Filippo Scotti e quella volta che decise di cambiare nome

Filippo Scotti voleva cambiare nome. Ecco perché!

Questo è l’anno di Filippo Scotti, l’attore protagonista di È stata la mano di Dio, il film di Paolo Sorrentino candidato ai premi Oscar del 2022 nella categoria Miglior film internazionale. Durante un’intervista con W Magazine a inizio anno, l’attore ha rivelato quanto ci tenesse ai suoi capelli e come avesse sofferto quando da piccolo ha visto i suoi capelli tagliati e ha deciso addirittura di cambiare nome per fare un dispetto a mamma e papà.

Filippo Scotti e la volta che cambiò nome quando era piccolo

Il cinema italiano contro Netflix per la distribuzione di È stata la mano di Dio

The Apartment, Netflix

Durante l’intervista, all’affermazione del giornalista rispetto ai capelli del ragazzo, Scotti ha risposto: “Non credo di essere famoso per i miei capelli in Italia. Non credo di essere famoso in generale, a dire la verità. Quando avevo cinque anni i miei genitori decisero di tagliarmi i capelli perché a scuola c’erano i pidocchi. Ero tipo calvo. Mi sono guardato allo specchio e ho detto a mamma: “Non sono più Filippo. Adesso sono Andrea”. Ho avuto quel taglio dall’età di cinque anni fino al 2015. Non volevo lasciarli crescere, ma mia sorella insisteva”. Successivamente l’attore ha fatto crescere i suoi capelli, fino a quando non ha interpretato Fabietto, l’alterego di Paolo Sorrentino nel suo ultimo film, È stata la mano di Dio, che l’8 febbraio ha ricevuto l’attesissima candidatura agli Oscar nella categoria Miglior film internazionale. La serata degli Oscar si terrà il 27 marzo e tutta Italia farà il tifo per Sorrentino. Nel film si racconta la storia del regista, interpretato appunto da Scotti, e la sua vita a Napoli con la passione per il cinema, quella per la squadra del Napoli e Maradona e il tragico evento della morte dei genitori, che ha segnato per sempre la sua vita e quella dei suoi fratelli Maggiori, Marchino e Daniela. Un film delicato che trovate sulla piattaforma streaming di Netflix.

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