Come un tuono – Recensione del film con Ryan Gosling

“Come un tuono” è un film diretto da Derek Cianfrance, presentato al Toronto International Film Festival nel 2012. Catalogabile come thriller e film drammatico, Come un tuono racconta due storie, quelle di Luke Glanton (Ryan Gosling) e Avery Cross (Bradley Cooper), destinate ad incontrarsi e a non separarsi più.

Come un tuono, la nostra recensione!

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La storia ha inizio nel 1997. Luke Glenton è uno stuntman che si guadagna da vivere guidando la sua moto in spettacoli ambulanti. Un giorno Luke scopre di essere padre di un bambino nato da una relazione terminata da un anno. Luke, che aveva progettato di partire lontano, decide di rimanere per prendersi cura del bambino e della sua ex compagna, Romina (Eva Mendes), che nel frattempo si è messa insieme ad un altro uomo. I soldi, però scarseggiano.

 

Cercando un altro lavoro, Luke incontra un ex rapinatore che gli propone di derubare una banca. Luke accetta e rapina altre banche. La serie di rapine si interrompe quando, dopo aver derubato l’ennesima banca, viene inseguito dalla polizia. Durante questo inseguimento avviene l’incontro tra Luke e Avery Cross, un agente della polizia, destinato a cambiare per sempre la vita dei due. Questo incontro separa la prima parte del film da quella centrale.

Luke & Avery

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Mentre la prima parte è incentrata sulle vicende di Luke, quella centrale vede Avery come protagonista. Laureato in giurisprudenza, Avery è entrato nella polizia per seguire le orme del padre. Anche lui ha un figlio. Uomo ambizioso, farà di tutto per scalare le gerarchie all’interno del corpo di polizia.

La parte finale del film, ambientata nel 2012, intreccia nuovamente le vicende dei due, spostando però la storia verso i loro rispettivi figli, che diventano amici. I due ragazzi si portano sulle spalle le conseguenze delle scelte sbagliate dei loro padri.

La famiglia, quindi, come tema centrale da cui poi si estendono gli altri. No la classica famigliola felice, ma realtà più complicate. Il film dimostra quanto i genitori incidano sui propri figli, anche quando (e soprattutto) sono completamente assenti nelle loro vite.

Uomini ambiziosi

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Luke e Avery sono uomini ambiziosi. Il primo, per possedere sempre più soldi da dare alla propria famiglia, decide di delinquere e di non fermarsi anche quando il suo amico ex rapinatore glielo consiglia. Avery, invece, si crea una ricca carriera mentendo su alcune situazioni e spifferando le azioni illegali dei suoi colleghi, tra i quali Peter Deluca (Ray Liotta). Ed è proprio l’ambizione dei due ad allontanarli dai figli.

Derek Cianfrance ci regala un’esperienza veramente claustrofobica, quasi asfissiante, in cui neanche il passare degli anni può porre rimedio alle “vite maledette”, che anzi si tramandano da una generazione all’altra. Le scene girate sui veicoli durante gli inseguimenti sono d’alta scuola e contribuiscono ad accrescere notevolmente la sensazione di claustrofobia e tensione, complici la favolosa musica diretta da Mike Patton e il buon lavoro sulle luci.

“Se corri come un fulmine, ti schianti come un tuono!”

Gosling riconferma la sua interpretazione vista in Drive di Refn, film nel quale ha interpretato lo stesso ruolo di pilota criminale. Meno eclatante, invece, la prestazione di Cooper.

 

La sceneggiatura presenta qualche falla e scene forse un po’ troppo lunghe. La storia procede molto lentamente ed esplode più volte in colpi di scena improvvisi. Nel complesso il film scorre piacevolmente terminando in un finale denso di significato.

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