Dallas Buyers Club – Recensione del film di Jean-Marc Vallée

La recensione di Dallas Buyers Club, il film sul tema dell’AIDS di Jean-Marc Vallée

Il tema dell’AIDS è un tema ancora caldo negli Stati Uniti luogo in cui durante gli anni ’80 ha causato la morte di moltissime persone. Jean-Marc Vallée dirige Matthew McConaughey, Jered Leto e Jennifer Garner in una pellicola mozzafiato con al centro la tematica dell’AIDS. Un film che ripercorre magistralmente la lotta contro questa malattia, che oggi è controllabile, ma che all’ora ha portato alla morte milioni e milioni di persone, tra cui anche il celebre cantante dei Queen, Freddy Mercurie. Dallas Buyers Club è un inno alla vita e si basa sulla storia vera di Ron Woodroof, interpretato da McConaughey. Il cow-boy texano fa di tutto per poter sopravvivere alla malattia, innescando un traffico di medicinali illegali per poter salvare quante più vite possibili. Assieme a Philadelphia, Dalls Buyers Club è uno dei film più noti che trattano dell’AIDS e della lotta che n’è stata messa in atto. Di seguito la recensione di Dallas Buyers Club, secondo Filmpost.

Dallas Buyers Club – Recensione del film di Jean-Marc Vallée

Ron Woodroof è un operaio in un’industria petrolifera americana, dedito all’abuso di alcool, droga e sesso. A causa di un rapporto non protetto con una tossicodipendete contrae il virus dell’HIV, in ospedale gli hanno solo trenta giorni di vita. Come la maggior parte degli americani durante gli anni ’80, Ron collega la profilassi della malattia all’ambiente omosessuale e perciò rifiuta la diagnosi. Le condizioni però si aggravano ed è costretto ad accettare la sua condizione e viene preso in cura dalla dottoressa Eve Saks, capo del reparto di cure sperimentali con AZT.

Tuttavia a Ron viene negata la possibilità di entrare nel programma sperimentale, così comincia a procurarsi la medicina illegalmente. Rimasto senza scorte, Ron viene colto da un malore, e in ospedale incontra Rayon, un transgender tossicodipendete affetto da AIDS. Per procurarsi AZT Ron si reca in Messico, ma qui scopre che il farmaco è molto dannoso per l’uomo. Così con l’aiuto del Dott. Vass inizia la cura con il Peptide T, medicinale non approvato però negli Stati Uniti. Tornato a Dallas, assieme a Rayon, decidono di dare il via ad un traffico illegale di Peptide T dal Messico per curare loro stessi e altri pazienti, fondano così il Dallas Buyers Club.

Dallas Buyers Club – La battaglia tra Davide e Golia

Il film ruota attorno al tema dell’AIDS nel periodo di massima diffusione: gli anni ’80. Una tematica molto sentita negli Stati Uniti, che sono stati uno dei paesi bandiera nella lotta contro l’AIDS. In Dallas Buyers Club la malattia diventa quasi una persona in carne ed ossa, da combattere fisicamente oltre che mentalmente e psicologicamente. Non è personificata nel protagonista Ron, ma è un essere a sé stante, che vive e si espande. Il ruolo di Matthew McConaughey rappresenta il guerriero che combatte la minaccia, che in un primo momento è invisibile, cresce nell’ombra e miete vittime silenziosamente; sottovalutata nell’ignoranza della gente comune che non la identifica come un vero pericolo. Quando però l’AIDS comincia ad espandersi, come una macchia di petrolio, le persone si trovano davanti un mostro sconosciuto incapaci di fermarlo.

Dallas Buyers Club recensione

In Dallas Buyers Club viene rappresentata una lotta tra i due protagonisti, Ron Woodroof e l’AIDS, che si scontrano come Davide e Golia. Una battaglia contro la morte in nome della vita. Ron cosciente di ciò che sta passando, cerca in tutti i modi di portare uno spiraglio di luce nella vita dei malati di AIDS, porta speranza e vita. La malattia è forte, ma la lotta per la vita, contro tutti e tutto, anche contro il governo americano, lo è ancora di più. Anche se risulta essere invincibile, il protagonista cerca di far capire in primis ai medici ed in secundis alla gente, che l’AIDS, con le giuste cure si può domare. Un risultato che anche se non porta all’uccisione totale del mostro, rappresenta comunque una grande vittoria.

