L’Esorcista: Il Credente i critici recensiscono il sequel come “poco pauroso”, “senza corpo”

Ecco cosa ne pensano i critici de L'Esorcista: Il Credente

La potenza de L’Esorcista: Il Credente non riesce ad affascinare, stando alle prime reazioni della critica. David Gordon Green, il regista della trilogia di Halloween prodotta da Blumhouse, porta nuovamente in vita il franchise de L’Esorcista con un sequel ambientato 50 anni dopo il classico originale di William Friedkin del 1973. Tuttavia, il film, che è il primo di una trilogia pianificata da Universal Pictures, Blumhouse e Morgan Creek Productions, si presenta come una delusione? Sembra che la maggioranza dei critici sia concorde nel definire Il Credente sia noioso, poco spaventoso e privo di anima, come dimostrato dal suo debutto su Rotten Tomatoes con un deludente 24% di recensioni positive da parte della critica professionale.

Attualmente, il film si attesta al 30% di recensioni positive sul Tomatometro, un punteggio inferiore rispetto all’originale del 1973 (che aveva un solido 78% di recensioni positive) e a L’Esorcista III del 1990 (con il suo 58% di recensioni positive), il terzo capitolo scritto e diretto da William Peter Blatty. Con il suo 30%, Il Credente si trova alla pari con Dominion: Prequel to The Exorcist del 2005 ed è valutato più positivamente dalla critica rispetto a L’esorcista – La genesi del 2004 (che ha ottenuto un magro 11% di recensioni positive) e L’esorcista II – L’eretico del 1977 (con il suo misero 9% di recensioni positive).

“Sfortunatamente, quello che Green e il suo team hanno fatto con Halloween sembra essere sempre più un’eccezione che conferma la regola secondo cui questa formula di sequel/reboot (‘requel’) non riesce a brillare. L’Esorcista: Il Credente sembra acquisire il nome e l’eredità dell’originale solo sulla carta, anche dopo aver riportato Ellen Burstyn, la stella del film originale, nel franchise”, scrive Kofi Outlaw nella recensione di ComicBook. “Sembra che il film sarà considerato un tentativo strano e fuorviante di un sequel diretto, uno che non riesce a portare nuova vita al franchise”.

Ecco cosa dicono i critici di L’Esorcista: Il Credente

l'esorcista il credente

Blumhouse Productions, Morgan Creek Entertainment

The Globe and Mail: “L’Esorcista: Il Credente emana ancora un’aura di mancanza di anima e odore di zolfo. Sebbene lo spettatore possa essere predisposto, la sostanza cinematografica risulta debole… trasforma persino il più devoto appassionato dell’horror in un miscredente”.

Bloody Disgusting: “Ciò che ha reso L’Esorcista così spaventoso e duraturo non sono stati i suoi temi religiosi o la loro assenza, ma piuttosto i suoi autentici personaggi che affrontavano problemi facilmente riconoscibili mentre si addentravano nell’abisso del male. Il Credente non dedica abbastanza tempo a sviluppare i suoi personaggi e corre attraverso gli elementi chiave di un film su L’Esorcista finendo per svanire nel nulla. Le sue audaci e ciniche dichiarazioni e le occasionalmente efficaci immagini si perdono nella confusione. Il film è ben girato, ma, soprattutto, manca dell’elemento spaventoso e della profondità”.

IndieWire: “Un film detestabile che non trova redenzione, se non nella ben calibrata performance di Leslie Odom Jr. e nell’atmosfera di disagio creata da Green nella prima metà della storia. Il Credente è così privo di spina dorsale creativa e di idee proprie che il suo concetto di sacrilegio finisce per mettere in pericolo l’eredità della serie“.

Hollywood Reporter: “Questa versione diluita di un tema horror iconico è rappresentativa di un film che inizia con promesse ma si smarrisce man mano che la trama si complica. Non sorprende che risulti meno efficace del suo illustre predecessore, ed è ancor più deludente vedere quanto sia audace in confronto a un film realizzato decenni fa, aggravando la sua delusione”.

 

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