Queen Sono: recensione della serie originale Netflix

La prima serie africana prodotta da Netflix

È da qualche tempo, ormai, che Netflix produce serie originali per ogni paese del mondo. Dopo grandi successi arrivati dall’Europa, come La casa di carta o Dark, la grande N ha prodotto la sua prima serie originale africana, Queen Sono, di cui vi proponiamo la nostra recensione. Ambientata in Sudafrica, la serie è uno spy-thriller che vede come protagonista la bellissima Pearl Thusi nei panni, appunto, di Queen Sono. Figlia di una nota attivista, morta in situazioni misteriose, Queen, si ritroverà alle prese con un gruppo terroristico intenzionato a ristabilire l’ordine, in un’Africa ormai dominata dalla corruzione.

Netflix, continua a dare spazio alle produzioni estere, permettendo, quindi, di far affacciare il suo pubblico anche verso nuovi orizzonti e prodotti dallo stile inedito. Queen Sono, tuttavia, non riesce ad andare fuori dagli schemi del classico spy-thriller, risultando talvolta prevedibile e banale, ma si ambienta in uno scenario ancora inesplorato, riuscendo a stupire per le ambientazioni e i temi trattati.

Indice

Trama – Queen Sono, la recensione

Queen Sono (Pearl Thusi) è la figlia di una nota attivista, Safiya Sono, uccisa in circostanze misteriose. Lavorando come agente per i servizi segreti africani, Queen si imbatte in una nuova organizzazione terroristica, il Watu Wema. Il loro scopo è ridare l’Africa in mano agli africani, tramite violenza e attacchi terroristici. Dopo il periodo di pace, portato da Nelson Mandela, infatti, l’Africa è stata governata da politici corrotti, che hanno svenduto il paese al miglior offerente.

Per fare ciò, il Watu Wema, decide quindi di affidarsi a un’agenzia gestita da una famiglia russa, la Superior Solutions. Con i loro fondi e la loro potenza di fuoco, il gruppo è intenzionato a scatenare il caos, al fine di riuscire nel proprio ideale. Così Queen, lavorando sotto copertura, cercherà di porre fine al regno di terrore portato dal Watu Wema e andando a fondo scoprirà il mistero che si cela dietro la morte della madre.

Le due facce della medaglia – Queen Sono, la recensione

Uno dei principali pregi di Queen Sono è la sua ambientazione e il contesto politico-sociale che si porta dietro. La serie mostra un’Africa ormai sfruttata da troppo tempo ed è proprio questo a portare alla creazione di un gruppo terroristico. Il Watu Wema, per quanto porti caos e devastazione, non viene visto unicamente come una minaccia, ma rappresenta il desiderio di una nazione di riprendersi il proprio territorio e riottenere la propria identità. È questa la vera minaccia. Per anni, l’Africa, è stata dominata da una corruzione dilagante sfociata in un mare di violenza e terrore. Il Watu Wema rappresenta un paradosso: allo stesso tempo incarna la volontà di riscatto di una nazione e l’incapacità di farcela da soli. Per liberare il popolo nero dal dominio estero, l’organizzazione si affida ad una società russa che ha come scopo il dominio dell’Africa, ricadendo di nuovo nello stesso errore.

Se da questo punto di vista, la serie Netflix se la cava egregiamente, relativamente alla mera narrazione, sono riscontrabili vari problemi. Come già detto prima, uno dei maggiori difetti di Queen Sono, è il rimanere incastrata negli schemi del genere spy-thriller. La serie, per tutte le sei puntate, si svolge in maniera troppo prevedibile, ricalcando gli stilemi classici di film e prodotti del passato. L’intreccio narrativo non presenta nulla di nuovo e la storia non riesce mai a stupire lo spettatore, scadendo sempre nel già visto. Persino la caratterizzazione di alcuni personaggi dà la stessa impressione. Se da un lato, Queen Sono, presenta elementi e tematiche nuove ed interessanti, dall’altro non ci riesce, facendo in modo che questo costituisca un limite per l’intera serie e vada ad intaccare la godibilità del prodotto.

recensione queen sono

 

Analisi tecnica – Queen Sono, la recensione

Proseguiamo la nostra recensione di Queen Sono soffermandoci su alcuni dettagli tecnici. Da questo punto di vista, la serie se la cava piuttosto bene. Lo scenario di un’Africa ormai allo sbando, è rappresentato nella maniera più adatta. Le ambientazioni sono messe in risalto e si percepisce perfettamente il clima e l’atmosfera tipica africana. La fotografia, infatti, è giocata principalmente su toni caldi e accesi, riuscendo a dare la sensazione di trovarsi in un luogo esotico. La regia, poi, non è affatto male; i combattimenti sono gestiti in maniera ottima e riescono a tenere sempre alta la tensione dello spettatore con coreografie elaborate e realistiche.

La serie, inoltre, ha un ritmo veloce e non risulta mai pesante. Ogni puntata è scorrevole, incitando lo spettatore al binge-watching. Uno dei difetti, però, è la gestione di alcuni personaggi; se Queen è caratterizzata davvero bene, altrettanto non si può dire dei suoi comprimari. Ognuno di loro ha un ruolo nel proseguimento della trama, ma solo alcuni di questi hanno un background psicologico che li renda interessanti; background che però non viene approfondito, facendo in modo che restino nel “dimenticatoio”.

Considerazioni finali

Concludiamo la nostra recensione confermando che Queen Sono, nel panorama delle serie Netflix, è sicuramente un prodotto interessante anche se, purtroppo, non privo di difetti. Per quanto la serie abbia dei lati positivi, come la tematica sociale o la critica all’ambiente politico dell’Africa, finisce per essere ricordata come una serie comune. Il fattore spionaggio non risulta sufficientemente accattivante per lo spettatore. Ciò che accade è fin troppo prevedibile, così come alcuni personaggi. Se le scene di combattimento sono girate alquanto bene e riescono a coinvolgere lo spettatore, lo stesso non accade per le side story.

Queen è ben caratterizzata e intrigante, ma resta solo un personaggio tra tanti. A causa di questo, lo svolgimento degli eventi perde ancora più di interesse, dal momento che i protagonisti della scena non riescono a creare nessun legame empatico con lo spettatore. La grande N, con questo tipo di produzioni, sta sperimentando molto, ma non sempre le ciambelle escono col buco. Queen Sono, al netto dei suoi difetti, non è una serie da bocciare, ma nonostante questo, comunque, non riesce a brillare nel mare delle varie proposte del catalogo Netflix.

Queen Sono

Voto - 6

6

Lati positivi

  • Tematica politica e sociale

Lati negativi

  • Troppo prevedibile
  • Personaggi poco approfonditi

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