Summertime: recensione della nuova serie italiana Netflix con Ludovico Tersigni

La nuova serie targata Netflix ispirata a Tre metri sopra il cielo di Federico Moccia

In questo momento siamo tutti – chi più chi meno – ossessionati dall’estate, in una dimensione davvero particolare e quasi surreale. Estate che ormai è praticamente alle porte ma che quest’anno sembra quasi un traguardo irraggiungibile. Ed è proprio in questo momento così delicato che Netflix arricchisce il suo catalogo con Summertime, nuova serie originale italiana di cui vi proponiamo la nostra recensione. Prodotta da Cattleya, la nuova serie originale Netflix è ispirata a Tre metri sopra il cielo di Federico Moccia. Ispirata, va detto, piuttosto liberamente, perlopiù nello spunto di partenza e nella scelta di trattare un amore, almeno sulla carta, impossibile. Per il resto, Summertime si discosta in maniera abbastanza evidente dal romanzo di Moccia.

Protagonisti di Summertime sono l’esordiente Coco Rebecca Edogamhe (Summer) e Ludovico Tersigni (Ale), l’inconfondibile Giò di SKAM Italia. Summer e Ale sono una sorta di evoluzione di Babi e Step anche se fortunatamente i due innamorati della serie tv hanno poco in comune con i protagonisti del romanzo di Moccia. Certo, Ale è un motociclista ed è una declinazione contemporanea del “bello e dannato” ma i punti di contatto, perlopiù, si esauriscono qui. La prima stagione di Summertime vede alla regia Lorenzo Sportiello e Francesco Lagi e si sviluppa in 8 episodi della durata di 40 minuti circa ciascuno.

Indice:

La trama – Summertime, la recensione

Summer (Coco Rebecca Edogamhe) è una studentessa diciottenne che vive a Cesenatico con la madre e la sorella più piccola Blue. Figlia di un musicista e di una cantante, soffre per la distanza del padre, impegnato nei mesi estivi con le tournée. Odia l’estate, da un lato perché la tiene lontana dal padre, dall’altro perché c’è troppo tempo da perdere. I suoi migliori amici sono Edo e Sofia; con loro c’è un rapporto simbiotico che dura fin dai tempi delle elementari. È una ragazza responsabile e con la testa sulle spalle. Si preoccupa per la madre, sempre sola e infelice, e per la sorella, che ha qualche problema disciplinare a scuola.

Ale è un motociclista professionista che a seguito di un brutto incidente in gara non si sente pronto per ritornare in sella. Suo padre lo spinge in ogni modo a tornare in pista e tra i due non corre buon sangue. Sua madre Laura gestisce l’hotel più elegante di Cesenatico ed è preoccupata per il rapporto tra Ale e il suo ex marito. Ale passa le sue giornate insieme al suo miglior amico Dario e ha un’ex ragazza, Madda, piuttosto gelosa e ossessiva. Ale e Summer si conoscono durante una festa in piscina. Nonostante siano molto diversi l’uno dall’altra, scatta immediatamente una scintilla. Le cose si dimostrano da subito complicate; durante l’estate i due compiranno un percorso di crescita sia come coppia che come individui.

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Summertime. Cattleya

Amore, amicizia, famiglia

Amore, amicizia, famiglia: questi sono i tre pilastri su cui si costruisce la narrazione in Summertime. Abbiamo visto all’inizio della nostra recensione, come la serie tv sia ispirata a Tre metri sopra il cielo. Anche nel romanzo di Moccia (e nel film da esso tratto) si indagavano queste tre grandi tematiche. In Summertime assistiamo ad un’attualizzazione delle riflessioni, calate nella contemporaneità. L’amore è sì il tema principale, ma se nel romanzo di Moccia ricopriva un ruolo predominante, qui è parte di un sistema più equilibrato. La relazione tra Summer ed Ale occupa grande spazio nella narrazione, ma non è l’unico motore della storia. Non è l’unico tipo di relazione al centro della serie.

La rappresentazione dell’amicizia e del ruolo della famiglia nell’adolescenza occupano uno spazio altrettanto importante. L’amore romantico e tormentato di Summer e Ale è legato in maniera indissolubile a tutti gli altri tipi di relazione che li coinvolgono. In questo senso è da apprezzare il pari peso che viene dato a queste tre macro-tematiche; caratteristica positiva che si fa fatica a riscontrare nel romanzo di Federico Moccia. Alla fine degli 8 episodi, anzi, le storie parallele di amicizia sono quelle che rimangono più impresse. Anche le dinamiche familiari sono costantemente al centro della narrazione e accompagnano lo sviluppo della storia dall’inizio alla fine.

