Rain Man – L’uomo della pioggia: la storia vera dell’uomo che ispirò il film con Dustin Hoffman e Tom Cruise

La storia del vero Rain Man, che ispirò il personaggio interpretato da Dustin Hoffman

Rain Man – L’uomo della pioggia è il film diretto da Barry Levinson con protagonisti Tom Cruise e Dustin Hoffman vincitore dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino 1989 e di quattro premi Oscar: Miglior film, regia, attore protagonista a Dustin Hoffman e Miglior sceneggiatura originale. Per scrivere la sceneggiatura de L’uomo della pioggia, Ronald Bass e Barry Morrow si sono ispirati a una storia vera, la storia del vero Rain Man Kim Peek. Nel film Tom Cruise interpreta Charlie Babbitt, un venditore di auto di lusso che alla morte del padre scopre che l’unico erede del patrimonio familiare è suo fratello maggiore Raymond (Dustin Hoffman), autistico, di cui ignorava l’esistenza. Con l’obiettivo di diventarne tutore e appropriarsi così del patrimonio paterno, Charlie decide di portar via Raymond dalla struttura in cui è ricoverato.

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Rain Man – L’uomo della pioggia. United Artists

La storia del vero Rain Man, che ispirò il personaggio interpretato da Dustin Hoffman – Rain Man storia vera

Laurence Kim Peek, il vero Rain Man (nato nel 1951 e morto nel 2009 a 58 anni), era affetto dalla cosiddetta sindrome del savant, che comportava una serie di gravi ritardi cognitivi insieme allo sviluppo di abilità straordinarie e fuori dalla norma in settori specifici. Nato con una macrocefalia associata a danni al cervelletto e agenesia del corpo calloso, Kim Peek – come raccontava il padre – era in grado di svolgere attività mnemonica sin dall’età di 16/20 mesi. Questo, probabilmente, per le nuove connessioni tra neuroni sviluppatesi a causa dell’agenesia del corpo calloso. Da piccolo imparava a memoria tutti i libri che leggeva ed era in grado di leggere un intero volume in meno di un’ora. Riusciva a ricordare più del 98% di quanto letto e immagazzinava una quantità davvero enorme di informazioni in poco tempo e nei campi più disparati. Pare che Peek conoscesse a memoria più di 12.000 libri e avesse un’abilità non comune nello svolgere calcoli complessi. Abilità che gli tornava utile nel suo lavoro, che consisteva nello stilare buste paga.

Nel 1984, lo sceneggiatore Barry Morrow visitò Kim Peek e dai loro incontri nacque proprio l’idea per Rain Man – L’uomo della pioggia. Anche Dustin Hoffman (che nel film interpreta un personaggio autistico) fece visita al vero Rain Man, studiandone a fondo la natura e le attitudini. Peek ricevette grande attenzione durante le riprese e dopo l’uscita di Rain Man, cosa che comportò un miglioramento delle capacità di socializzazione e diede grande spinta alla sua sicurezza di sé. Morrow diede a Peek un proprio Oscar da portare con sé e mostrare nelle diverse occasioni sociali. Viaggiava sempre accompagnato dal padre, che lo aiutava a svolgere quelle attività che da solo non riusciva a compiere. Nel 2004 gli scienziati della NASA sottoposero Kim Peek ad analisi e test non invasivi per creare un’immagine tridimensionale della sua struttura celebrare e studiare come una persona con anomalie cerebrali fosse in grado di fare quel che faceva in maniera così straordinaria.

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