Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciale: il ritorno di Tim Burton al cinema (recensione)

Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali è il nuovo film di Tim Burton che, dopo il biografico Big Eyes, torna a narrare una storia in perfetto stile burtoniano.

Siamo in Florida, Jake (Asa Butterfiled, il bambino di Hugo Cabret) è un ragazzo che ha sempre avuto un rapporto particolare con il nonno, che gli ha raccontato fin da piccolo tantissime storie dei suoi viaggi, delle creature che ha trovato e soprattutto di una casa speciale per bambini speciali in Galles. Si chiama “La casa dei ragazzi speciali”, dove Miss Peregrine, una misteriosa donna, è il tutore dei bambini. Dopo aver fatto visita al nonno e aver scoperto che qualcosa non andava, Jake parte con il padre verso il Galles ed entrerà in contatto con il magico mondo di Miss Peregrine. Questa volta Burton fa abbastanza bene il suo lavoro, scegliendo una storia originale (adattamento del romanzo La casa per bambini speciali di Miss Peregrine del 2011 scritto da Ransom Riggs.) e la ambienta nel suo cupo e tetro universo.

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Per prima cosa va dato riconoscimento ai personaggi, ognuno con natura peculiare e con diverso comportamento, dalla mutante Miss Peregrine a Emma, una ragazza “leggera”, cosi tanto leggera che deve indossare degli stivali di piombo per rimanere a terra, al cattivo Barron (Samuel L Jackson) ai Vacui, mostri invisibili dalle sembianze spaventose, con tentacoli e senza occhi (insomma degli “slender” alla Burton). Coinvolgente la trama, semplice ma non banale, che si mischia alla regia elegante e una fotografia a cui il regista britannico ci ha ormai abituato, con atmosfere fantasy come la nave sotto l’oceano o la dimora di Miss Peregrine.

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Interessanti sono alcuni paralleli con altri film di Burton come per esempio il personaggio di Emma, molto simile, sia per il ruolo principale sia per l’aspetto, alla Sandra Bloom di Big Fish e, sempre con lo stesso film, è confrontabile la scena in cui, grazie al soffio portentoso di Emma l’acqua del mare si ferma, lasciando tutto sospeso, un po’ come succede nella scena del primo incontro tra Sandra e Ed nel film del 2003.  In definitiva, Miss Peregrine è un buon film, con punti di forza quali la messa in scena, i personaggi e fotografia, ma che non porta nulla di nuovo nel cinema del vecchio Burton, restando ancora nella scia dei suoi ultimi film non impeccabili.

Curiosità

Se si fa attenzione, si può notare un piccolo cameo del regista: nello scontro con i quattro vacui, uno di loro lancia uno scheletro contro un vagone della giostra; ecco, proprio in questo vagone è seduto un Tim Burton munito di occhiali da sole.

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