Harry Potter Return to Hogwarts: recensione della reunion per il ventesimo anniversario

Torna il cast di Harry Potter in una reunion dalle atmosfere accoglienti ed emozionanti, imperdibile per tutti i fan della saga

Dopo vent’anni dall’uscita del primo capitolo di Harry Potter si torna ad Hogwarts. Una possibilità su cui si  vociferava da tempo e che si è concretizzata grazie ad HBO Max e la Warner Bros. che hanno realizzato questo film documentario: Harry Potter Return to Hogwarts – andato in onda su Sky e Now – di cui vi proponiamo la recensione. I punti forti del film sono stati diversi: ritrovare l’atmosfera di magia e accoglienza che contraddistingue la saga, svelare alcuni curiosità ma soprattutto avere –  attraverso il racconto dei protagonisti –  un’impressione dell’esperienza che hanno vissuto. Tra i presenti quasi tutti i membri del cast, in primis il trio: Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint. Insieme a loro Tom Felton, Helena Bonham Carter, Gary Oldman, Robbie Coltran, Ralph Fiennes, i gemelli Phelps, Mark Williams, Bonnie Wright, Evanna Lynch ed Alfred Enoch.

Sono tornati poi i registi di tutte e otto le pellicole: da Chris Columbus, che ha dato il via all’avventura cinematografia di Harry Potter, fino a David Yeats che l’ha conclusa. Nel film c’è stato spazio anche per il ricordo di tutti gli attori e attrici che sono scomparsi prematuramente, tra cui Alan Rickman e Helen McCrory. Sono tornate le atmosfere di Hogwarts che hanno accolto tutti i protagonisti dopo tanto tempo. Il ricordo delle emozioni e delle esperienze vissute dal cast sul set nel corso di 10 anni hanno costruito una narrazione calorosa e accogliente. Il film è stata un’esperienza forte ed emozionante, sia per gli attori che per gli spettatori. Ci si trova catapultati nel passato e ritornano i sentimenti e le emozioni associate ai film e ai personaggi. Ripercorriamo insieme Harry Potter Return to Hogwarts nella nostra recensione.

Indice:

L’inizio della Storia – Harry Potter Return to Hogwarts, recensione 

Il film si apre con il primo incontro tra Daniel Radcliffe e il regista Chris Columbus in quella che è la prima di quattro parti, ognuna dedicata a due film. Si pone l’attenzione sull’approccio usato dal regista per trasporre sullo schermo le avventure dei libri. Columbus si confida con Daniel Radcliffe condividendo le impressioni sulla realizzazione del film e sulla scelta del cast. Parallelamente il trio ricorda le loro audizioni e gli altri protagonisti raccontano quelle che sono state le loro esperienze e i loro ricordi delle riprese. L’elemento su cui si fa molta attenzione è l’approccio utilizzato da Chris Columbus per far girare il film a dei ragazzi di 11 anni. Risulta evidente come la sua capacità di creare un’atmosfera familiare e confortevole abbia fatto una grande differenza e abbia permesso agli attori di ricordarla con affetto anche ora che sono adulti. 

L’atmosfera che gli attori bambini si sono trovati a vivere sul set è la stessa che è arrivata anche ai fan. Parlando delle audizioni dei protagonisti, Columbus ha ricordato l’iniziale difficoltà nella ricerca del protagonista. Una volta trovato però non è stato semplice convincere i genitori di Daniel Radcliffe a far entrare il figlio in questo mondo che gli ha cambiato la vita. Diversamente le scelte di Emma Watson e Rupert Grint come Hermione e Ron sono state più semplici. In parallelo i tre protagonisti hanno ricordato i momenti del casting, della prima prova insieme e la conferenza stampa, che avrebbe acceso sulle loro vite una costante luce di attenzione. Si è parlato della determinazione di Emma Watson nel voler diventare a tutti costi Hermione; così come l’atteggiamento più spavaldo e sicuro di sé di Rupert Grint, che è stato fin da subito il perfetto Ron Weasley.

Harry potter Return to Hogwarts recensione 3
Casey Patterson Ent., Pulse Films, Warner Bros. Television

La soglia dell’adolescenza e la crescita lavorativa

Il secondo capitolo si concentra invece sul periodo adolescenziale che viene raccontato nel terzo e quarto film. I due registi, il premio Oscar Alfonso Cuarón e Mike Newell hanno parlato della loro visione per realizzare i film in maniera il più fedele possibile ai romanzi. Cuarón ha sottolineato il modo in cui ha reso visivamente la svolta più oscura che la storia di Harry Potter stava iniziando a prendere. L’altro punto focale di questo terzo capitolo, è stata la conversazione tra Gary Oldman e Daniel Radcliffe che hanno a loro volta ricordato l’esperienza delle riprese. In particolar modo Daniel Radcliffe ha confessato di essere sempre stato molto felice ma in ansia di girare le scene con Gary Oldman. Questo film ha rappresentato per gli attori protagonisti un’ esperienza molto formativa. Assistere alle scene tra attori del calibro di Gary Oldman, Alan Rickman, David Thewlis e Timothy Spall, li ha profondamente colpiti.

