Recensione – Sing Street: uno dei film più belli del 2016

John Carney dopo un grandissimo debutto con Once e in seguito una conferma del suo talento con Begin Again , torna alla regia e lo fa nel migliore dei modi, con un film che entra prepotentemente fra i migliori del 2016.
Questa volta Carney ha voluto nel cast ragazzi di età compresa fra i 14 e i 20 anni che (fatta eccezione per Lucy Boynton) in passato non si sono mai cimentati nel cinema. È stata una grande scommessa per il regista irlandese che ha incredibilmente affermato di preferir lavorare con ragazzi che non hanno mai recitato rispetto ad attori di fama internazionale come Keira Knightley, protagonista del suo secondo film.
Il suo nuovo film, Sing Street, è qualcosa che si distacca dalle precedenti opere ma mantiene ben saldo un punto chiave: una colonna sonora straordinaria.

Ci troviamo nel 1985, uno degli anni più importanti per la musica, il protagonista è Conor, un ragazzo che sta attraversando un periodo difficile a causa dei continui litigi fra i genitori, e per sfogarsi e sentirsi meglio si dedica alla musica.
A causa della difficile situazione famigliare è costretto a cambiare scuola e i problemi aumenteranno sempre di più, ritrovandosi giorno dopo giorno sempre più scoraggiato.
In mezzo a questo periodo buio arriva l’incontro che cambierà per sempre la sua vita, si tratta di una ragazza molto particolare e apparentemente apatica, Raphina.
Conor innamorato al primo sguardo decide di parlarci ma non sapendo cosa dire inventa di avere una band e chiede a Raphina di partecipare ad un video musicale, dopo diversi secondi di esitazione Raphina gli lascia il suo numero; un vero e proprio momento chiave perchè da questo punto in poi il film prenderà una piega totalmente diversa.
Il giovane protagonista si fa in quattro per trovare dei componenti della band e in qualche modo riesce a costruire un gruppo ben collaudato, seppur alle prime armi.

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La trama potrebbe sembrare interessante quanto semplice, ma Sing Street è tutt’altro che un film banale, tutti i personaggi hanno una personalità ben definita che contribuisce a creare una band originale, dando vita a delle gag davvero divertenti.
Molteplici i significati che Sing Street vuole e riesce ad esprimere: il sacrificio di essere pronti a tutto pur di ottenre qualcosa (in questo caso Conor che cerca di conquistare Raphina), l’importanza dell’amicizia, inseguire i propri sogni, ma soprattutto il meraviglioso rapporto fra il protagonista e il fratello.
Il fratello di Conor è un ragazzo ormai senza futuro che dopo aver mollato gli studi non ha realizzato niente nella sua vita e durante il film attraversa un percorso psicologico che lo porta a capire gli errori commessi in passato.
Il film alterna momenti felici a momenti tristi, un po’ come viene definito l’amore da Raphina nel film, ovvero: ”happy-sad”.

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Sing Street non è solo una pura esaltazione alla musica anni ’80, anzi, è appunto concentrato in modo particolare sui personaggi e sulle dure difficoltà della vita che devono attraversare, ma oltre a questo c’è anche un grandissimo senso di ottimismo: i concerti che la band realizzerà, oppure i video che gireranno insieme per le canzoni, saranno per loro sempre un momento di divertimento, che in qualche modo gli rimarrà impresso per tutta la vita.
Gli attori se la sono cavata alla grande, nonostante fossero quasi tutti alle prime armi, ognuno di loro ha dato il meglio di sé.
Menzione d’onore a Jack Reynor che interpreta il fratello del protagonista, ed oltre al fatto di essere un personaggio chiave nel film, ciò che stupisce davvero è la sua straordinaria interpretazione, meriterebbe sicuramente una nomination agli Oscar come ”Miglior attore non protagonista”.
La colonna sonora è la ciliegina sulla torta, le canzoni rimangono impresse anche dopo settimane perché oltre a essere orecchiabili e in puro stile anni 80, sono state inserite nei momenti più appropriati e hanno un testo ben studiato che rispecchia perfettamente le tematiche del film.
In conclusione, Sing Street è indubbiamente uno dei migliori film del 2016.

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