The Beach Bum: recensione del film di Harmony Korine con Matthew McConaughey

Oggi parliamo di The Beach Bum, film diretto da Harmony Korine con Matthew McConaughey, Snoop Dogg e Isla Fisher

The beach bum – Recensione. Harmony Korine è un regista che ha al suo attivo alcuni film che sono stati, negli anni, quantomeno discussi e oggetto di critiche decisamente ambivalenti. A partire da Kids e Gummo, molti lo ritengono uno dei migliori cineasti degli ultimi anni, eclettico, provocatore e fuori dagli schemi. Altri, invece, reputano il suo stile pura provocazione visiva e morale, senza però una base solida di trama e evoluzione delle storie.

Springbreakers, il suo precedente film, in particolare, ha diviso il pubblico. C’è chi lo ritiene una riuscita critica sociale alla generazione cresciuta a pane e Disney, trasformata in ragazzi vuoti e drogati; c’è chi invece l’ha catalogato come l’ennesimo film in cui si esaltano proprio questi valori. The Beach Bum, ultima opera di Korine, farà sicuramente discutere tanto quanto i suoi film precedenti. Il tutto sia per la sua sfrontatezza, soprattutto del protagonista, interpretato da Matthew McConaughey, sia per le scelte di sceneggiatura e di regia messe in campo. Vediamo se The Beach Bum ci ha convinti o meno!

Indice

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The Beach Bum: recensione – Una storia (?) vera

Moondog è un poeta che vive la sua vita godendosi il sole della Florida, lontano dalla metropoli Miami, leggendo poesie nei bar, fumando innumerevoli spinelli e godendosela con diversi partner. Moondog è anche molto amato dalla comunità, nonostante la non totale condivisione del suo stile di vita. Quando la giovane figlia si sposa, il protagonista deve recarsi suo malgrado a Miami; città dove il suo stile di vita risulterà molto più pericoloso che nel suo usuale piccolo villaggio marittimo.

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Il film si basa su vari personaggi reali con cui Korine e McConaughey sono venuti a contatto proprio nelle Florida Keys, un arcipelago di isole in Florida, dove vive il bizzarro protagonista. Il cast viene completato dalla straripante Isla Fisher, moglie con cui Moondog vive una felicissima relazione più che aperta; Snoop Dogg, un simpatico produttore e trafficante di marijuana, che ha un affair con la moglie completano il quadro i piccoli ruoli di Zac Efron e di Jonah Hill, che interpreta l’esasperato agente di Moondog. Esasperato per l’evidente spreco di talento del poeta, più impegnato a far nulla che a sfornare poesie universalmente acclamate.

The Beach Bum: recensione – Drugo, sei tu?

Bastano circa cinque secondi per capire che The Beach Bum è permeato di citazioni e riferimenti, chiamiamoli anche tributi, a film e serie TV degli ultimi decenni. Il più ovvio dei riferimenti è sicuramente al Drugo (The dude, per i cultori della versione originale) de Il Grande Lebowski. Moondog, il protagonista della storia interpretato da Matthew McConaughey, si getta a capofitto nello stile di vita del “dudeismo” (esiste davvero una religione di questo tipo) che prende come modello di vita proprio il grande Drugo. Nessuna preoccupazione tipica della società occidentale, una pervadente sensazione che tutto si sistemerà da solo e una forte tensione all’autodistruzione tramite droghe e alcool.

Proprio la droga qui ha un ruolo che potremmo definire di coprotagonista; le inquadrature in cui Moondog non ha uno spinello di erba in mano si contano in una mano.

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The Beach Bum: recensione – Il dolce far niente

Come detto, Moondog rispecchia in pieno lo stile di vita dell’artista che dedica la sua esistenza al godimento delle piccole cose della vita, vissuta sempre con un sorriso beffardo e allo stesso tempo innocente. Il tutto si svolge in un’aura di assuefazione che viene ben riproposta allo spettatore dal regista, che è ormai diventato un esperto nel mettere in scena un delirio ben concepito e luminoso. Merito questo del particolare utilizzo della fotografia di Korine, che qui ripropone ambientazioni e luci del precedente Springbreakers.

