Cocainorso, la storia vera che ha ispirato il film di Elizabeth Banks

La storia vera di Pablo Eskobear, l'orso morto di overdose che ha ispirato Cocainorso di Elizabeth Banks

Cocainorso, il film diretto da Elizabeth Banks che ha generato un hype non da poco e un notevole clamore sui social, è arrivato in sala lo scorso 20 aprile (qui la nostra recensione). Premesse folli e sopra le righe, toni fra l’horror, il thriller, la commedia nera e il b-movie e un cast degno di nota tra cui spicca il nome del grande e compianto Ray Liotta, Cocaine Bear ha fatto molto parlare di sé. Il film, che ha ottenuto un enorme successo negli Stati Uniti, prende ispirazione da una storia vera, impacchettata e infiocchettata per l’occasione e, nella realtà, meno “pittoresca” e piuttosto tragica. Soprattutto per il malcapitato orso in questione. Per Elizabeth Banks, si tratta del terzo lungometraggio dietro la macchina da presa dopo Pitch Perfect 2 e Charlie’s Angels. Banks non figura nel cast che comprende invece, oltre a Ray Liotta, Keri Russell, O’Shea Jackson Jr., Isiah Whitlock e Jesse Tyler Ferguson.

Cocainorso recensione

Cocainorso. Brownstone Productions, Lord Miller, Universal Pictures

La storia vera di Pablo Eskobear, l’orso morto di overdose che ha ispirato Cocainorso di Elizabeth Banks

La storia vera che ha ispirato Cocainorso risale al 1985, in Georgia. Il 22 dicembre di quell’anno l’Associated Press riporta che, durante un’operazione di polizia volta a recuperare un carico di cocaina scaricato da un ex agente che stava tentando di introdurre la sostanza negli Stati Uniti, le autorità hanno rinvenuto i resti del cadavere di un orso bruno. All’epoca del rinvenimento l’orso era morto da circa un mese. Accanto ai resti un borsone semi-distrutto e le rimanenze di circa 40 kg di cocaina sparsa nelle vicinanze. Il povero orso era morto di overdose, dopo aver consumato l’equivalente economico di milioni di dollari di cocaina. L’autopsia stabilì che l’animale aveva sperimentato tutti i sintomi di una massiccia overdose prima di morire per un’emorragia cerebrale. Gli specialisti che hanno effettuato l’esame autoptico hanno riscontrato che lo stomaco dell’orso era pieno zeppo di cocaina.

Il corpo dell’animale, soprannominato Pablo Eskobear in assonanza col nome del famoso narcotrafficante colombiano, è stato impagliato ed è passato di proprietario in proprietario prima di trovare l’eterno riposo al Kentucky Fun Mall, dove è ancora esposto e attira l’attenzione di locali e turisti. Prima di morire, a differenza della carneficina mostrata in Cocainorso, Pablo Eskobear non ha lasciato indietro alcuna scia di sangue. Vi sono state però diverse leggende metropolitane che, all’epoca, riportavano notizie di cronaca riguardanti un animale reso folle e aggressivo dall’uso di cocaina. Cocainorso è al cinema, qui il trailer.

Cocainorso recensione

Cocainorso. Brownstone Productions, Lord Miller, Universal Pictures

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