Questa collaborazione ha permesso loro di vivere l’esperienza cinematografica in maniera più intensa. In quegli anni i tre hanno compreso di voler percorrere questa strada lavorativa, e trovarsi ad imparare direttamente da attori del genere, è stata la miglior scuola. Non sono mancati poi degli aneddoti raccontati dai registi e gli attori, come la mancata consegna di un saggio richiesto dal Alfonso Cuarón ai tre protagonisti. Il quarto film è ricordato da tutti come il picco delle loro esperienze adolescenziali. La produzione voleva un film teatrale e grandioso e ha scelto Mike Newell. Il regista ha cercato di bilanciare nel film il tono iniziale, più scanzonato e comico, con quello più crudo e tetro della fine. Interessante anche l’intervista a Ralph Fiennes, che ha lavorato con regista e produttori per costruire fisicamente e caratterialmente la versione di Lord Voldemort che gli spettatori hanno imparato a conoscere.

Qualcosa per cui combattere e la vita adulta – Harry Potter Return to Hogwarts, recensione 

Gli ultimi due capitoli sono dedicati ai quattro film conclusivi diretti da David Yates. I film hanno visto il ritorno di Gary Oldman e l’introduzione di Bellatrix Lestrange interpretata dalla sublime Helena Bonham Carter. L’attrice ha parlato della costruzione del suo personaggio. Una donna caratterizzata da un misto di follia e fervente fede nel Signor Oscuro e nel suo manifesto politico. Il periodo dell’Ordine della Fenice è stato anche un periodo difficile per Emma Watson. L’attrice ha confessato infatti di essere stata indecisa se continuare o meno a ricoprire il ruolo di Hermione. Parlandone con Rupert Grint entrambi hanno riconosciuto la difficoltà della loro posizione in quel tempo. Per la prima volta avevano compreso a pieno l’impatto che l’aver preso parte a questa saga avrebbe avuto sulla loro vita. Un ruolo importante è stato ricoperto anche dai fan e dal loro supporto costante.

Con il Principe Mezzosangue si è aperto il capitolo dedicato agli attori prematuramente scomparsi. Ricordati Richard Harris e John Hurt. Alan Rickman, che ha interpretato in maniera magistrale Severus Piton, viene ricordato con commozione e ammirazione da Ralph Fiennes e Emma Watson. Tom Felton e Jason Isaacs hanno ricordato con affetto Helen McCrory – l’interprete di Narcissa Malfoy. Il capitolo conclusivo è dedicato agli ultimi due film. Un’opportunità sia per i personaggi di crescere e di rafforzare la loro amicizia, che per gli attori che hanno avuto la possibilità di sperimentare e crescere lavorativamente mettendosi alla prova. In quegli anni il livello di fiducia e di amicizia raggiunto dai tre attori ha rappresentato la consacrazione definitiva di quel legame iniziato 10 anni prima. Il regista, David Yates, ha poi parlato della sua visione dei due film conclusivi e dell’interpretazione di alcune scene. 

Harry Potter Return to Hogwarts recensione 2
Casey Patterson Ent., Pulse Films, Warner Bros. Television

Conclusione 

Harry Potter Return to Hogwarts, di cui vi abbiamo proposto la recensione, è un’esperienza decisamente imperdibile per i fan della saga. Oltre all’assenza di nomi come Maggie Smith, Emma Thompson, Fiona Shaw e Micheal Gambon, l’unico altro possibile difetto, è che sia durato troppo poco. Una volta catapultati nuovamente nel mondo di Hogwarts non si vorrebbe più uscire e si è desiderosi di scoprire sempre di più. L’atmosfera che traspare è accogliente e genuina, specchiando il rapporto tra gli attori che hanno tutti un ricordo felice e caloroso di questi anni della loro vita. Si tende a dimenticare come sia stato per loro anche un lavoro e non solo un’esperienza di vita, anche se la linea tra le due è molto sottile. Da un punto di vista tecnico non si può non apprezzare il montaggio delle clip e delle interviste, in particolare quella conclusiva.

L’elemento che emerge da queste conversazioni a cuore aperto, è vedere quanto tutto il cast fosse unito. Non hanno mai dato l’impressione di essere semplicemente un gruppo di attori riuniti per realizzare un film, ma molto di più. Il Golden trio ha vissuto questi anni fianco a fianco crescendo, sperimentando sia le proprie difficoltà che vivendo i propri successi. Prendere parte ad un progetto così lungo e dal clima così famigliare, ha permesso loro di vivere il lavoro in maniera diversa. Per chi non conosce la saga e non ha sperimentato questi sentimenti, non è facile forse comprendere la portata del fenomeno rappresentato da Harry Potter. Ha avuto un successo planetario e continua ad averlo, unisce, insegna e, come si è scoperto con questo film, aiuta a crescere non solo i lettori ma anche i protagonisti. Una storia, che come chi amiamo davvero, non ci lascia mai veramente.

Harry Potter Return to Hogwarts

Voto - 8.5

8.5

Lati positivi

  • Esperienza emozionante e divertente con dettagli e retroscena sui film
  • Traspare l’importanza e la genuinità che lega i protagonisti a questa esperienza
  • Buono il montaggio delle clip e degli spezzoni dei film
  • Un ritorno a casa per gli appassionati della saga

Lati negativi

  • Assenza di alcuni attori significativi che poteva ulteriormente arricchire l’esperienza
  • È sembrato troppo breve

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