Timothée Chalamet, ecco perché all’attore è piaciuto interpretare un cannibale negli anni ’80 per Bones and All

Timothée Chalamet parla di Bones and All, dell'anteprima al Festival del Cinema di Venezia e di come si sia sentito nel riunirsi con il regista di Call Me By Your Name, Luca Guadagnino

In vista della sua anteprima al Festival del Cinema di Venezia, Timothée Chalamet ha dichiarato che lavorare in Bones and All è stata una boccata d’aria fresca. Ambientato negli anni ’80, il film racconta la storia di Lee (Chalamet) e Maren (Taylor Russell), due vagabondi cannibali che intraprendono un viaggio attraverso l’America di Ronald Reagan. Questo film ha riscosso grande successo anche per aver segnato il ritorno di Timothée Chalamet al lavoro con il regista Luca Guadagnino, che ha diretto Call Me By Your Name del 2017. 

Cos’è piaciuto a Timothée Chalamet del suo nuovo film Bones and All?

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Bones and All. Frenesy Film Company

Alla conferenza stampa del film a Venezia, Timothée Chalamet ha criticato l’odierna cultura dei social media ed ha definito Bones and All un “sollievo” grazie alla sua trama ambientata negli anni ’80. Per Chalamet, interpretare un personaggio che sta vivendo una lotta interiore, senza la possibilità di collegarsi online, ha rappresentato una sfida ed ha evidenziato alcune insidie ​​del rimanere iperconnesso tramite Internet: “È stato un sollievo interpretare personaggi che stanno lottando con un dilemma interno senza la possibilità di andare su Reddit, Twitter, Instagram o TikTok e capire dove si inseriscono. Penso che sia difficile essere vivi ora. Penso che il collasso della società sia nell’aria. Ecco perché si spera che questo film abbia importanza“.

Timothée Chalamet ha spiegato di essere stato molto ansioso nel firmare per questo film, data la sua trama sulla scia di Call Me By Your Name. Ha ricordato di essere stato entusiasta nel riunirsi con il regista che ha lanciato la sua carriera, per raccontare una storia più in linea con la loro prima collaborazione rispetto ai grandi successi che Chalamet ha fatto da allora. La natura su piccola scala e guidata dal personaggio è ben lontana da alcuni degli altri progetti recenti di Chalamet: l’attore sta girando il sequel di Dune ed ha avuto una parte significativa in Don’t Look Up, la satira di Netflix costellata di star che non potrebbe essere più lontana dal suo lavoro con Guadagnino.

 

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