La Famiglia Fang

"Ogni famiglia ha un segreto da custodire"

“Ogni famiglia ha un segreto da custodire”

 

Dopo due anni di inattività ritorna alla regia Jason Bateman, attore noto soprattutto per la serie TV “Arrested Development – Ti presento i miei” con “La famiglia Fang”, in cui compare anche come protagonista nei panni di Baxter Fang, fratello di Annie Fang interpretata da Nicole Kidman. Ci troviamo davanti ad una famiglia di artisti sui generis. I due, Baxter ed Annie sono i figli di Caleb e Camille Fang, interpretati rispettivamente da Christopher Walken e Maryann Plunkett. L’arte è una ossessione per il capofamiglia Caleb, ossessione che lo porterà all’annullamento della sua vita e del nucleo familiare. Sin da giovani i coniugi Fang si sono fatti portatori di un modo estremo di fare Arte. Il loro scopo era quello di stupire, di risvegliare l’uomo dal sonno in cui si trova vivendo la routine del quotidiano.

L’arrivo dei due bambini Baxter ed Annie, contro ogni pronostico, non fa che intensificare la vena artistica dei Fang, i quali diventeranno famosi rappresentanti di una avanguardia davvero particolare. Presto Baxter ed Annie sentiranno il bisogno di allontanarsi dal modo controverso dei genitori di intendere l’arte per intraprendere delle proprie carriere artistiche. Un futile incidente ricongiunge la famiglia Fang divisa ormai da anni ma qualcosa si è rotto, non era più la famiglia Fang di una volta.


Cosa è l’Arte? Come si realizza? Qual è il suo scopo?


Questo è un film gradevole, che ci da due possibilità di lettura. La prima, quella più superficiale, che porta a seguire l’andamento della trama, quindi il susseguirsi degli eventi con la loro relativa risoluzione, e una più profonda che è capace di innescare una riflessione sull’Arte in quanto tale, un concetto di per sé astratto, di cui tutti abbiamo una sommaria idea ma che nessuno riesce a definire alla perfezione. Quella che era l’avanguardia rappresentata dai Giovani coniugi Fang, è rappresentata come qualcosa di datato nel presente, nei nostri giorni, come se il pubblico non fosse più capace di provare meraviglia, di “svegliarsi dalla routine quotidiana”.

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Oltre a questo è ben rappresentato un forte legame fraterno capace di andare contro tutto e contro tutti, legame che risulterà quindi fondamentale per entrambi i protagonisti.

Lo scioglimento registico della trama è molto ben strutturato, molto gradevole è la scelta di rendere nota la storia della famiglia gradualmente, attraverso flashback a volte inaspettati. Il meccanismo narrativo tuttavia si palesa allo spettatore già dopo 20 minuti di proiezione, rendendo la comprensione piacevole e interessante.

Le scelte della fotografia sono perfette, nulla risulta fuori luogo o estremamente enfatizzato.

Un bel film, uno spaccato della vita di una famiglia unica di artisti, un lungo piano sequenza sui sentimenti e pensieri di Baxter ed Annie. Consigliato !

ErrePunto (Raffaele Grasso)

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