Attrazione Fatale: recensione della miniserie

Rilettura di un thriller piscologico che scava nella mente umana, nelle conseguenze delle proprie scelte e attacca brutalmente il sistema giudiziario e sanitario

Paramount+, approdata da poco nel mercato italiano, sta dimostrando in pochissimo tempo di essere una piattaforma da tener d’occhio, con produzioni variegate e adatte a molteplici tipologie di target. È il caso di Grease: Rise of the Pink Ladies, di The Offer e di Attrazione fatale (qui il trailer). Il thriller cult del 1987 viene ripreso da Alexandra Cunningham (conosciuta già per Dirty John e Chance, oltre che nella writers room di Desperate Housewives) in una chiave inedita e intrigante.

A essere di particolare interesse sono i vari reboot televisivi che stanno riscontrando successo da qualche anno a questa parte, ma che in casa Paramount diventano delle operazioni che non puntano solamente all’effetto nostalgia, ma sono storie che vengono riproposte e adattate al gusto dello spettatore di oggi.

Indice

Trama – Attrazione Fatale, la recensione

Il film scritto diretto da Adrian Lyne e scritto da James Dearden è un thriller erotico che miscela una storia d’amore che si trasforma in fretta in ossessione con il ritmo e le atmosfere di un thriller adrenalitico. La trama è cosa nota: il procuratore distrettuale Dan Gallagher (Michael Douglas) incontra Alex Forrest (Glenn Close) e tra i due scatta immediatamente una scintilla. Alex e Dan consumeranno una storia breve ma intensa durata appena due giorni, approfittando dell’assenza della moglie e della figlia di Dan. Alex però sviluppa in fretta una vera e propria ossessione per Dan tanto da rischiare di far del male alla famiglia di lui, finché i due non si scontreranno in un finale in cui la donna non rimane uccisa.

Attrazione fatale.

Attrazione fatale. Amblin Television, Paramount Television Studios.

La miniserie non cambia di una virgola la trama, ma si avvale di una struttura più complessa utilizzando due linee temporali: l’anno in cui avviene la relazione, nel 2008, e nel 2023 quando Dan (interpretato da Joshua Jackson) esce di prigione dopo aver scontato una pena di 15 anni per l’omicidio di Alex (Lizzy Caplan). Dan è deciso a dimostrare la sua innocenza e scoprire chi ha ucciso Alex, oltre a cercare di allacciare i rapporti con la ex moglie Beth (Amanda Peet) e con sua figlia che praticamente non conosce.

Tra flashback e flashfoward – Attrazione Fatale, la recensione

Come già detto, la storia si svolge su due linee temporali, tra il 2008 e il 2023, in cui vengono mostrati tramite i flashback assistiamo alla nascita della conoscenza tra Alex e Dan e alle conseguenze inquietanti che la relazione prende. La struttura di Attrazione fatale segue un ritmo incalzante e lineare: le prime due puntate, tra flashforward e flashback, la serie segue il punto di vista di Dan spostandosi costantemente tra il presente durante il quale l’uomo è tormentato dagli errori commessi e dalla vita che conduce dopo anni in prigione e il passato quando era all’apice della sua vita sia lavorativa che sentimentale.

Attrazione fatale.

Attrazione fatale. Amblin Television, Paramount Television Studios.

Il terzo episodio si concentra sul punto di vista di Alex, una giovane donna che si imbatte in Dan e da subito diventa vittima della passione che nasce tra i due. Una passione che si tramuta in fretta in un’ossessione, un tormento martellante che non riesce a controllare. Da Dan che tratta la relazione come una semplice scappatella extra coniugale si passa ad Alex che tenta gli escamotage più inquietanti e assurdi pur di stare accanto all’uomo. Un tormento che ben presto diventa palese anche per Dan che inizia a provare paura per l’equilibrio familiare a cui non ha nessuna intenzione di rinunciare. Dopo gli episodi concentrati sui due protagonisti, la serie si focalizza su Beth, il personaggio su cui il film non si era focalizzato.

Le differenze con il cult del 1987 – Attrazione Fatale, la recensione

Come accenato nell’introduzione Attrazione fatale fa un’operazione intelligente riprendendo la storia e l’intreccio del cult, ma approfondendo gli elementi che nel film sono solamente accennati tramite l’utilizzo, semplice ma funzionale, dei diversi punti di vista. A essere ampliato è l’effetto che la relazione extraconiugale di Dan si ripercuote sulla sua famiglia. Dan è stato in prigione per 15 anni, un tempo lunghissimo durante il quale la sua ex moglie si è rifatta una vita e sua figlia Ellen (Alyssa Jirrels) è in terapia per cercare di affrontare il trauma infantile, un trauma che l’ha spinta a studiare psicologia all’università.

Attrazione fatale.

Attrazione fatale. Amblin Television, Paramount Television Studios.

L’importanza dei personaggi femminili – Attrazione Fatale, la recensione

A essere rilette in chiave contemporanea sono proprio i personaggi femminili che diventano più sfaccettati e meno stereotipati. In Attrazione fatale si instaura un nuovo equilibrio in cui parte delle responsabilità vengono affibbiate anche a Dan mentre Alex, lontana dall’essere giustificata e dipinta come una santa, diventa una protagonista complessa e con un lato oscuro più affascinante della classica femme fatale pazza. La serie parla di salute mentale e di una donna che soffre la solitudine, sviluppando un attaccamento malsano verso gli uomini della sua vita come risposta a un disturbo mentale.

Attrazione fatale si sviluppa verso una riflessione anche sulla sanità americana che sottovaluta la salute mentale e un sistema giudiziario che tende a colpevolizzare la vittima. Alexandra Cunningham ha fatto un lavoro di introspezione e di rilettura di una storia classica brillante che unisce le tematiche care al cult con una narrazione attuale che riprende la riflessione più attuale che mai sul #MeToo e sull’opinione pubblica che si scaglia contro le donne appena ne ha l’occasione.

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Attrazione fatale

Voto - 8

8

Lati positivi

  • Rilettura intelligente di un cult che prende una nuova direzione
  • I personaggi femminili acquistano una nuova importanza rispetto al film

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