The four seasons: la recensione della serie tv Netflix con Steve Carell
La nostra recensione di The four seasons, la nuova miniserie Netflix con protagonista Steve Carell, in cui si raccontano i viaggi di tre coppie di amici
Tutti, chi più chi meno, conoscono il senso della parola “amicizia” e riusciamo a identificarlo in un gruppo di persone che incarnano esattamente la rappresentazione della parola. Gli amici sono quelle persone con cui condividi tutti i tuoi momenti più belli, le tue gioie, ma anche e soprattutto i tuoi dolori. Gli amici sono le persone ai quali puoi dire tutto, senza sentirti in colpa e soprattutto senza dover fingere di essere qualcosa che non sei. Questo accade in particolar modo con l’avanzare dell’età, quando non siete più dei ragazzini, ma avete una propria famiglia e continuate a scegliere i vostri amici e vivere con loro i momenti più iconici della vostra vita.
Così è anche per i protagonisti di The four seasons, tre coppie di amici che vivono tutto insieme, in particolar modo quelle vacanze per celebrare il cambio di stagione. Remake dell’omonimo film del 1981 diretto da Alan Alda, la serie tv è uscita lo scorso 1 maggio ed è una prima stagione strutturata in otto episodi da circa 30 minuti, ogni due episodi si raccontano gli eventi più importanti di quattro diversi viaggi di sei fedeli amici di una volta, tutti ambientati in una stagione diversa dell’anno, accompagnati come colonna sonora dalle incredibili Quattro stagioni di Vivaldi.
Indice
- La trama
- Tre coppie, tre visioni di vita
- Quando i personaggi secondari superano quelli principali
- Quando la musica accompagna la narrazione
- Conclusioni
La trama – The four seasons recensione

Little Stranger Inc.
Prodotto dal regista del precedente film, Alan Alda, i protagonisti sono tre coppie – Kate e Jack, Nick e Anne, Danny e Claude – amici da più di venticinque anni, che ogni anno vivono dei viaggi insieme per consolidare la propria amicizia. Il primo viaggio affrontato nella serie è quello di primavera, nel quale Nick confessa a Danny e Jack di voler lasciare Anne e porre fine al loro matrimonio. Questa scelta si riversa inevitabilmente anche su tutto il gruppo e sui loro viaggi. La serie tv racconta passo dopo passo poi il viaggio d’estate, d’autunno e infine d’inverno, attraverso alcuni dei temi più importanti per gli uomini, quale quelli delle relazioni e della gestione dei conflitti, il tutto con estremo realismo.
Tre coppie, tre visioni di vita – The four seasons recensione
Le tre coppie e il loro amore più vario sono al centro della narrazione. Abbiamo innanzitutto la coppia formata da Kate e Jack, interpretati rispettivamente da Tina Fey e Will Forte. Kate è una donna forte e pragmatica, che pensa ai problemi reali della vita, senza farsi coinvolgere da aspetti quali l’anima gemella. Jack è invece il suo opposto, è un uomo così spontaneo in ciò che fa da risultare alcune volte anche fastidiosamente bambinesco e immaturo. I due sembrano mal assortiti, eppure sanno essere uno la metà dell’altro. Nonostante i loro problemi, riescono comunque a trovare l’apertura verso il dialogo e capire quali sono i loro punti di forza e migliorare quelli deboli.
Dall’altra parte abbiamo Nick e Anne, interpretati rispettivamente da Steve Carell e Kerri Kenney-Silver. La loro, all’interno della serie, è una coppia-non-coppia. I due, già dal primo episodio, mostrano i primi cenni di cedimento, fino a quando poi non finiscono per interrompere il loro matrimonio durato venticinque anni. La mancanza di comunicazione e l’accumulo dei problemi portano a una rottura irreversibile. È proprio la loro fine che dà l’inizio a tutta la storia raccontata nella serie tv, un percorso fatto di consapevolezze.

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Quando i personaggi secondari superano quelli principali – The four seasons recensione
Infine ci sono Danny e Claude, la terza e ultima coppia interpretata rispettivamente da Colman Domingo e Marco Calvini. Questa è probabilmente la coppia che più vi farà appassionare di questa serie. Il motivo è uno solo: Claude, un uomo che apparentemente incarna tutti gli stereotipi dell’uomo omosessuale, ma che nel profondo rappresenta il più sensibile e riflessivo tra tutti gli amici. All’inizio è stato rappresentato come quel personaggio più superficiale, incapace di intrattenere una conversazione più seria solo perché troppo innamorato del suo uomo, per il quale farebbe di tutto. Invece Claude è probabilmente il personaggio che più ti resta nel cuore, perché dietro quel volto sempre sorridente, si nasconde un uomo maturo e consapevole di ciò che sta vivendo e di ciò che gli gira intorno. La sua vulnerabilità è ciò che lo rende più affascinante. È con lui che si affrontano alcuni degli aspetti più significativi della serie.
Tra i personaggi secondari, invece, quello a cui bisogna far particolare riferimento è la figura di Ginny, interpretata da Erika Henningsen, che rappresenta la nuova fiamma di Nick. Ginny è una donna molto più giovane di Nick, che tutti considerano come una scappatella scelta per sopravvivere alla crisi di mezza età da parte dell’uomo. Ginny è in realtà molto più di questo e anche lei, come Claude, si mostra nel suo aspetto più profondo e autentico, toccando il cuore dello spettatore e riuscendo a entrare in empatia con quest’ultimo.
Quando la musica accompagna la narrazione – The four seasons recensione

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Una nota, nel senso letterale del termine, positiva rispetto a The four seasons, è l’utilizzo come colonna sonora le famose Quattro stagioni di Antonio Vivaldi, che accompagnano ogni viaggio delle tre coppie, rendendo tutta la storia molto più interessante. La musica, insieme alla trama che si evolve, riflette il cambiamento delle stagioni: dalla speranza di rinascita della primavera, il calore e la passione viva dell’estate, la riflessione malinconica della vita dell’autunno, fino ad arrivare al culmine con l’inverno, che inevitabilmente ci porta alla conclusione di un ciclo e all’inizio di qualcosa di nuovo. La connessione con Le quattro stagioni è un elemento che aggiunge un ulteriore livello di significato alla serie.
Conclusioni – The four seasons recensione
In generale, The four seasons – che apparentemente si mostra come una serie tv fresca, che si vuole prendere poco sul serio – è molto profonda, perché mostra al pubblico il suo vero io, quello più autentico. La serie riesce a fondere bene l’umorismo con la riflessione, dando al pubblico un contatto realistico con le relazioni interpersonali, permettendo di conoscere e immedesimarsi nei personaggi, così da proiettare la vita degli amici della serie negli amici che si hanno nella realtà.
The four seasons
Voto - 7.5
7.5
Lati positivi
- Le tematiche trattate sono mature e capaci di suscitare empatia nel pubblico
- I personaggi di Claude e Ginny sono profondi e sfaccettati
- L'idea di accompagnare la narrazione con Le Quattro Stagioni di Vivaldi dona coerenza e un valore simbolico al racconto
- L'ottimo bilanciamento tra momenti comici e riflessioni più profonde
Lati negativi
- Alcuni episodi, soprattutto quelli d'autunno, risultano più lenti e meno incisivi sul piano narrativo
- A parte Claude e Ginny, gli altri personaggi secondari appaiono poco approfonditi