Florence Pugh svela alcuni retroscena sul suo lavoro per il film A Good Person

Florence Pugh condivide come sia riuscita ad interpretare il suo personaggio Allison e perché la ricerca sia stata una parte cruciale del suo lavoro

Nei prossimi due anni, Florence Pugh farà passi da gigante in blockbuster come Oppenheimer di Christopher Nolan, l’attesissimo Dune: Parte Due e riprenderà il suo ruolo di Yelena Belova in Thunderbolts del MCU nel 2024.  Nel film, Florence Pugh interpreta Allison, accanto ai co-protagonisti Morgan Freeman e Molly Shannon, una donna che lotta per superare una dipendenza da oppiacei all’indomani di una terribile tragedia.

L’incidente mortale non solo capovolge la sua traiettoria altrimenti riuscita e provoca una spaccatura irreparabile nel suo fidanzamento, ma la manda su un sentiero oscuro. Prima dell’uscita nelle sale di A Good Person, Florence Pugh ha deciso di parlare del suo ruolo nel film, che richiede un’incredibile sensibilità e rispetto.

Florence Pugh parla del suo ruolo nel film A Good Person

florence pugh

Metro-Goldwyn-Mayer Killer Films, Elevation Films

Durante l’intervista, Pugh ha spiegato perché sia stato fondamentale fare ricerche approfondite sul tema della dipendenza e sull’effetto emotivo e fisico che comporti in una persona, al fine di comprendere le difficoltà che Allison sta affrontando nel film. Discute, successivamente, di quale idea l’abbia portata verso A Good Person. Spiega come e cosa da cosa ha ricevuto l’aiuto necessario per capire il personaggio di Allison ed ha condiviso un po’ della sua esperienza:

Per me come attrice, ho bisogno di entrare nella fisicità del personaggio. È così che riesco a capire chi sia, come cammina e come si tenga. E soprattutto per qualcuno che combatte una dipendenza da oppiacei. Avevo bisogno di capire la droga. Avevo bisogno di capire come si sentono le persone quando ce l’hanno, quando non ce l’hanno, come influisce sulla tua vita in tutti i modi positivi e negativi. 

E quindi, è stato qualcosa che ho preso molto sul serio. E capire il dolore, il puro dolore fisico in cui ti trovi davvero. Hai bisogno di questa cosa e se ce l’hai, questa cosa, tutto è risolto, e ti senti meglio. Ma finché non ce l’hai è solo tutto agonia, puro dolore, la tua pelle prude. Sei assolutamente malato e l’unica cosa che può salvarti è questa piccola cosa.

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