Frankenstein: il sogno di una vita prende forma nelle prime immagini dal set del nuovo film di Guillermo del Toro
Guillermo del Toro reinventa il classico di Mary Shelley con una visione operistica, gotica e profondamente umana: Frankenstein arriva su Netflix a novembre
Un cadavere nudo giace a terra, faccia in giù, appena oltrepassata la soglia. Organi umani — fegato, cuore, stomaco — sono ordinatamente accatastati su scaffali; arti mozzati giacciono sparsi sul pavimento in cemento. È un ambiente da incubo, ma al centro del set sorride sereno Guillermo del Toro, intento a dirigere quello che definisce il film della sua vita: Frankenstein.
Guillermo del Toro reinventa il classico di Mary Shelley con una visione operistica, gotica e profondamente umana: Frankenstein arriva su Netflix a novembre

Double Dare You!
Dopo trent’anni di carriera e tre premi Oscar, del Toro porta finalmente in vita il progetto che inseguiva fin dagli inizi. Il regista de Il labirinto del fauno, La forma dell’acqua e Pinocchio ha faticato per anni a trovare qualcuno disposto a finanziare la sua versione del celebre romanzo di Mary Shelley. «Tutti hanno detto di no», racconta, ma la sua determinazione non è mai venuta meno. «Sono un archeologo che crea le sue rovine», afferma con orgoglio.
Ora, grazie a Netflix, la sua visione prende forma. In un set mozzafiato allestito a Toronto, Oscar Isaac interpreta il tormentato dottor Viktor Frankenstein, intento a riassemblare il corpo della sua creatura. Il laboratorio — un’enorme cisterna barocca ispirata a un serbatoio del XVIII secolo nei Carpazi — è una meraviglia scenografica progettata da Tamara Deverell: colonne di vetro verde, dettagli in argento, e una scultura di Medusa dominano lo spazio, fondendo scienza e mito in un’estetica visiva unica.
La creatura, interpretata da Jacob Elordi, rimane avvolta nel mistero. Sarà un essere di bellezza spezzata, marmoreo e ricomposto, simbolo della tragedia umana. «È stato l’unico giorno in cui non ho girato», scherza Elordi, ricordando il giorno in cui ha ceduto la scena ai macabri oggetti del set.
Ogni dettaglio racconta una storia: un teschio chiamato “Yorick”, un cadavere soprannominato “Canadian Bacon”. Nulla è lasciato al caso. A novembre, Frankenstein approderà su Netflix.