Countdown: recensione dei primi episodi della nuova serie Prime

La serie poliziesca creata da Derek Haas con Jensen Ackles sembra guardare ai classici del genere introducendo, però, qualche elemento di novità

Ieri sono usciti i primi tre episodi di Countdown, la nuova serie di Prime Video destinata ad accompagnarci, con un nuovo episodio a settimana, per tutta l’estate. Un thriller poliziesco con più di un elemento interessante che mette in scena una corsa contro il tempo per scongiurare una minaccia dai risvolti catastrofici. Creata e sceneggiata da Derek Haas (2 Fast 2 Furious, Quel treno per Yuma, Wanted) la serie, sin dalle sue premesse, guarda a classici del genere come 24 aggiornandoli ai tempi e ibridandone il linguaggio con i titoli seriali più recenti della piattaforma (Jack Ryan, Reacher).

Tra indagini, inseguimenti, scontri corpo a corpo e un pizzico di umorismo prende così forma un’avventura che si preannuncia frenetica e complessa quanto basta per tenere il suo pubblico attaccato allo schermo fino alla fine. Un thriller corale (tra gli interpreti il Jensen Ackles di Supernatural e The Boys e l’Eric Dane di Grey’s Anatomy ed Euphoria) capace di dare il giusto risalto a ognuno dei suoi protagonisti, approfondendone le psicologie senza mai comunque trascurare l’azione. Un inizio interessante che si spera riesca a mantenere alta la tensione per tutti e tredici i suoi episodi.

Indice:

Trama – Countdown recensione

In seguito all’omicidio di un agente della Homeland Security (Milo Ventimiglia), l’agente speciale Nathan Blythe (Eric Dane) decide di mettere insieme una task force federale composta da membri di diverse agenzie. Tra loro il detective della LAPD Meachum (Jensen Ackles), l’agente della DEA Oliveras (Jessica Camacho) e l’agente FBI Bell (Elliot Knight). Quello che pareva un regolamento di conti tra federali corrotti, però, presto si rivelerà qualcosa di molto più grande, qualcosa pronto a mettere a rischio la stessa Los Angeles e la sicurezza nazionale.

Tra operazioni sotto copertura, indagini serrate, intrighi politici e criminali senza scrupoli, la squadra di Blythe intraprenderà così una vera e propria corsa contro il tempo per scongiurare una potenziale catastrofe e, forse, una cospirazione di dimensioni inimmaginabili. Imparando, allo stesso tempo e sulla propria pelle, quanto siano labili in questi casi i confini tra bene e male, giusto e sbagliato, senso di giustizia e vendetta.

Countdown recensione

Countdown. Amazon MGM Studios

Cani sciolti

“Gli investigatori migliori sono quelli che non mollano l’osso in nessun caso”, spiega l’agente speciale Nathan Blythe per giustificare la scelta non convenzionale di mettere nella sua task force membri così particolari. Un gruppo di ribelli, quelli di Countdown, spesso invisi a colleghi e superiori per la loro tenacia e cocciutaggine, che sembrano occhieggiare ai tanti gruppi male assortiti visti spesso su grande e piccolo schermo. Da Gli intoccabili fino a Thunderbolts, il fascino dei gruppi di outsider pronti a rischiare tutto per una causa comune hanno sempre affascinato il pubblico, pronto ad affezionarsi ai suoi (anti)eroi attraverso storie capaci di spaziare tra i generi più disparati.

Cosa succede allora quando si applica questa formula a una serie che guarda esplicitamente a un titolo fondamentale per la serialità action di inizio millennio come 24? Qualcosa di molto simile a Countdown. Un prodotto che fa della coralità e dei rapporti tra i suoi protagonisti uno dei suoi principali punti di forza, accompagnandola a un’anima thriller capace di unire assieme poliziesco e azione, il tutto condito dalla giusta dose di violenza e ironia.

Countdown recensione

Countdown. Amazon MGM Studios

Tra passato e presente del genere

Spaziando dalle colline di Hollywood ai sobborghi di Los Angeles, dalle prigioni di stato agli uffici federali, sempre in movimento tra Stati Uniti, Messico e Bielorussia, la serie costruisce così, sin dai primi episodi, un universo caotico ma ben riconoscibile. Il terreno perfetto per un’indagine che fa propri tutti gli archetipi narrativi e i luoghi comuni del genere aggiornandoli, però, ai nostri tempi e a un contesto politico e sociale sempre più complesso ed esplosivo.

È proprio questa capacità di unire un approccio seriale più tradizionale (vicino ai classici polizieschi dalle trame verticali) a estetiche, toni e tematiche tipiche della nuova serialità a fare di Countdown un oggetto interessante. Una serie che fa dell’approfondimento dei personaggi e delle relazioni che, via via, intercorrono tra loro, il suo principale punto di forza, arricchendo una trama crime altrimenti convenzionale seppur capace di apportare significative variazioni a un canovaccio per forza di cose risaputo.

Countdown recensione

Countdown. Amazon MGM Studios

L’azione prima di tutto

Perché, in fin dei conti, al di là dei suoi personaggi e delle loro relazioni, Countdown resta prima di tutto un solido poliziesco. Una serie con un occhio al passato ma capace di aggiornarsi ai tempi anche nell’estetica e nel suo modo di gestire spazi, tempi e azione. È così che la sua corsa contro il tempo, tra un inseguimento alla Jason Bourne (esplicitamente citato) e una scazzottata, operazioni sotto copertura e interrogatori, riesce a garantirsi, sin da subito, un alto tasso di coinvolgimento.

Forte di un comparto tecnico all’altezza, capace di costruire sequenze action di buona fattura, Countdown tenta così di raccogliere il testimone dei suoi illustri predecessori raccontando una storia familiare e allo stesso tempo inedita. Una serie che, almeno stando ai suoi primi episodi, fa ben sperare sull’esito finale dell’operazione. Lasciandoci con la speranza che lo sbroglio della sua intricata matassa, fatta di complotti politici, intrighi internazionali e trame criminali, sia all’altezza delle premesse.

Countdown

Voto - 7

7

Lati positivi

  • La serie rappresenta una buona variazione sul tema dei classici serial polizieschi
  • L'approfondimento dei personaggi e la sua struttura corale sono uno degli elementi più interessanti
  • La parte action funziona ed è ben gestita

Lati negativi

  • Non c'è la certezza che la serie, una volta terminata, si dimostri all'altezza delle sue buone premesse. Soprattutto per quanto riguarda la risoluzione della sua intricata indagine

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