The Revenant (Il redivivo) – Recensione del film di Alejandro Inarritu

Revenant è il quinto lungometraggio hollywoodiano del regista di origini messicane Alejandro Inarritu. Dopo il grande successo di Birdman, Inarritu ci porta nell’America ottocentesca adattando l’omonimo romanzo di Michael Punke al grande schermo ispirandosi ad un film uscito nel ’71 che tratta lo stesso soggetto, Uomo bianco va col tuo dio!
Acclamato dal pubblico e dalla critica, Revenant ha vinto numerosi premi tra cui l’Oscar a Inarritu come miglior regista e a DiCaprio come miglior attore protagonista. Il film narra la spedizione di Hugh Glass, interpretato da DiCaprio, nelle gelate terre nordamericane.

“The Revenant” (il Redivivo), la recensione del film di Alejandro Inarritu

“Così, risulta… che Dio… è uno scoiattolo!
Poi… ci fu solo lui. “Ho trovato Dio”, diceva. Lì seduto a crogiolarsi in gloria e somma misericordia. Gli ho fatto saltare un ginocchio a quel figlio di puttana”.

recensione revenant

Accanto a Leonardo DiCaprio vi è la straordinaria interpretazione di Tom Hardy, il quale è John Fitzgerald, un assassino senza scrupoli che muoverà il protagonista alla vendetta. Siamo in North Dakota nel 1823 e la spedizione di caccia a guida di Hugh Glass ha subito un attacco inaspettato da parte di una tribù indiana. Separato dal resto del gruppo il protagonista verrà quasi uccido da un orso, per poi essere abbandonato in fin da vita dal compagno di spedizione John Fitzgerald.

La regia di Inarritu

Dopo il grande successo di Birdman, il regista messicano Inarritu non poteva sbagliare progetto. Era da parecchi anni che aveva letto la sceneggiatura del film e ne aveva capito l’essenza. Sapeva come lo avrebbe diretto ed era convinto anche della buona riuscita del film; col senno di poi ci aveva visto giusto. I paesaggi spettacolari di cui il film è composto, le splendide sequenze, la recitazione, gli effetti, tutto sembra concorrere ad un film magnificamente orchestrato.
Il 1800 sembra circondarci in tutto il suo fascino e la sua brutalità. La legge della natura, del più forte, governa ancora il mondo e ogni essere umano deve lottare fino alla fine per guadagnarsi un piccolo posto in questo vasto mondo.

Il gelo del rigido inverno americano oltre ad avvolgere l’intera durata del film, avvolge anche noi spettatori; sembra penetrare nella carne per poi andare sempre più affondo, nelle ossa.
La scena dell’attacco dell’orso, ormai celebre, è diretta con estrema realtà e durezza. Inarritu non ci risparmia niente, vuole farci vedere come poteva essere la vita di quel tempo, senza fronzoli o sentimentalismo: era dura, piena di pericoli.
Un’altra forte e importante scena è il salvataggio di Glass all’interno del suo stesso cavallo morto. Mentre Leonardo DiCaprio sta sventrando l’animale, ne riusciamo quasi ha sentire l’odore putrescente. Sentiamo l’estrema voglia di vivere del protagonista, e sentiamo anche la sua sete di vendetta. Anzi è proprio questa il motore della storia, è la vendetta ciò che spinge Glass a sopravvivere e ha superare mille pericoli.

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La tecnica

I movimenti di macchina di Inarritu lo hanno portato ad un notevole apprezzamento sia dalla critica che dal pubblico. I lunghi e profondi piani sequenza del film sono perfettamente riusciti. Molto difficili da realizzare, sono delle vere imprese registiche. Già con Birdman si era capita l’abilità del regista, ma con Revenant Inarritu sembra superarsi; vari piani sequenza intervallano la durata dell’opera.

Una piccola nota dolente è, forse, la CGI e i costumi usatiper l’orso. La computer grafica usata è una della migliori, ma la resa delle fattezze dell’orso quando viene ripreso per intero non rende appieno la realtà di cui l’intero film è impregnato.

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Il cast

Come già detto il cast scelto dal regista non ha rivali nel cinema moderno. Leonardo DiCaprio interpreta egregiamente il ruolo di Hugh Glass e, finalmente, riesce a portarsi a casa l’agognata statuetta. Molto probabilmente l’attore meritava il premio già per Django Unchained, forse anche più meritato che per Revenant.
Recitare al suo fianco spetta invece a Tom Hardy, grande amico di DiCaprio, il quale interpreta l’antagonista John Fitzgerald. I due, grandi amici nella vita privata, sono riusciti entrambi a fare incetta di premi e riconoscimenti. Hardy non riesce ad accaparrarsi la statuetta come migliore attore non protagonista, ma comunque ci va vicino.

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Conclusioni

Revenant è un grande film, girato con estrema capacità, ed una storia che senza le parole riesce a coinvolgerti e portarti lontano sia nel tempo che nello spazio. La sceneggiatura ha un ruolo quasi secondario: le immagini parlano sa sole, sono loro che dialogano.
La voglia di ricreare la realtà e di trasmettere la brutalità di cui essa è fatta rendono il quinto film di Inarritu un cult ancora prima che il tempo lo consacri.

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