Barbarian: la recensione dell’horror di Disney + con Georgina Campbell e Bill Skarsgård

Barbarian, diretto da Zach Cregger, è un horror spiazzante e riuscito con più di un riferimento all'attualità. Dal 26 ottobre su Disney +.

Dopo essere stato distribuito negli USA dalla 20th Century Studios, dal 26 ottobre è disponibile su Disney + Barbarian di Zach Cregger, con Georgina Campbell, Bill Skarsgård e Justin Long. Un horror opprimente che fa della sorpresa il suo principale punto di forza, giocando a ribaltare l’home invasion e aggiornando dinamiche risapute ai temi caldi della contemporaneità. Per Disney l’ennesimo tassello di un percorso, cominciato un anno fa con The Night House, che vede la piattaforma decisa ad arricchire la sua library con horror insoliti (tra le novità anche il mediometraggio Licantropus) e poco convenzionali.

Appartiene sicuramente a questo gruppo anche Barbarian, di cui vi presentiamo qui la recensione. Un film che parte come un thriller domestico e si trasforma presto in qualcos’altro. Al centro di tutto una casa e le dinamiche che mette in atto, tra punti di vista divergenti, depistaggi e salti temporali. Il risultato è un horror che si appoggia a premesse risapute per ribaltarle, cercando di costruire (e riuscendoci, almeno in parte) qualcosa di nuovo e spiazzante. Ma quello del film è anche un tentativo di riflessione virata al nero sul rapporto tra i sessi nella società contemporanea. Un mondo diviso tra malsani retaggi del passato e desideri di emancipazione. 

Indice:

La trama – Barbarian recensione 

Parte da una casa presa in affitto, la vicenda di Barbarian. Protagonista la giovane Tess (Georgina Campbell), giunta a Detroit per un colloquio di lavoro e subito alle prese con un imprevisto. La casa in cui avrebbe dovuto passare la notte, per un errore di prenotazione, è infatti già occupata da un altro inquilino. Nonostante questo, complice la notte tarda e una grande convention in città, Tess si lascia convincere dal gentile ma inquieto Keith (Bill Skarsgård) a passare la notte sotto lo stesso tetto.

Presto le difese si abbassano e i due, complici interessi comuni, sembrano fare amicizia. Ma di notte il quartiere deserto e degradato non concilia il sonno e non aiutano nemmeno gli strani rumori provenienti dalle altre stanze della casa. Forse Keith non è il bravo ragazzo che dice di essere? Oppure c’è dell’altro, qualcosa di ben più terribile di un misterioso coinquilino, magari nascosto nelle profondità di quella casa.

Barbarian recensione

Barbarian. Regency Enterprises, Vertigo Entertainment

Niente è come sembra – Barbarian recensione 

Rivelare di più sulla trama di Barbarian sarebbe un peccato. Perché è un film che punta tutto sullo spiazzamento e sul cambio di prospettiva, quello diretto da Zach Cregger. Un meccanismo che gioca su previsioni e modelli consolidati solo per poi negarli o ribaltarli, spezzando improvvisamente il ritmo della narrazione. Del resto, cosa suggerirebbe la presenza del misterioso Keith di Bill Skarsgård – con tutto l’immaginario orrorifico che l’attore ormai si porta dietro – se non una variazione sul tema di Psycho?

Ma è davvero così? Certo è che con il capolavoro di Alfred Hitchcock questo film condivide il gusto per lo stravolgimento, quella tendenza a sovvertire la prospettiva iniziale (e le aspettative dello spettatore) a film già inoltrato, per trasformarsi in tutt’altro. Niente è come sembra, dunque, in Barbarian. Uno spunto narrativo che si adatta anche alla materia trattata. Al male strisciante e ambiguo che si annida dietro ai rapporti di forza che il film mette in scena, mascolinità tossiche annesse.

Barbarian recensione

Barbarian. Regency Enterprises, Vertigo Entertainment

Femminilità e femminismo – Barbarian recensione

Non si può dire, del resto, che questo non sia un film post #MeToo. Non solo perché a un certo punto, con l’ingresso del personaggio di Justin Long, queste dinamiche divengono esplicite, ma anche per il suo impianto teorico. Nella sua storia fatta di vittime e carnefici, eredità tossiche del passato e nuove forme di prevaricazione, il film non può infatti essere altro che una parabola sulle diverse declinazioni di femminilità e mascolinità. Ma, allo stesso tempo, anche il percorso di emancipazione, persino violenta se necessario, di una donna (o, forse, più di una) da figure opprimenti e ruoli predefiniti.

E se il rischio di semplificazione di dinamiche complesse pare sempre dietro l’angolo, poco importa. In fondo, certe volte, all’horror basta solamente uno spunto, un piccolo appiglio con il nostro presente per mettere in piedi un discorso tematico ed espressivo rigoroso anche quando apparentemente semplice. Forse è questo il merito principale del film, aver saputo cioè tradurre in immagini una buona intuizione con un esito non scontato.

Barbarian recensione

Barbarian. Regency Enterprises, Vertigo Entertainment

Uno sguardo consapevole – Barbarian recensione

È una regia più che consapevole, infatti, quella di Cregger. Uno sguardo che sa addentrarsi nel mistero rivelandolo poco a poco, tra depistaggi disseminati sapientemente e improvvise svolte narrative. Un materiale difficile da maneggiare che nelle mani dell’attore e regista riesce però a prendere vita, con un ritmo mano a mano sempre più concitato e opprimente, sorretto dalla giusta dose di gore e riferimenti orrorifici. Vive di ciò che lo ha preceduto, d’altronde, Barbarian. Un film che gioca proprio sul suo essere derivativo per sorprendere, in parte riuscendoci in parte cadendo in altri immaginari risaputi.

È così che all’originalità dell’intreccio si accompagna, a tratti, un orrore direttamente debitore – anche nei meccanismi stessi di costruzione della paura – di certi prodotti di inizio millennio, REC in primis. Fino a sfociare in una morale coerente benché semplicistica nella sua portata simbolica. Il Male è ovunque, pare dirci il film. Lo è tanto nelle intenzioni e nei comportamenti ambigui, quanto negli orrori eclatanti. È un Male vecchio di decenni che ha solo cambiato forma ma è sempre lì, sempre pronto a giustificarsi per colpire ancora e ancora. Incapace di fare i conti con l’orrore che ha scatenato una volta che questo gli si presenta alla porta. Un horror, nel bene e nel male, decisamente figlio del nostro tempo.

Barbarian recensione

Barbarian. Regency Enterprises, Vertigo Entertainment

 

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Barbarian

Voto - 7

7

Lati positivi

  • Ottima regia e rispetto per il genere
  • Buon ritmo e sapiente uso della suspense

Lati negativi

  • I temi complessi spesso stridono con la semplicità della scrittura

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