Venezia 79: White Noise di Noah Baumbach sarà il film di apertura

White Noise, il nuovo film di Noah Baumbach tratto da un romanzo di Don DeLillo apre Venezia 79

Venezia 79 prende forma giorno dopo giorno, mentre manca poco più di un mese alla kermesse del Lido. Negli scorsi giorni è stato presentato il manifesto ufficiale della Mostra, firmato da Lorenzo Mattotti, su cui campeggia una leonessa alata, scelta per celebrare i 90 anni della manifestazione cinematografica. Ora arriva la notizia che sarà White Noise di Noah Baumbach ad aprire la 79ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che si terrà al Lido dal 31 agosto al 10 settembre prossimi. Protagonisti della pellicola due star del calibro di Adam Driver e Greta Gerwig. Nel cast anche Don Cheadle, Raffey Cassidy, Sam Nivola, May Nivola, Jodie Turner-Smith, André L. Benjamin e Lars Edinger. Baumbach torna al Lido dopo aver presentato nel 2019 il suo Marriage Story con Adam Driver e Scarlett Johansson e lo fa con l’adattamento per il grande schermo dell’omonimo romanzo del 1985 del celebre scrittore statunitense Don DeLillo.

White Noise, il nuovo film di Noah Baumbach apre Venezia 79

venezia 79

White Noise. Passage Pictures

“È davvero meraviglioso tornare alla Mostra di Venezia ed è un incredibile onore portare White Noise come film della serata di apertura” ha dichiarato Noah Baumbach. E ancora: “Questo è un luogo che ama il cinema, è un emozione e un privilegio unirsi ai cineasti che hanno presentato qui i loro film”. In concorso, White Noise sarà proiettato nel corso della prima serata di Venezia 79, nella cornice della Sala Grande che da sempre ospita le cerimonie di apertura e chiusura della kermesse. Distribuito da Netflix, il film racconta i tentativi di una famiglia americana di superare le difficoltà e i conflitti quotidiani della vita, con la speranza della ricerca della felicità in un mondo in cui dominano le incertezze.

“È un grande onore aprire la 79ª Mostra di Venezia con White Noise” ha aggiunto il direttore Alberto Barbera. “Valeva la pena aspettare per avere la certezza che il film fosse finito in tempo. Adattata dal grande romanzo di DeLillo, Baumbach ha realizzato un’opera originale, ambiziosa e avvincente, che gioca con misura su più registri: drammatico, ironico, satirico. Il risultato è un film che esamina le nostre ossessioni, i dubbi e le paure radicate negli anni Ottanta, ma con riferimenti molto chiari alla realtà contemporanea.

 
 
 
 
 
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