Cinema aperto per la messa pasquale in diretta: scoppia la polemica

La difesa del parroco di Fiorano: "Non volevamo offendere nessuno, mica era un film"

Cinema e teatri sono chiusi ormai da molti mesi e ancora non si vede all’orizzonte una possibile data per la riapertura. L’emergenza sanitaria è ancora ben lontana dall’essere sotto controllo e il settore spettacolo continua a risentirne pesantemente. Non sorprende, dunque, che il caso del cinema aperto a Fiorano per proiettare la messa in diretta abbia scatenato la polemica sui social. Per dar modo a quanti più fedeli possibile di seguire la messa di Pasqua, la parrocchia di Fiorano ha deciso di aprire la sala del cinema teatro Primavera, di proprietà della stessa. Nella sala hanno preso posto tutti coloro che, in ottemperanza alle norme sul distanziamento, non sono riusciti ad entrare in chiesa. Se il parroco della chiesa di San Giovanni Battista di Fiorano trova non ci sia stato nulla di male, in molti, comprensibilmente, la pensano diversamente.

Polemica social per il cinema aperto a Fiorano per la messa pasquale

Non appena la notizia del cinema aperto per la messa pasquale ha cominciato a circolare in rete, hanno cominciato a fioccare le reazioni. Reazioni da parte dei professionisti del settore spettacolo e non solo. La risposta del parroco, Don Antonio Lumare, non si è fatta attendere, condita da un certo stupore. Diverse pagine social, come quella Instagram della UAAR, riportano che il parroco ha confermato di non aver chiesto alcun permesso per aprire. Anche il sindaco di Fiorano ha difeso la scelta di Don Antonio ed ha assicurato che il cinema è stato aperto per la messa nel pieno rispetto delle normative vigenti.

“Il DPCM vieta le attività cinematografiche e teatrali e noi non abbiamo fatto né l’una né l’altraha commentato il parroco. “Quella sala non viene più utilizzata come cinema da 13 anni, non abbiamo più nemmeno la licenza. Semplicemente l’abbiamo impiegata come salone. Ci sono 400 posti e in sala c’erano una settantina di persone. Non volevamo offendere nessuno, ma solo garantire un’opportunità ai fedeli”.

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