Saw: le 10 trappole più perverse e diaboliche della saga
In attesa del decimo capitolo ecco una lista delle 10 trappole più diaboliche e raccapriccianti del franchise di Saw
Raccapriccianti marchingegni mortali da cui sfuggire solo a costo di un grosso sacrificio, strumenti di tortura che impongono alle vittime di scegliere se vivere o morire. Le trappole progettate e realizzate dall’Enigmista sono senza dubbio l’elemento simbolo – quello più iconico – all’interno del franchise di Saw. Jigsaw si prepara a tornare sul grande schermo con Saw X, il film che ci farà scoprire il pezzo mancante della sua storia, al cinema dal 25 ottobre. In attesa di scoprire quali nuovi congegni ha architettato il sadico John Kramer (trovate qui un assaggio) è il momento di uno spaventoso ripasso. Ecco le 10 trappole più perverse e diaboliche della saga di Saw.
Dall’antica Grecia con terrore…
Il fuoco è un elemento che nel franchise è stato sfruttato più e più volte come strumento di tortura, ma il suo utilizzo nella trappola destinata a Joyce in Saw 3D – Il capitolo finale (2010) ha notevolmente alzato l’asticella del sadismo. Una trappola che prende ispirazione da uno strumento di tortura chiamato Il toro di Falaride e in uso nell’antica Grecia. Joyce si ritrova all’interno di una specie di fornace destinata a bruciarla viva se il marito Bobby non riuscirà a salvarla. Bobby ha un unico modo per cercare di trarre in salvo la moglie: conficcarle nel petto due grossi ganci da macellaio.
30 secondi di tempo e un’automobile come strumento di morte
Arriva ancora da Il capitolo finale un’altra tra le trappole più diaboliche della saga. Evan, a capo di una gang che compie violenti atti razzisti, si ritrova incollato al sedile del guidatore di un’automobile sospesa da terra. La sua ragazza è incatenata sotto il veicolo, uno dei suoi amici al sedile posteriore e un altro alla porta del garage di fronte all’auto. Evan ha 30 secondi per staccarsi dal sedile strappandosi la pelle e azionare una leva per salvare se stesso e i suoi amici.
Tra giostra e roulette russa
Quello che vediamo in Saw VI (2009) è un perverso congegno tipo giostra che vede le vittime “giocare” a una specie di roulette russa. Sono sei le persone incatenate a una giostra che, ruotando, colloca di volta in volta una delle vittime di fronte a un fucile carico. A rendere il tutto ancor più diabolico è il fatto che a turno ogni vittima si trova faccia a faccia con la persone che ha la sua vita nelle mani.
Un terrificante pendolo di ispirazione letteraria
La spaventosa trappola del pendolo che vediamo in Saw V (2008) e che non è stata inventata dall’Enigmista in prima persona, trova la sua ispirazione letteraria nel racconto Il pozzo e il pendolo di Edgar Allan Poe. Impossibilitato a muoversi, il malcapitato Seth si ritrova disteso e incatenato con una grossa ascia che oscilla sopra di lui abbassandosi gradualmente man mano che passano i secondi.
Lo scalpo
Quando chi guarda può identificarsi in qualche modo nella situazione della vittima, avendo un’idea del dolore che prova, le trappole di Saw sono ancora più efficaci. Chi non ha mai provato la sensazione dolorosa del sentirsi tirare i capelli? Nel quarto capitolo del franchise (2007) la vittima è incatenata ad una sedia meccanica. I suoi lunghi capelli sono legati ad un’asse rotante che inizia a girare quando gli ingranaggi della sedia si muovono. Il meccanismo tira i capelli sempre di più sino a esporre lo scalpo e se quel che vediamo non fosse sufficientemente raccapricciante, il lavoro sul sonoro aggiunge un surplus di orrore.
La preferita dell’Enigmista
Tra le trappole più raccapriccianti della saga vi è quella che l’Enigmista stesso ha eletto come sua preferita, un congegno di ispirazione medievale che vediamo in Saw III. Timothy è inchiodato a una sorta di grosso crocifisso di metallo, con gli arti e la testa collegati a un sistema di ingranaggi. La sua vita è nelle mani di Jeff, che ha perso suo figlio proprio a causa di Timothy che, ubriaco al volante, lo ha investito. Per liberare Timothy, Jeff deve recuperare una chiave che è attaccata a un fucile e ha una scelta da fare: rischiare di prendersi una pallottola per salvare l’assassino di suo figlio o guardarlo morire di una morte atroce?
La trappola dell’angelo
Restiamo in Saw III per un’altra trappola perversa come poche e dalle quale salvarsi, capiremo presto, è impossibile. La vittima, Kerry, si risveglia sospesa per aria, legata ad una imbracatura, con grossi arpioni metallici conficcati nella casa toracica. Sull’imbracatura vi è un lucchetto e l’unica via di salvezza è una chiave che si trova sul fondo di un barattolo di vetro pieno di acido. Se non prenderà la chiave Kerry verrà letteralmente dilaniata dal congegno sul petto. Peccato che la chiave in fondo al barattolo non sia quella giusta.
Chi ha paura degli aghi?
Se avete la fobia degli aghi ricorderete certamente questa trappola vista in Saw II come la più terrificante di tutte. Ma fobia a parte, tutti riusciamo ad immaginare quale possa essere la sensazione che si prova ad avere migliaia di aghi che ci trafiggono la pelle. Amanda viene gettata in una fossa piena di aghi tra i quali dovrà frugare per cercare una chiave. Serve aggiungere altro?
Filo spinato
Torniamo indietro fino al film che ha dato via al franchise torture horror nel 2004 con una trappola agghiacciante e dolorosissima. Un uomo è intrappolato in uno spazio angusto riempito da un groviglio di filo spinato: ha 2 ore per attraversare la gabbia mortale prima che la porta che conduce alla salvezza si chiuda per sempre.
La trappola per orsi rovesciata, vero e proprio marchio di fabbrica della saga
Vista per la prima volta in Saw la trappola per orsi rovesciata è una delle più iconiche, marchio di fabbrica riproposto variamente in più film del franchise. Il marchingegno è collegato alla bocca della vittima e se il malcapitato di turno non trova la chiave per sbloccarlo, scatterà dilaniando le mascelle. È Amanda la prima ad avere a che fare con questa violentissima trappola: per liberarsi dovrà scavare nella viscere del suo compagno di cella ancora in vita.