Ora del the per sempre! Alice attraverso lo Specchio: recensione

alice attraverso lo specchio poster 1Emotiva, incline alla fantasia, isterica, la nostra Alice ritorna alla grande!! Alice dopo molti anni trascorsi in mare aperto, fa ritorno a Londra dove affronta i cambiamenti avvenuti durante la sua assenza. Si trova ad attraversare uno specchio magico che la porta nel Sottomondo-dove tutto è iniziato-rivede il Bianconiglio, il Brucaliffo, lo Stregatto, il Cappellaio Matto  (Johnny Depp) purtroppo afflitto da un terribile male interiore (“ha perso tutta la sua moltezza”). Così Miranda (Anne Hathaway) manda Alice alla ricerca della cronosfera, custodito nella stanza del Gran Clock e che permette di viaggiare indietro nel tempo. Alice inizia una pericolosa corsa nel tempo per salvare il Cappellaio.

La regia è di James Bobin, un giovane regista (classe 1972) che segue le orme di Tim Burton non allontanandosi dall’intreccio iniziale creato in Alice in Wonderland. Quest’approccio mette in evidenza una mancata inventiva e originalità, doti fondamentali per un ottimo regista. Rimangono gli attori di Alice in Wonderland : Mia Wasikowska (Alice) ottima interpretazione, non ha fatto altro che confermare la sua bravura calandosi nel personaggio di Alice. Una Alice diversa, una rappresentazione classica di chi vuol fare la cosa giusta nel modo sbagliato a causa della sua testardaggine, ma alla fine ha l’umiltà di riconoscere i propri errori e grazie a questo la capacità di rimediare ai sbagli. Un innovativo viene presentato “Il Tempo”; dimentichiamoci la classica rappresentazione razionale, matematica e fredda del tempo, questo subisce una metamorfosi acquista UMANITA’. Da notare che il Cappellaio Matto si vede poco e non assume quell’importanza che si era vista nel precedente film, evidentemente il regista ha voluto incentrare la storia sul viaggio nel tempo di Alice e sul nuovo personaggio Il Tempo.

Dal punto di vista scenografico Linda Woolverton (scenografa del film) ha creato un ennesimo capolavoro. Ambientazioni dinamiche, ha alternato luci e ombre, ambienti e personaggi semplici e delicati con quelli più complessi e scenici. Questo perfetto mix lo si può osservare nell’ultima parte del film.

Un difetto sostanziale del film è la mancanza di originalità, per alcuni tratti fin troppo ovvie le scene, non riesce a mantenere lo spettatore accanito. bisognava osare di più! I fan di Pink saranno contenti di ascoltare una delle canzoni di maggior successo della cantante al termine del film.

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