Rapito: il poster del nuovo film di Marco Bellocchio, in anteprima a Cannes

Il film arriverà al cinema il 25 maggio

Dopo aver visto il trailer, è disponibile online il primo poster del nuovo film di Marco Bellocchio, Rapito, che sarà presentato in anteprima al prossimo Festival di Cannes. La pellicola è incentrata sul caso Edgardo Mortara, bambino ebreo strappato alla famiglia nel 1858 e convertito a forza al cattolicesimo da Papa Pio IX. Il progetto è basato su un soggetto di Bellocchio (a cui ha pensato durante il lockdown), con una sceneggiatura scritta da Stefano Massini e Susanna Nicchiarelli, mentre la produzione è ad opera di IBCMovie e Kavac Film con Rai Cinema. Il film avrebbe dovuto essere girato da Steven Spielberg, salvo poi rinunciarci. Il cast vedrà protagonisti Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi, Barbara Ronchi, Enea Sala (Edgardo Mortara da bambino), Leonardo Maltese (Edgardo ragazzo), Filippo Timi, Fabrizio Gifuni, Andrea Gherpelli, Samuele Teneggi e Corrado Invernizzi. Il film uscirà al cinema il 25 maggio.

Rapito: il poster del nuovo film di Marco Bellocchio, in anteprima a Cannes

rapito

IBC Movie e Kavac Film con Rai Cinema in coproduzione con Ad Vitam Production (Francia) e The Match Factory (Germania)

Il film non sarà basato sul libro Prigioniero del papa di David Kertzer (al contrario dell’embrionale progetto di Spielberg), ma sulle fonti dirette e gli atti processuali. Sarà una ricostruzione storica realizzata con la consulenza della storica Pina Todaro. La sceneggiatura è di Marco Bellocchio e Susanna Nicchiarelli con la collaborazione di Edoardo Albinati e Daniela Ceselli. Il montaggio è di Francesca Calvelli e Stefano Mariotti, la fotografia è di Francesco Di Giacomo, le musiche originali di Fabio Massimo Capogrosso, la scenografia di Andrea Castorina, i costumi di Sergio Ballo e Daria Calvelli. In un’intervista rilasciata a La Repubblica, Bellocchio aveva parlato dell’elemento che lo affascinava di più, e dei protagonisti della vicenda: “Il mistero della conversione. Ma non nel senso di Messori che dice che si era veramente convertito. Si parte dalla indubbia violenza terribile perpetrata verso un bambino e dovuta al fanatismo religioso, l’idea che in nome di una fede si potesse fare tutto. Non sarà possibile farlo ma si potrebbe immaginare il nostro Mortara che si ritira in Belgio e muore nel 40, avendo visto le croci uncinate, il nazismo, la nuova violenza contro il popolo ebraico.”

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