Russell Crowe e Il giorno sbagliato: fino a che punto si spinge un attore per un ruolo?

Una riflessione su ciò che gli attori fanno per i propri ruoli e se ci sono limiti che oltrepassano

Russell Crowe è il protagonista del film Il giorno sbagliato, disponibile dallo scorso 23 aprile su Netflix. La pellicola è un B-movie e si concentra su una situazione molto comune al giorno d’oggi: il traffico delle grandi città. Ciò che però lo rende interessante e adrenalinico è vedere come questa situazione inneschi una serie di comportamenti nel protagonista interpretato proprio da Russell Crowe. Diretto da Derrick Borte il film è uscito nel 2020 e vede due personaggi entrare in una dinamica effetto domino che lascia senza scampo. Imbottigliati nel traffico Tom e Rachel sono molto diversi: la donna è sempre in ritardo mentre Tom è un uomo molto irascibile e profondamente stressato. 

La situazione è appesantita dalla pressione del traffico e della sua immobilità che spingono Tom ad agire e commettere dei crimini senza freni. Il protagonista ha ammesso che all’inizio non era molto convinto di accettare il ruolo – per cui ha dovuto prendere molto peso – e si è trovato in difficoltà. Vediamo cosa ha dichiarato in merito. 

Russell Crowe e il giorno sbagliato

Russell Crowe e il giorno sbagliato, Burek Films, Solstice Studios

Russell Crowe e Il giorno sbagliato: la scelta dell’attore e cosa si è disposti a fare per un ruolo 

Russell Crowe non è il primo attore ad aver cambiato il suo aspetto fisico per interpretare un ruolo in un film e non lo ha fatto solo per Il giorno sbagliato, basti ricordarlo anche ne Il Gladiatore. Così come lui Christian Bale si è radicalmente trasformato per ruoli in film come L’uomo senza sonno – per cui ha perso moltissimo peso –  o American Hustle. Queste scelte fanno riflettere su fino a che punto un attore sia disposto a spingersi per interpretare il proprio ruolo: è una scelta legittima? è necessario sottoporsi a questi cambi così drastici in nome della fedeltà al progetto? Lo stesso Russell Crowe aveva dei dubbi su questo film in primis perché non era sicuro di come poter affrontare il tema della rabbia intrinseca al suo personaggio, che è conseguenza di una società opprimente e frenetica, e poi perché a questo tema sembra essere associato quello dell’aumento di peso. 

Anche questo è stato oggetto di numerose discussioni – basti pensare al problematico ma acclamato The Whale che ha visto il ritorno di Brandan Fraser – in cui si tende con troppa facilità ad associare al cibo e ai corpi grassi una poca cura di se e conseguenti stigma e pregiudizi. Allo stesso modo in questo film Crowe ha visto nel suo personaggio un uomo che ha preso peso e che spinto dalla sua rabbia e dall’assenza di emozioni non si è preoccupato del suo aspetto fisico. Un’associazione che può essere pericolosa in quanto un uomo grasso e uno molto magro possono entrambe essere dei serial killer: il comportamento di un personaggio e le sue azioni sono scollegate dal proprio aspetto fisico. Sotto questo punto di vista sarebbe ideale scrivere un personaggio con corpo grasso o corpo magro e scegliere un attore con quei caratteri fisici senza doverlo spingere a cambiare, mandando così un ottimo segnale in termini di rappresentazione. Per quanto sia lodevole darsi completamente ad un ruolo ci sono anche altri elementi da tenere in considerazione. 

 

 
 
 
 
 
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