Ride or Die: recensione del film diretto da Ryūichi Hiroki

Una fuga d'amore disperata in un film raffinato, cruento e adrenalinico

Due donne uccidono il marito di una delle due e, finalmente libere, intraprendono una fuga disperata verso l’ignoto. Reciso il legame con un passato castrante, fatto di menzogne e ricatti, le due protagoniste corrono insieme verso una nuova vita, o forse solo verso una nuova prigione. Sono queste le premesse di Ride or Die, film giapponese di cui vi proponiamo la recensione.  A metà tra un dramma psicologico e un thriller cruento e adrenalinico, Ride or Die è ispirato alla serie di manga Gunjo, scritta e illustrata da Ching Nakamura.

Diretto dal regista giapponese Ryuichi Hiroki questo angosciante e al contempo glaciale road-movie è disponibile sulla piattaforma Netflix dallo scorso 15 aprile. Un film che racconta una storia lineare eppure molto controversa, con due protagoniste silenziose che comunicano attraverso i loro corpi e gli sguardi. Le protagoniste sono due donne alla ricerca di una via di fuga e di un riscatto da un passato non ancora elaborato. Ma individuiamo pregi e difetti di questo film nella nostra recensione di Ride or Die.

Indice

Un amore sospeso – Ride or Die recensione

Rei ha ventinove anni, fa il medico e convive con una donna che non ama fino in fondo. Una sera si presenta a un locale, ordina da bere e offre un cocktail a un uomo seduto al bancone accanto a lei. In poco tempo, Rei si ritrova nella lussuosa casa dell’uomo e i due hanno un rapporto sessuale. A un certo punto, la ragazza tira fuori un coltello dalla borsa e uccide brutalmente l’uomo. Intanto un flashback ci riporta indietro di un giorno esatto, per spiegarci cosa leghi Rei all’uomo che ha appena accoltellato alla gola. Scopriamo in questo modo che Nanae, ex compagna di liceo di Rei e suo grande amore, dopo la scuola è diventata la moglie di quell’uomo misterioso. Dopo molti anni dal loro ultimo incontro, Nanae decide di ricontattare Rei e le chiede di rivedersi.

L’incontro tra le due costituisce un punto di rottura per Rei che, non avendo mai smesso di amare la sua vecchia amica, si scoprirà pronta a rimettere in discussione la propria vita. Nanae infatti chiede a Rei di uccidere suo marito, che da anni la sottopone a sevizie fisiche e psicologiche e che ha il pieno controllo su di lei. Rei accetta e, dopo l’omicidio, le due ragazze inizieranno una fuga alla Thelma e Louise in salsa thriller. E durante questo viaggio verso l’ignoto, la paura costringerà entrambe a gettare le maschere e ritrovarsi nude l’una di fronte all’altra. Ma oltre a fare i conti con un passato mai elaborato, Rei e Nanae dovranno tenere i nervi saldi per sfuggire alle forze dell’ordine.

ride or die recensione

Ride or Die, Netflix

Libere di morire – Ride or Die recensione

Un amore sospeso, che induce una giovane donna a rimettere in discussione la propria vita e la propria identità, è al centro di un film curato ma un po’ spento. In Ride or Die vengono ritratte due esistenze dolorose attraverso il racconto di poche giornate, sebbene i flashback sull’adolescenza delle due protagoniste aiutino ad avere un quadro più nitido del loro passato. Rei e Nanae hanno due personalità quasi opposte, riflesso di due trascorsi lontani eppure speculari. La prima proviene da una famiglia benestante, ed è avvinta alle catene del senso di colpa e dell’incapacità di accettarsi per ciò che è. La seconda ha da sempre vissuto nell’indigenza e nella violenza, ha desiderato il riscatto ma ha subito numerose delusioni. Pur con destini apparentemente contrapposti, le due ragazze hanno trascorso i primi trent’anni della loro vita passando da una prigione all’altra.

Il nuovo incontro tra Rei e Nanae rappresenta il punto di rottura per mettere fine a questa condizione di prigionia e, finalmente libere, andare incontro anche a un destino infausto. Il bisogno di infrangere le regole, di urlare e di amarsi con rabbia è il fil rouge di una pellicola raffinatamente parossistica: le due ragazze si ritrovano nude l’una di fronte all’altra, ma nude anche di fronte allo spettatore che le segue inerme nel loro viaggio catartico e insieme autodistruttivo. La regia accompagna Rei e Nanae con uno sguardo distaccato, quasi prendesse le distanze da ciò che accade: molte scene vengono riprese con oggettive ampie, che abbandonano le protagoniste alle loro azioni e al, contempo, mettono in risalto la suggestività delle ambientazioni.

Poco approfondimento – Ride or Die recensione

I toni cruenti, talvolta ai limiti dello splatter, che permeano le scene più forti del film, provano a compensare l’atmosfera di diffusa glacialità della pellicola. Protagonisti di Ride or Die sono i corpi di Rei e Nanae, che raccontano un disagio e un’irrequietezza che non sempre le loro parole riescono a comunicare. La connessione tra le due attrici non sempre è tangibile e questa è una delle ragioni per cui, a tratti, il film perde di tensione emotiva. La corporeità e insieme la glacialità di questa pellicola sono funzionali a raccontare l’alienazione delle due ragazze, e la loro rabbiosa arrendevolezza di fronte a un presente senza possibilità di fuga. D’altro canto, la sceneggiatura è strutturata in modo tale da non arricchire il racconto di elementi originali; la costruzione e l’analisi psicologica delle due protagoniste è monca, e il film sembra non dire niente di nuovo sui temi affrontati.

Mancano anche degli approfondimenti complessi e toccanti sulle relazioni delle due ragazze con la famiglia di origine o con i personaggi secondari; di conseguenza, lo spettatore rimane talvolta distante dalle due protagoniste e dai loro dilemmi interiori. Avviandoci alla conclusione della nostra recensione, possiamo dire che Ride or Die è un film ben confezionato che, però, non coinvolge pienamente: la morbosità del sentimento, che contrappone Rei e Nanae piuttosto che unirle, viene schizzato solo superficialmente. Il film è esteticamente curato e molto piacevole e le scelte registiche ne innalzano il livello qualitativo; il ritmo è però discontinuo e la sceneggiatura a tratti debole appiattisce la narrazione e i temi affrontati. L’intensità che si richiede a una storia come questa talvolta va a degradare e, in certe sequenze, è facile perdere l’attenzione e smettere di credere a ciò che viene proposto. Pur discreto, difficilmente Ride or Die resterà impresso nella memoria dello spettatore.

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Ride or die

voto - 6.5

6.5

voto

Lati positivi

  • Il lato estetico: il film è curato nei dettagli, con regia, scenografia e fotografia come punti forti
  • Alcune sequenze sono molto ben fatte e si seguono con interesse

Lati negativi

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  • I personaggi sono poco approfonditi e, in generale, la storia è sviluppata con un po' di superficialità. In particolar modo il passato delle due ragazze non viene raccontato in modo efficace

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