Harmony: recensione del film anime sci-fi su Amazon Prime Video

L'anime del 2015 basato sul romanzo di Satoshi Ito arriva finalmente in Italia

Lo scorso 9 Luglio la piattaforma Amazon Prime Videoha reso disponibile il film d’animazione Harmony, di cui vi parleremo in questa recensione. Uscito in Giappone nel 2015, il lungometraggio è riuscito ad esordire in Italia solo cinque anni più tardi. Dal 27 Agosto inoltre sarà disponibile in homevideo, in edizione fisica. Harmony nasce come romanzo, parte di una trilogia scritta da Satoshi Ito e intitolata Project Ito. Ito è venuto a mancare nel 2009 ma continua ad essere uno degli autori più apprezzati nella narrativa sci-fi. Va aggiunto che è stato grande amico di Hideo Kojima, per il quale ha scritto l’adattamento letterario del quarto capito di Metal Gear Solid.

Con la sua morte prematura l’autore non riuscì a completare il terzo libro della collana. Nel 2012 fu un altro scrittore con cui collaborava a terminare il suo operato. Dal 2015 i tre romanzi sono stati affidati a differenti studi di animazione per lo sviluppo degli adattamenti animati. Harmony è stato prodotto dallo studio 4°C, mentre L’impero dei cadaverie L’organo Genocida sono stati sviluppati rispettivamente da Wit Studio e Manglobe. L’adattamento animato di Harmony è stato diretto da Takashi Nakamura, autore di molti titoli animati e membro di team che hanno realizzato alcuni degli anime più importanti di sempre, fra cui Akira e Nausica della valle del vento. Fatte queste premesse vi presentiamo la recensione del film Harmony, di Takashi Nakamura.

Indice

Una fantascienza al contrario – Harmony, la recensione

A seguito di un periodo di crisi globale, fra epidemie, guerre e nucleare, l’umanità si è tutelata istituendo un sistema di controllo chiamato Watch Me. Questo sistema, impiantato nel corpo umano, controlla lo stato fisico e psichico del singolo. Il Watch Me inoltre unisce pensieri ed emozioni di ogni essere umano creando una coscienza comune. In questo modo guerre ed epidemie sono state debellate per dare vita ad un mondo di pace e perfezione. L’unica parte di popolazione ancora libera da questo sistema sono quelle minoranze che a causa della povertà ancora non possiedono un Watch Me. Proprio in mezzo alle zone di guerra, dove ci sono popolazioni fuori dal sistema, viene presentata Tuan Kirie. Pur facendo parte dell’organizzazione mondiale della sanità, la donna cerca in tutti i modi di fuggire dalla società perfetta e dal suo passato.

Harmony- Studio 4°C

Harmony. Studio 4°C

Un passato doloroso nel quale lei e le sue due amiche Mihie Miach e Kian Reikaido hanno cercato di togliersi la vita per opporsi al totalitarismo del benessere. Nel presente Tuan è costretta a rientrare in Giappone dove la attende una minaccia globale che mina il sistema stesso di benessere. Questo nuovo pericolo potrebbe portare all’utilizzo del misterioso progetto Harmony. Pur esibendo la tipica atmosfera sci-fi distopica, essa sorprende subito. La realtà mostrata è un paradiso. Eppure, nonostante tutto questo benessere, gli esseri umani non sono liberi di scegliere di morire o cosa fare del loro corpo. La sensazione di prigionia in una gabbia dorata descritta nel romanzo è perfettamente trasmessa in questo adattamento. Gli stessi personaggi sono stati sviluppati adeguatamente, con quella freddezza che intensifica un sentimento di inquietudine nello spettatore.

Filosofia e volontà – Harmony, la recensione

L’autore nei suoi tre romanzi ha cercato di portare avanti una riflessione basata sugli aspetti più complessi della società moderna. Anche nell’adattamento di Harmony è possibile notare la critica alla società che si fonde con la filosofia e la volontà del singolo. Lo spettatore viene trasportato in una storia costituita prevalentemente da lunghi dialoghi e monologhi interiori; essi portano inevitabilmente ad uno sviluppo lento della storia che a tratti annoia. Da una parte il passato della protagonista che muove critiche ad una società tutt’altro che perfetta; dall’altra il presente nel quale la stessa Tuan cerca di fermare la minaccia che sta distruggendo gli equilibri della società.

Ci si trova davanti ad un film profondo e ricco di significati che mette riflette sulla volontà del singolo in relazione al bene comune. Lo stesso spettatore vive l’evolversi dell’etica della protagonista comprendendo le sue scelte. Sfortunatamente con un ritmo così dilatato della narrazione molte tematiche vengono rese più pesanti del previsto e difficili da seguire. Una singola visione potrebbe non bastare per comprenderne ogni singolo aspetto, spesso non notato ad un primo sguardo. Colpa forse della stessa impostazione prolissa del romanzo originale. Questa lentezza e i dialoghi infiniti e alle volte superflui portano le tematiche principali ad essere ingigantite e confuse durante la narrazione. Il finale del film in questo modo lascia molte domande, forse volute, a cui lo stesso spettatore deve provare a rispondere.

Comparto Tecnico – Harmony, la recensione

In Harmony emergono colori accesi che riescono però a trasmettere una certa freddezza. Le sensazioni di vuoto e freddezza vengono intensificate poi dalle ambientazioni –  pur poco originali e già viste. Gran parte degli elementi legati ad esse ricordano altri prodotti, come Ghost in the Shell, Psycho Pass o Ergo Proxy. Ciò non toglie il grande lavoro tecnico e artistico fatto dallo studio 4°C, specie in relazione alla CGI. Quest’ultima di grande importanza per la buona riuscita dell’opera dal punto di vista grafico e nella costruzione delle ambientazioni.

Harmony- Studio 4°CHarmony- Studio 4°C

Un aspetto impossibile da non notare e particolarmente fastidioso è la caratterizzazione stilistica dei personaggi. Se si escludono le due protagoniste Tuan e Miach, gli altri personaggi si presentano stereotipi poco particolareggiati. Per le due protagoniste non è stato lasciato nulla al caso e il loro aspetto fisico e caratteriale è ben strutturato. Gli altri personaggi, di contorno e in secondo piano, non hanno subito la stessa fortuna. L’effetto generato da certe soluzioni visive, come l’omologazione delle “comparse”, risulta scialbo e poco coinvolgente.

Considerazioni finali – Harmony, la recensione

Grazie alla perfetta caratterizzazione delle due protagoniste e all’interessante storia Harmony riesce ad intrigare e a far nascere nello spettatore interrogativi di natura psicologica, etica, sociale e umana. Nonostante questo coinvolgimento però è difficile passare sopra certi difetti. Lo sviluppo della trama dilatata del prodotto tende a farsi sentire particolarmente portando alle volte dubbi e confusione nella visione. Molti dialoghi superflui ed inutili, fatti al fine di allungare la sceneggiatura, potevano inoltre godere di maggiore attenzione.

Le stesse tematiche potevano essere semplificate senza rendere tutto più difficile di quanto non fosse. Il comparto tecnico invece meritava una cura maggiore nei dettagli. Harmony aveva un potenziale purtroppo non espresso al meglio sotto alcuni punti di vista -uno fra tutti la poca originalità – pur restando godibile e interessante e intaccando in minima parte la buona riuscita del film.

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Harmony

Voto - 7

7

Lati positivi

  • Profondità delle tematiche alla base
  • Adattamento perfetto del romanzo

Lati negativi

  • Sviluppi lenti e confusionari
  • Personaggi secondari mal sviluppati
  • Ambientazioni ripetitive e già viste

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