Oscar 2023, Patty Jenkins non ne può più della disparità di genere: “Basta, mi arrendo”

Patty Jenkins contro gli Academy Awards per la mancanza di nomination femminili nella categoria Miglior regista nonostante la presunta spinta alla diversità

Oltre un decennio da quando Kathryn Bigelow è diventata la prima regista donna a vincere un Oscar nel 2010, alcune registe sono ora pronte a “rinunciare” alla lotta per l’uguaglianza di genere. Patty Jenkins, in particolare, ha reagito al fatto che non ci fossero registe donne nominate come Miglior regista agli Academy Awards 2023.

“Basta, mi arrendo”, ha detto prima della cerimonia di premiazione di quest’anno. “Lo dico, nonostante la loro apparente spinta per avere diversità. I numeri sono enormemente sbilanciati di chi vota per queste cose. In un certo senso ho smesso di prestarci attenzione”. La dichiarazione della regista e produttrice americana non finisce qua!

Patty Jenkins è stanca della poca, se non nulla, rappresentazione femminile agli Academy Awards

patty jenkins

“File:Patty Jenkins by Gage Skidmore.jpg” by Gage Skidmore is licensed under CC BY-SA 2.0. To view a copy of this license, visit https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0/?ref=openverse.

Patty Jenkins ha continuato: “Ci vorrà ancora molta strada da fare. Ci vorrà molto di più per vedere davvero premi più diversi. Apprezzo molto gli sforzi che stanno facendo, ma abbiamo ancora molta strada da fare”. La regista di Wonder Woman: 1984 e Monster avrebbe recentemente debuttato nel franchise di Star Wars con Rogue Squadron, annunciato nel 2020. Tuttavia, il film è stato tolto dal programma di produzione Disney a novembre 2021 e ufficialmente accantonato nel marzo 2023.

Gli Oscar del 2023 hanno subito affrontato la portata di Till e The Woman King, entrambi diretti da donne. La regista del primo, Chinonye Chukwu, ha denunciato la sfacciata misoginia dell’industria cinematografica in un post sui social media. La regista di The Woman King, Gina Prince-Bythewood, ha invece parlato dell’esclusione del suo film dai premi: “Non è un affronto. È un riflesso di dove si trova l’Academy e del costante abisso tra l’eccellenza e il riconoscimento dei neri”.

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