George R.R. Martin rivela come Tolkien abbia influenzato Game of thrones

L'autore di Game of Thrones svela in un'intervista come Tolkien abbia profondamente condizionato il suo modo di scrivere

Game of thrones, opera principe di George R.R. Martin è stata inserita dalla PBS nella lista dei romanzi più amati. Una votazione ha permesso di redigere una lista di 100 romanzi, questi verranno esplorati nel programma The Great American Read, diviso in otto parti. La serie culminerà nella selezione de “il libro più amato d’America” ​​e chiunque potrà votare il suo preferito.

George R.R. Martin influenzato da Tolkien per “Le cronache del ghiaccio e del fuoco”

Nella lista è presente anche Il signore degli anelli, capolavoro dell’autore britannico J.R.R. Tolkien. Martin ha dichiarato, durante un’intervista rilasciata alla PBS, come sia stata la morte di Gandalf a modellare il suo stile di scrittura. Gli appassionati di Game of thrones lo sanno bene, mai e poi mai affezionarsi ad un personaggio in particolare. Questo perché poche pagine, nel caso dei libri, o poche scene dopo, nel caso della serie tv, arriverà Martin a porre fine alla sua vita.

Games of thrones e Il signore degli anelli, un legame insospettabile

Nel corso dell’intervista rilasciata alla PBS Martin ha dichiarato:

La più grande invenzione di Tolkien sono stati i personaggi che lottano di continuo per contrastare il potere dell’anello. Stanno tutti combattendo queste battaglie nei loro cuori, queste possono aver luogo ovunque, in qualsiasi momento e in qualsiasi spazio nel corso della storia delll’umanità.
E poi Gandalf muore!

L’autore de Il trono di spade, o Game of thrones come dir si voglia, sottolinea come lo shock fu tale da influenzarlo profondamente:

Non posso spiegare l’impatto che questo ebbe su di me a 13 anni. Non puoi uccidere Gandalf: Conan non è morto nei libri di Conan, sapete? Tolkien infranse questa regola e per questo io lo amerò per sempre. Questo perché nel momento in cui uccidi Gandalf la suspense che segue sarà mille volte superiore, da quel momento in poi potrebbe morire chiunque. Ovviamente, ciò ha avuto un profondo effetto sul mio desiderio di eliminare i personaggi senza farmi troppi scrupoli.

Uno studio del Washington Post ha rivelato come, fino alla sesta stagione, le morti da registrare fossero 1243.
Visto le premesse non resta che aspettare l’ottava stagione in uscita nel 2019, sperando, o forse no, che Martin plachi la sua attitudine “omicida”. Per ingannare il tempo dell’attesa tutti i veri fan possono fare il quiz “Come moriresti ne Il trono di spade?”.

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