Dallas Buyers Club – La malattia come percorso di redenzione

Un altro tema importante trattato nel film è l’omofobia. Ron Woodroof infatti all’inizio di Dallas Buyers Club è omofobo in ogni suo gesto, ripugna la comunità omosessuale e non solo, credendo addirittura che l’AIDS fosse una malattia che appartenesse solo ai gay ed ai tossicodipendenti. Credenza comune nell’America degli anni ’80. Questo pensiero era dettato anche dall’ignoranza delle persone sulla malattia che le portava dunque a credere che solamente chi fa uso di droghe e gli omosessuali potevano essere contagiati. Ma la storia di Ron e di moltissime altre persone dimostrano il contrario. Ron dopo che viene contagiato dal virus HIV, in un primo momento ripudia l’idea di essere assimilato, per credenza comune, alla comunità gay. Non solo è lui stesso a rifiutare categoricamente questo paragone, ma anche gli amici, i colleghi di lavoro e la gente comune, che lo additano come omosessuale, pur non essendolo.

Quando capirà che la malattia è più grave del previsto, comincerà a guardare il mondo da un’altra prospettiva. Il momento del ricovero in ospedale per collasso sarà per lui fondamentale per iniziare il suo percorso di redenzione, in quanto l’incontro con il transgender Rayon gli cambierà modo di pensare e di agire. Dapprima si impegna a lottare contro la malattia per sé stesso, cerca cure sostitutive all’AZT e le importa illegalmente. Poi capisce che di fronte al pericolo della morte si è tutti uguali, non esistono più etoressuali o omosessuali, ma solo uomini. Per ciò apre il “Dallas Buyers Club” assieme ad un transgender, accogliendo ogni persona in cerca di aiuto. Quindi la malattia di Ron viene assimilata ad un percorso di redenzione. Aiutando e parteggiando la causa della comunità omosessuale, è come se volesse espiare i suoi peccati di omofobia commessi precedentemente.

Aspetti tecnici

La riuscita del film è stata anche per merito dello splendido lavoro attoriale di Matthew McConaughey e Jered Leto. Non a caso i due attori si sono aggiudicati il premio Oscar come Miglior Attore Protagonista e Non Protagonista. Entrambi si sono calati alla perfezione nei rispettivi personaggi, uno nei panni di un cow-boy omofobo e l’altro in un transgender sieropositivo. Sono dimagriti (McConaughey ha perso circa 20 kg, mentre Leto oltre 13 kg), hanno preso le sembianze di due veri malati di AIDS, facendo risultare il film e la storia narrata credibile e davvero reale. Trasmettono rabbia, emozione e sconforto allo spettatore che comprende appieno le sensazioni che hanno provato realmente il vero Ron e Rayon durante la loro malattia.

Dallas Buyers Club recensione

Tutto questo grazie anche ad un accurato lavoro della regia, montaggio e sceneggiatura. Aspetti per i quali il film è stato candido ai rispettivi Premi Oscar. Una regia calma con un montaggio studiato nei minimi dettagli senza lasciare nulla al caso e per far provare allo spettatore le stesse sensazioni dei protagonisti. Inoltre la sceneggiatura senza alcuna restrizione, molto tagliente e pungente, con dialoghi forti che massacrano l’America degli anni ’80, ha fatto si che Dallas Buyers Club arrivasse dritto al punto, senza girare troppo attorno al tema dell’AIDS. Anzi entra dentro il problema che tutte le persone malate di AIDS hanno dovuto affrontare in quegli anni, sviscerandolo e analizzandolo. Una questione che viene pienamente resa da un magistrale lavoro sulla sceneggiatura.

Conclusioni

Nel complesso Dallas Buyers Club è un ottimo film sotto ogni punto di vista: recitazione, sceneggiatura ed argomentazione del tema. Porta il focus non tanto sui danni che l’AIDS porta alle persone come malattia in se per se, ma sui danni che il governo americano porta ai malati; non fornendo loro le cure adeguate, come la Peptide T. Paradossalmente è il governo americano che li conduce alla morte e non la malattia. E questo lo si evince da tutte le lotte che Ron Woodroof ha messo in atto per poter salvare la propria vita e degli altri malati di AIDS. Un film d’effetto che di certo non lascia indifferenti gli spettatori, su un tema che ancora oggi fa discutere.

Dallas Buyers Club - Recensione del film d Jean-Marc Vallée

Voto - 8.5

8.5

The Good

  • Argomentazione della tematica
  • Cast
  • Sceneggiatura
  • Montaggio

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *