note di un brano intitolato Zazz. Angie spiega ad Emma, chiamando in causa Bob Fosse, che per affermarsi deve tirare fuori tutta la sua verve, la sua energia, gli assi nella manica: in una parola, tutto ciò che è zazz. Prendendo in prestito questo termine e allargandone il raggio d’azione, possiamo definire The Prom come due ore e un quarto di puro zazz. Chi è abituato al linguaggio di Ryan Murphy e sa apprezzarlo troverà pane per i suoi denti. Va detto che, anche al netto delle emozioni e sensazioni soggettive, The Prom è oggettivamente un musical ben costruito, esteticamente affascinante e perfetto nei suoi equilibri.

Ci sono il giusto alternarsi di numeri musicali e parti recitate, una regia impeccabile, splendide coreografie e una fotografia – curata da Matthew Libatique – in grado di valorizzare ed esaltare ogni dettaglio della messa in scena. La forza in questo film sta proprio nello studio e nella sapiente gestione di ogni singolo elemento; ogni ingranaggio è parte di una macchina per intrattenimento perfettamente programmata. Il tutto senza mai lesinare sul coinvolgimento emozionale e sentimentale dello spettatore; un’altalena tra divertimento e commozione che fa perdonare volentieri quelli che, razionalmente, individuiamo come difetti, mancanze, eccessive semplificazioni o stereotipi. Perché ci sono, ma Ryan Murphy sa perfettamente quali corde toccare per farli dimenticare; e così facciamo, consapevolmente ma con molto piacere, senza rimpianto alcuno. The Prom è una tentazione a cui cedere, uno spettacolo che per due ore ci fa mettere da parte i pensieri. E, mai come quest’anno, c’è bisogno anche di questo.

The Prom

Voto - 7.5

7.5

Lati positivi

  • Meryl Streep è strepitosa
  • Intrattenimento puro

Lati negativi

  • Il personaggio di Emma risulta un po' debole

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