Tina Anselmi – Una vita per la democrazia: ecco chi era la Prima donna ministro della Repubblica

In occasione dell'anniversario della liberazione la Rai trasmette un film biografico sulla politica italiana

Tina Anselmi – Una vita per la democrazia è uno dei nuovi film biografici incentrati su figure storico – politiche che hanno costruito la storia della Repubblica Italiana. Dopo il film dedicato a Nilde Iotti – interpretata da Anna Foglietta – la nuova pellicola è dedicata a Tina Anselmi, altro nome fondamentale per i diritti delle donne. La Rai infatti ha scelto di trasmettere Tina Anselmi – Una vita per la democrazia in occasione dell’anniversario del 25 aprile, la festa della Liberazione, in prima tv assoluta. Una figura quella di Tina Anselmi che ha lasciato il segno nella politica italiana fin dall’adolescenza vissuta come partigiana. 

Successivamente ha ricoperto ruoli politici sempre di maggiore spicco fino a quello di Ministro della Repubblica. A darle il volto l’attrice Sarah Felberbaum, già nota per altri film e serie tv Rai come Un grande famiglia accanto a Stefania Sandrelli e Alessandro Gassman. Nel resto del cast troviamo Alessandro Tiberi, Benedetta Cimati, Sara D’Amario e Andrea Pennacchi; il film è diretto da Luciano Manuzzi. Scopriamo chi era la protagonista di Tina Anselmi – Una vita per la democrazia

Tina Anselmi - Una vita per la democrazia.

Tina Anselmi – Una vita per la democrazia , Rai Fiction, Bibi Film

Tina Anselmi – Una vita per la democrazia: dalla Resistenza al ruolo nel governo 

Tina Anselmi nacque a Castelfranco Veneto nel 1927 da dove fu costretta ad allontanarsi allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale per via delle difficili condizioni economiche della famiglia. Vi tornò per continuare gli studi al liceo classico e poi all’Istituto magistrale di Bassano del Grappa. Sempre nello stesso periodo iniziò la sua attività sociale e divenne membro della Gioventù Femminile di Azione Cattolica. Dopo essere stata costretta nel 1944 da un gruppo di nazifascisti ad assistere a delle impiccagioni di prigionieri di Bassano del Grappa, decise di entrare nella Resistenza, scegliendo il nome di Gabriella. Dopo l’iniziale ruolo di staffetta partigiana passò al Comando regionale veneto del Corpo volontari della libertà. Nel dicembre dello stesso anno si iscrisse alla Democrazia Cristiana. Durante il periodo della Liberazione si occupò insieme ad altri partigiani delle trattative con i tedeschi.  Tre anni dopo la fine della Guerra si laureò in lettere all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, iniziando a lavorare come insegnante. Prima della sua posizione in parlamento prese parte alla CGIL  e alla CISL.

Una volta divenuta deputata cominciò a proporre alcune leggi e provvedimenti che si sarebbero poi rivelati fondamentali, come il la parità nel lavoro per le donne o la previdenza sociale. Il 29 luglio del 1976 Tina Anselmi entrò nella storia della Repubblica italiana diventando la prima donna a ricoprire l’incarico di Ministro del Lavoro con il terzo governo di Giulio Andreotti, e poi quello della Salute nei governi successivi. Fu anche la prima a lottare per ottenere la legge sulla parità salariale con la speranza di eliminare le differenze e le discriminazioni tra uomo e donna; come Ministro della Salute nel 1978 Tina Anselmi approvò anche la Legge 194 per l’interruzione volontaria della gravidanza, che ha rappresentato un passo epocale per la libertà delle donne. Dopo questa intensa attività politica in cui lasciò davvero il segno portando all’approvazione leggi che oggi sono a dir poco fondamentali, si ammalò nel 2001 di Parkinson e morì nel 2016. La sua persona, proprio in nome del suo operato, venne indicata più volte come possibile Presidente della Repubblica. Per approfondirla ulteriormente da non perdere stasera su Rai 1 Tina Anselmi – Una vita per la democrazia.

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