Fra teen drama e coming of age – Summertime, la recensione

Proseguiamo nella nostra recensione di Summertime soffermandoci brevemente sul genere. La nuova serie italiana Netflix ha molti tratti del più classico dei teen drama, con alcuni elementi del coming of age. Al centro della narrativa di formazione c’è sempre – lo dice la definizione stessa – il percorso di crescita di un giovane protagonista. Nel corso degli 8 episodi vediamo i nostri protagonisti scoprire l’amore, vivere gioie e delusioni, prendere consapevolezza che le proprie azioni hanno delle conseguenze sugli altri. Se l’adolescenza è la fase di passaggio per eccellenza, anche l’estate porta con sé l’idea del cambiamento.

Questi elementi, senz’altro distintivi del coming of age, si innestano in un impianto che – su tutta la linea – è quello tipico del teen drama. Personaggi giovanissimi, ciascuno contraddistinto da una caratteristica che ne fa un “tipo” (Ale il ribelle, Summer la responsabile, Edo l’impacciato e così via); scene di vita quotidiana, forti amicizie e incomprensioni in famiglia. Al posto dei banchi di scuola qui ci sono ombrelloni e lettini, ma le dinamiche sono quelle dei prodotti per teenager. Purtroppo, come vedremo meglio nel prossimo paragrafo, Summertime non porta nulla di nuovo nel panorama dei teen drama e non ha quella profondità che si riscontra nei migliori prodotti appartenenti al filone del coming of age.

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Summertime. Cattleya

Considerazioni tecniche

Come abbiamo accennato nel paragrafo precedente della nostra recensione, Summertime manca prima di tutto di originalità e profondità. La scrittura è, in questo senso, il punto debole della serie Netflix. Mirko Cetrangolo e Anita Rivaroli sviluppano il soggetto dal romanzo di Federico Moccia, lo rendono contemporaneo ma con un’impressione generale di banalità. La storia è fin troppo semplice e lineare, con svolte narrative perlopiù prevedibili. Ed è un peccato, perché la cura dei dettagli “tecnici”, nella serie, è davvero notevole. La fotografia dai colori caldi e saturi, il montaggio fluido e la colonna sonora sono pregi da sottolineare e apprezzare.

Le musiche curate dal cantautore Giorgio Poi, in particolare, accompagnano e sostengono la narrazione. I brani di Salmo, Achille Lauro, Frah Quintale e Francesca Michielin sono sfruttati in modo intelligente e funzionale. Non mancano nemmeno i classici, da Il cielo in una stanza di Gino Paoli a Tainted Love di Soft Cell. Le interpretazioni risentono in gran parte dell’inesperienza di un cast giovanissimo. Coco Rebecca Edogamhe ha presenza scenica, garbo ed eleganza, ma non riesce ad essere davvero convincente. Diverso è il discorso per Ludovico Tersigni, a suo agio nel ruolo e nelle interazioni con gli altri interpreti; l’esperienza fatta in SKAM Italia si rivela un aiuto prezioso.

Conclusioni

Tirando le fila della nostra recensione di Summertime possiamo confermare che la serie originale Netflix tutta italiana ha il sapore di un’occasione in parte mancata. Se è vero che la serie vuol essere un prodotto leggero, contemporaneo e poco impegnato, altrettanto vero è che traspare una certa ambizione. Ambizione di raggiungere un pubblico ampio e internazionale; desiderio, in altre parole, di andare oltre i teenager di casa nostra. Lo testimoniano la scelta di parlare ad ampio raggio di famiglia, di adulti inadeguati e di conflitti da un lato e l’attenta cura ai dettagli tecnici dall’altro.

Se Summertime da una parte offre la possibilità di sfuggire (almeno con la mente) dalla scomoda realtà del lockdown, dall’altra ha poche frecce da scoccare. In un panorama tanto variegato e battuto tanto quello del teen drama occorre avere davvero qualcosa da dire. Quello dei giovanissimi è senza dubbio un pubblico a cui Netflix guarda con grande interesse. La serie ispirata a Tre metri sopra il cielo potrebbe essere, in questo senso, un’operazione riuscita; difficile, però, che si riesca ad andare oltre, conquistando un pubblico più ampio e eterogeneo.

Summertime

Voto - 6

6

Lati positivi

  • Fotografia e colonna sonora
  • Ludovico Tersigni

Lati negativi

  • Svolte narrative troppo prevedibili
  • Scarso approfondimento di temi principali e personaggi

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