Odio l’estate: recensione del film di Aldo, Giovanni e Giacomo

Il nuovo film di Aldo, Giovanni e Giacomo segna un ritorno alle origini della loro comicità

Aldo, Giovanni e Giacomo sono tornati in grande spolvero. Sono tornati, insieme, a tre anni di distanza dalla loro ultima discutibile fatica, Fuga da Reuma Park del 2016, e non hanno deluso le aspettative. Negli ultimi tre anni i componenti del celebre terzetto comico si sono dedicati ciascuno alla propria carriera, percorrendo strade diverse. Odio l’estate, di cui vi proponiamo la recensione, segna anche il ritorno dietro la macchina da presa di Massimo Venier, storico regista di film di successo del trio. Venier ha infatti diretto il cult del 1997 Tre uomini e una gamba, Così è la vita, Chiedimi se sono felice, Tu la conosci Claudia? e  La leggenda di Al, John e Jack. Il regista non firmava una pellicola di Aldo, Giovanni e Giacomo da ben 15 anni.

Un ritorno, questo, che ricongiunge gli spettatori con il terzetto comico e che segna un ritorno alle origini dal punto di vista cinematografico. Il titolo del film riprende quello di una canzone del 1960 di Bruno Martino, in cui il cantante esprimeva con ironia tutto il suo disagio verso la più amata delle stagioni. Questi sentimenti ambivalenti verso l’estate (e la frenesia delle vacanze) fanno da punto di partenza per lo sviluppo della narrazione che scorre, come da migliore tradizione, fra momenti comici e riflessioni sull’amore, l’amicizia, la famiglia.

Indice

La trama – Odio l’estate recensione

Aldo Baglio, Giovanni Storti e Giacomo Poretti partono con le rispettive famiglie per le vacanze estive in una piccola isola del Sud Italia. Nessuno pare particolarmente entusiasta di andare in ferie, fatta eccezione per Aldo, che, dal canto suo, non vede l’ora. Ognuno dei protagonisti ha una situazione familiare ricca di problemi e di frustrazioni quotidiane. Aldo è un marito scansafatiche con la passione per Massimo Ranieri, Giovanni è il titolare di un negozio sull’orlo del fallimento e Giacomo è un dentista di successo con l’ossessione per il lavoro.

I tre si ritrovano, a causa di un errore dell’agenzia, a dover condividere forzatamente la stessa villa sul mare. Ci sono tutte le premesse per un disastro; tre mogli incompatibili fra loro, tre stili di vita differenti e tre famiglie agli antipodi. Col passare dei giorni, complici alcune disavventure che li avvicinano, le tre famiglie finiscono col legarsi ed instaurare una bella amicizia. Un evento inaspettato farà comprendere loro in maniera inequivocabile quali sono le vere priorità e i valori fondamentali della vita.

Ritorno alle origini

Che si trovino su un palcoscenico o sul grande schermo, è opinione di molti che Aldo, Giovanni e Giacomo diano il meglio di loro stessi quando interpretano personaggi realistici in situazioni credibili. In altre parole, quando Aldo, Giovanni e Giacomo portano in scena la versione drammatizzata di loro stessi. Il loro talento, forte dell’indissolubile connubio fra comicità verbale e capacità mimiche, è esaltato in tutti quei contesti in cui allo spettatore viene facile identificarsi. Nel film oggetto della nostra recensione tutto questo torna alla grande. Con il ritorno di Massimo Venier dietro la macchina da presa, poi, l’alchimia è quella di una volta.

Ecco perchè i loro film più amati e di maggior successo sono Tre uomini e una gamba, Così è la vita e Chiedimi se sono felice. Odio l’estate si inserisce alla perfezione in questo filone, segnando un gradito e attesissimo ritorno del trio a quello che sanno fare al meglio. I riferimenti ai loro film diretti da Venier, in particolare a Tre uomini e una gamba, in Odio l’estate sono diversi ed espliciti. Geniale la citazione della partita di calcio sulla spiaggia del film del 1997; lì era Italia – Marocco, qui è una sfida tra camping rivali. Un ritorno alle origini, dunque, un omaggio ai loro film più riusciti, il tutto con uno sguardo attento al presente e velato di una tenera malinconia.odio l'estate recensione

Osservazioni tecniche – Odio l’estate recensione

Archiviata la comicità un po’ artificiosa degli ultimi lavori, Fuga da Reuma Park in particolare, in Odio l’estate ritroviamo tutte le cifre stilistiche di successo del cinema di Aldo, Giovanni e Giacomo. Il film è ben scritto, con un’idea semplice alla base che viene ben sviluppata e portata in scena. La narrazione scorre fluida, con un inizio ad alto tasso di risate, una parte centrale in cui la storia si sviluppa in maniera più profonda ma sempre divertente, e un finale agrodolce. Si riesce a perdonare volentieri anche qualche qualche scivolone nella sceneggiatura, soprattutto per quanto riguarda la coerenza temporale di alcuni eventi in scena e qualche forzatura qua e là.

Aldo, Giovanni e Giacomo padroneggiano i tempi comici e portano sulla scena il meglio del loro repertorio, come non li vedevamo fare da molto tempo. Le protagoniste femminili, Carlotta Natoli, Maria Di Biase e Lucia Mascino, sono tre bravissime comprimarie, mai solo spalle, caratterizzate molto bene nella scrittura dei loro personaggi. Molto divertente anche il ritratto che il bravo Michele Placido fa del maresciallo dei Carabinieri del paese; caricatura intelligente ed ironica, mai forzata e lontana dall’essere una macchietta. Un film corale, insomma, in cui certamente spiccano i tre protagonisti, ma dove nulla è frettoloso o approssimativo.odio l'estate recensione

Considerazioni finali

Lo avrete senz’altro già capito leggendo la nostra recensione di Odio l’estate: quello di Aldo, Giovanni e Giacomo con Massimo Venier è un ritorno gradito, che non delude le aspettative e le speranze degli spettatori. Nel corso della proiezione in anteprima, sono stati diversi gli applausi in sala, sia durante la visione che alla fine del film. Applausi sinceri di chi, sullo schermo, assisteva alle scene che, prima del film, aveva proprio sperato di vedere. Si ride tanto e di gusto durante Odio l’estate e si ha la conferma che il talento comico, quando c’è, non si perde. Ad Aldo, Giovanni e Giacomo, in altre parole, serviva tornare a muoversi in un contesto che esaltasse al meglio le rispettive capacità.

Odio l’estate è un film ben costruito e senza troppe pretese, se non quella di intrattenere, divertire e coinvolgere il pubblico con equilibrio tra ironia e profondità. I fan storici del trio comico usciranno dalla sala con la sensazione di aver ritrovato tutto ciò che negli ultimi film mancava; i meno affezionati godranno di una commedia semplice, intelligente, mai forzata o volgare. Aldo, Giovanni e Giacomo ripagano nel migliore dei modi l’affetto che il pubblico, nonostante gli alti e i bassi, ha sempre provato per loro.

Odio l'estate

Voto - 7.5

7.5

Lati positivi

  • Divertente, intelligente, coinvolgente
  • Cast in gran forma

Lati negativi

  • Qualche imperfezione nella scrittura

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