Room: la storia vera dietro al film con Brie Larson

Scopriamo la storia su cui è basato il film candidato a quattro premi Oscar

Room è un film del 2015 candidato a ben quattro premi Oscar. Tra i protagonisti l’attrice Brie Larson che ha vinto la statuetta come Miglior Attrice Protagonista agli Oscar 2016, e il piccolo Jacob Tremblay. A dirigere il film c’è il regista irlandese Lenny Abrahamson che ha lavorato a stretto contatto con Emma Donoghue, autrice del romanzo Stanza, letto, armadio, specchio del 2010 da cui il film è tratto, e che ha scritto anche la sceneggiatura. A sua volta l’autrice si è ispirata all’agghiacciante storia vera di Elisabeth Fritzl. Scopriamola insieme prima di vedere Room che andrà in onda questa sera alle 21:20 su Canale 5. 

Room 2

Room, Telefilm Canada Film4, Irish Film Board, Ontario Media Development Corporation, Element Pictures/No Trace Camping, Duperele Films

Room: il caso Fritzl,  la storia vera alla base del film 

La storia raccontata dal Room è quella di Joy, una donna che vive con suo figlio Jack in una stanza in cui il bambino è cresciuto da sempre. I due infatti sono rinchiusi lì dentro da un uomo chiamato Old Nick. Questo ha rapito Joy e l’ha imprigionata lì dentro; nel corso degli anni ha abusato di lei e da uno di questi rapporti è nato il piccolo Jack. Il bambino è in procinto di compiere 5 anni e comincia a fare domande sul mondo al di fuori della stanza. Da quel momento la madre comprende che è il momento di provare a scappare da lì e cercare di ricostruirsi una nuova vita. La storia di Joy è ispirata a quella di Elisabeth Fritzl, una giovane donna austriaca rapita all’età di 18 anni e tenuta prigioniera dal padre Joseph Fritzl nella cantina della loro casa città di Amstetten per 24 anni. Il tutto cominciò Il 24 agosto 1984 con una finta denuncia di scomparsa da parte dei genitori di Elisabeth che sostenevano come la ragazza si fosse allontanata per prendere parte ad una setta.

In realtà la ragazza era stata rinchiusa dal padre nella cantina dove per i primi mesi era stata anche legata. La cantina era un luogo angusto e privo di luce, attraverso il quale l’uomo poteva entrare solo grazie ad un codice che bloccava una porta blindata. Durante tutti gli anni di prigionia Joseph ha ripetutamente abusato della figlia che ha dato alla luce ben 7 figli (all’ultimo, Felix,  è ispirato il personaggio di Jack nel film). Uno dei bambini purtroppo non sopravvisse a causa delle scarse condizioni in cui versava il bunker e anche gli altri, una volta liberati, scoprirono di avere dei deficit di vitamina D, anemia e problemi al sistema immunitario. La scoperta dell’agghiacciante situazione avvenne nell’aprile 2008 quando Kerstin, la prima bambina nata dai rapporti incestuosi, a causa di gravi problemi di salute venne portata in ospedale. Questo fu l’evento scatenante che fece scoprire la verità. Joseph è stato condannato al carcere a vita, anche se gli fu riconosciuta l’infermità mentale. Elisabeth e i suoi figli/fratelli, dopo un soggiorno in una clinica psichiatrica hanno iniziato a costruirsi una nuova vita rompendo tutti i rapporti con la madre e la famiglia. 

 
 
 
 
 
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