Sausage Party: Cibopolis 2, recensione della seconda stagione della serie animata

Dal 13 agosto su Prime Video sono disponibili tutti e otto gli episodi della seconda stagione della serie sequel di Sausage Party. L'ennesimo viaggio dissacrante tra satira politica e scorrettezze

A un anno di distanza dalla prima stagione, torna su Prime Video Sausage Party Cibopolis 2, la scorrettissima serie d’animazione creata da Seth Rogen ed Evan Goldberg, sequel del loro dissacrante film del 2016, Sausage Party – Vita segreta di una salsiccia. Un ritorno che si propone di ampliare l’universo narrativo del franchise continuando a raccontarci le mille sfumature di un mondo dove i cibi si sono ribellati agli esseri umani, prendendo definitivamente il controllo del paese e cercando di creare una società giusta e perfetta per i loro simili.

Ancora una volta diretta da Conrad Vernon (Shrek 2, La famiglia Addams) e accompagnata dal solito cast di voci celebri (tra le new entry Marion Cotillard), la serie riprende così i fili della precedente annata espandendo la sua satira sulla società e la politica statunitensi fino a lambire un mondo fatto di conflitti e prevaricazioni estremamente familiare. Un’ennesima variazione sul tema che, pur non avendo l’immediatezza graffiante della precedente stagione, ha il coraggio (soprattutto per una serie animata) di continuare a esplorare territori nuovi da una prospettiva inedita e spesso esilarante.

Indice:

Sausage Party Cibopolis 2 – Trama

Dopo la morte di Brenda e la sconfitta di Orange Julius, Frank (Seth Rogen), aiutato dall’umano Jack (Will Forte), cerca come può di tenere assieme la nuova Cibopolis (Foodtopia in originale), ora libera da denaro e disparità sociali ma soggetta a una sorta di condivisione forzata. Sempre più impopolare tra i suoi cittadini che lo vedono ormai come un dittatore, dopo un attentato fallito, Frank viene così esiliato assieme a Jack e ai sodali Barry (Michael Cera) e Sammy Bagel Junior (Edward Norton).

Soli e senza più un posto da poter chiamare casa i quattro si imbattono però nella città di Nuova Cibolandia (New Foodland), una sorta di democrazia illuminata ispirata proprio dalla rivoluzione di Frank, dove ognuno pare libero di fare ciò che vuole, le risorse sembrano infinite e le decisioni vengono prese in maniera collegiale. Ma, mentre i nuovi arrivati cercano il loro posto nella nuova società, il segreto dietro a quel benessere comincia a venire a galla.

Sausage Party Cibopolis 2 recensione

Sausage Party: Cibopolis. Amazon MGM Studios

Dove eravamo rimasti?

Sin dalla prima stagione di Sausage Party: Cibopolis era chiaro come questo (improbabile) sequel seriale del film cult del 2016 volesse distinguersi dall’originale per approccio e tematiche. Ancora battutacce esplicite, citazioni pop e doppi sensi, certo, ma se nel film, tra le righe, si parlava di fede, religione e morte, nella serie creata da Rogen e Goldberg a diventare centrale è da subito la politica. Nello specifico il dilemma di come costruire una società (più o meno) perfetta senza incorrere negli infiniti paradossi che questo comporta.

Continua su questa strada anche questa seconda annata, espandendo il suo universo narrativo e portando il suo gruppo di eroi a confrontarsi questa volta con “utopie” differenti. Messi da parte capitalismo e populismo, ma anche le difficoltà di un modello socialista applicato “dall’alto”, Frank e compagni si confrontano infatti con le insidie e le storture che possono nascondersi anche dietro alle democrazie apparentemente più progressiste ed egualitarie.

Sausage Party Cibopolis 2 recensione

Sausage Party: Cibopolis. Amazon MGM Studios.

I lati oscuri della democrazia

Un aspetto, questo, che dimostra come la cosa più interessante di Sausage Party Cibopolis 2 resti la sua capacità di sapersi rinnovare continuamente, senza tornare su discorsi già fatti, ma esplorando i propri temi da prospettive diverse. È così che il centro di questa annata diventa proprio la città di Cibolandia/Foodland, sorta di democrazia apparentemente perfetta ma che nasconde più di un segreto.

Non più, o non solo, le dinamiche capitalistiche interne alla società stessa, dunque, ma il rapporto che quella società ha con il mondo che la circonda. Con il proseguire degli episodi non ci vuole molto infatti a capire che nell’epopea di Frank e soci questa volta a irrompere sono l’imperialismo, il colonialismo e il marcio che si nasconde dietro a sistemi così detti democratici e civili (durante il massacro di una comunità vicina si parla esplicitamente di genocidio. È la seconda serie, dopo Andor, a farlo quest’anno). Una satira più sottile e forse meno esplicita di quella dell’annata precedente (dove l’antagonista era un’arancia dai tratti e dalle pose smaccatamente trumpiane) ma non per questo meno acuta.

Sausage Party Cibopolis 2 recensione

Sausage Party: Cibopolis. Amazon MGM Studios.

Tra satira e demenziale

Ad accompagnarla, ovviamente, l’umorismo irriverente cui ormai il titolo e i suoi due autori ci hanno abituati, tra scurrilità varie (sebbene la componente sessuale sia molto ridimensionata rispetto alla precedente stagione), trovate di sceneggiatura esilaranti (gli umani pilotati come robottoni giapponesi, o quasi) e citazioni spesso e volentieri azzeccate (da L’invasione degli ultracorpi a Top Gun, da Le ali della libertà a Mad Max: Fury Road).

Certo, i problemi in questa seconda stagione non mancano, le parabole di alcuni personaggi non convincono fino in fondo (la carriera da regista di Sammy Bagel Jr.) e la satira, come detto, è meno graffiante e mirata rispetto a quanto ci si sarebbe potuti aspettare. Eppure è innegabile che Sausage Party Cibopolis 2 resti un oggetto impazzito nel panorama seriale attuale. Una serie capace di unire il demenziale idiota alla satira politica, la risata sguaiata a quella amara, restituendo, con sguardo lucido, le storture della società occidentale e le ipocrisie che, soprattutto oggi, la attraversano.

Sausage Party: Cibopolis

Voto - 6.5

6.5

Lati positivi

  • La serie amplia intelligentemente il proprio universo narrativo sperimentando nuove situazioni e tematiche
  • Nonostante la satira sia meno precisa e graffiante rispetto alla stagione precedente resta intelligente e tutt'altro che scontata

Lati negativi

  • Lo spirito più irriverente, scorretto ed esilarante del film e della prima stagione sembra qui in gran parte ridimensionato

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