Come già accennato, il film presenta diversi riferimenti più o meno diretti ad altre opere recenti: oltre a Il grande Lebowski possiamo ritrovare frammenti della serie Californication e di Bojack Horseman. Del primo ritroviamo il tema del talento di scrittore sprecato e del rapporto di amore/ odio con la figlia; del secondo un utilizzo ossessivo delle situazioni più grottesche per rappresentare disagi e dipendenze. Di entrambi, ritroviamo lo stesso gusto per l’autolesionismo e l’autodistruzione.

The Beach Bum: recensione – Lo stile di Moondog

La sensazione che si ha guardando The Beach Bum e il suo protagonista, merito anche di Matthew McConaughey, sempre di più attore eclettico e versatile, è quella di una finalità di documentazione e intrattenimento, piuttosto che della ricerca di una morale nella storia. Più in particolare, nonostante le varie vicende che durante la storia diventano sempre più violente e disturbanti, il tono del film non uscirà mai dai suoi binari. E, proprio quando un evento in particolare succede e ci aspettiamo il solito rovesciamento della morale del protagonista, tutto ciò non avviene.

Il regista è riuscito a farci vedere il mondo dal punto di vista di Moondog. Un mondo in cui qualunque problema non è altro che un piccolo intoppo che passerà, per cui non vale la pena smettere di vivere la vita godendosela al cento per cento. Korine non vuole né esaltare, né criticare lo stile di vita di Moondog. Quello che il regista fa è assumerne la filosofia e riportarla sullo schermo nel modo più assurdo e surreale possibile. Non è un caso aver citato Bojack Horseman e il grottesco: ma le scene paradossali che in un cartone risultano soltanto divertente, in un film con personaggi in carne ed ossa diventano spassosissime.

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The Beach Bum: recensione – Conclusioni

Forse è proprio questo che differenzia questo film con Springbreakers. Voluto o non voluto, in Springbreakers troviamo un tentativo di Korine di farci pensare “ok, bella vita: ma che brutta fine che fanno”. Qui, vista anche una componente “criminale” decisamente più ridotta, la morale semplicemente non esiste. Il regista ha voluto semplicemente raccontare una storia dando risalto a dei personaggi che sono fuori da qualunque convenzione sociale di oggi. E che fanno di questa differenza proprio la loro forza.

Una forza che trova linfa nei suoi interpreti, in particolare il già citato Matthew McConaughey che qui, oltre a qualche esagerazione volontariamente messa in scena, si rivela ancora una volta un asso nella manica per ogni regista. Anche gli altri attori rendono bene il tenore generale del film, molto scanzonato anche nei momenti in cui ci si aspetterebbe un tono drammatico. Menzione speciale anche per Snoop Dogg, che si trova a suo perfetto agio nei panni del gangster trafficante di marijuana.

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Il film dividerà ancora critica e pubblico, di questo siamo certi. Sicuramente molti storceranno il naso vista la mancanza di una vera e propria trama, in un film che fa dell’anarchia il suo marchio di fabbrica. Storceranno il naso anche i critici della regia di Korine “alla videoclip di Mtv”, fatta di luci saturate e montaggi senza un apparente linea di continuità, ma basata su salti da una situazione all’altra in onore dell’anarchia concettuale. Ma anche qui Korine è bravo nel far proprie queste tecniche e contestualizzarle a beneficio del film, rendendolo più accattivante e fuori di testa possibile.

Ma, si sa, quando si osa il rischio è quello di essere amati e di essere odiati. Soprattutto quando nel film si fa un uso a ruota libera di riferimenti sessuali, droga e violenza. Ma Korine è stato bravo proprio in questo: nell’assolvere i protagonisti dagli apparenti vizi e le debolezze dando loro una natura caricaturale, il cui fine non è quello di giudicare uno stile di vita, ma far divertire lo spettatore con una storia incredibile. E in questo il film riesce benissimo.

The Beach Bum

Voto - 7

7

Lati positivi

  • Personaggi e situazioni fuori di testa
  • Fotografia e luci tipiche di Korine
  • Numerosissime citazioni e riferimenti...

Lati negativi

  • ... forse troppi.
  • Debole svolgimento della trama

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