L’avete riconosciuto? La vita non è stata clemente con lui ed è per questo che ora fa parte di un “brutto giro”

Tutti lo conoscono come l'Immortale, avete capito chi è?

Lo chiamano l’Immortale, tutti lo conoscono principalmente per Gomorra, ma in realtà è un attore eccezionale, famoso per essere Ciro Di Marzio nella serie tv tratta dai romanzi di Roberto Saviano. Si chiama Marco D’Amore e nel tempo non è solo diventato un bravo attore, ma ha fatto anche pratica specializzandosi anche come regista.

Marco D’Amore, la storia dell’Immortale, tra la vivacità a scuola e il successo in tv

 

Nato a Caserta il 12 giugno 1981, è il nipote di Ciro Capezzone, attore protagonista di alcuni film con Nanni Loy e Francesco Rosi. Marco D’Amore ha sempre parlando di suo nonno, spiegando che “lavorava al cinema ma, per garantire una stabilità economica ai suoi non aveva mai smetto di fare anche l’impiegato della Sip”. Da piccolo era un bambino davvero molto vivace, come lui stesso ha sempre voluto sottolineare: “Avevo preso a calci una maestra. Mia madre per farmi stare buono minacciava sempre di mandarmi in un collegio di suore”. In collegio non ci è mai andato, ma crescendo decise di seguire le orme del nonno, quando nel 2000 supera il provino per lo spettacolo Le avventure di Pinocchio. Nel 2002 entra nella Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano, dove si diploma due anni dopo.

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Gomorra. Cattleya

Nel 2010 è coprotagonista al fianco di Toni Servillo nel film Una vita tranquilla di Claudio Cupellini, fino a quando non ottiene la popolarità nel 2012 nella serie tv Benvenuti a tavola – Nord vs Sud. Il vero successo arriva però nel 2014, quando è uno dei protagonisti di Gomorra, la serie tv tratta dai libri di Roberto Saviano, in cui interpreta Ciro di Marzio, ruolo ricoperto anche nel film L’Immortale, di cui non solo era attore protagonista, ma anche regista. Il film racconta la storia del personaggio dell’Immortale dopo gli eventi della terza stagione. Per questo film Marco D’Amore ha ottenuto anche la candidatura al David di Donatello e ai Nastri d’argento.

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