The Beach: la recensione del film di Danny Boyle

The Beach: la recensione del film di Danny Boyle con Leonardo DiCaprio

Danny Boyle, dopo il fortunato Transpotting, torna a firmare, nel 2000, la sua quarta opera, The Beach. Le splendide spiagge tailandesi fanno da sfondo ad una storia di scoperte, conoscenze e rinnovo interiore. Tra gli interpreti principali troviamo un giovane Leonardo DiCaprio, che torna sullo schermo dopo quasi due anni di pausa dal cinema; al suo fianco, la magnifica Tilda Swinton e i francesi Virginie Ledoyen Guillaume Canet.

The Beach è un film che ha da sempre diviso il pubblico ed è stato stroncato dalla critica. In generale, ci sono persone che lo hanno amato ed altre che lo hanno odiato. A prescindere dal successo o meno della pellicola, noi ci limiteremo ad analizzare il film e trarne delle conclusioni. Di seguito vi presentiamo quindi la recensione di The Beach.

The Beach: la recensione

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The Beach è la trasposizione cinematografica del libro scritto dall’appena 26enne Alex Garland, regista del noto Ex Machina. Richard, un ragazzo americano, arriva a Bangkok dove incontra Daffy (il bravissimo Robert Carlyle), che lo spinge ad avventurarsi in un’isola misteriosa. Qui però Daffy si suicida; tuttavia, lascia al giovane un mappa di questo luogo quasi fantastico. Richard, accompagnato da una coppia di giovani francesi, Étienne e Françoise, raggiungerà l’isola dove verrà accolto dalla comunità che abita la bellissima spiaggia, con a capo Sal (Tilda Swinton). Quello che all’inizio sembra essere un paradiso terrestre si trasforma in qualcosa di ben diverso.

E forse è proprio nella storia che il film perde la sua efficacia. La parte iniziale fa promettere bene sul seguito della narrazione, ma la troppa rapidità con cui vengono conclusi tutti gli argomenti trattati fa perdere alla vicenda la potenza che aveva acquistato. La regia di Danny Boyle, dal suo canto, si sente, eccome se si sente, (alcune inquadrature sembrano addirittura ricordare vagamente quelle di Trainspotting); e le musiche di Angelo Badalamenti si inseriscono in modo perfetto nel contesto del film, che unisce molte, forse troppe, tematiche: amore, amicizia, crescita, scoperta, lealtà, mistero. Ciò che spingerà Richard a cercare questo luogo sarà, in fin dei conti, quell’aurea di mistero che avvolge l’isola. Mistero che sarà svelato nella seconda parte del film e che porterà il protagonista ad una presa di coscienza finale.

The Beach: la spiaggia descritta da Danny Boyle

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La spiaggia raccontata da Danny Boyle sembra trovarsi in una seconda dimensione. Come già detto, il mistero che ruota attorno a quest’isola è ciò che invoglia i protagonisti a trovarla. Un po’ come raggiungere l’impossibile. Una volta arrivati in questa sorta di realtà alternativa o, come viene chiamata nel film, “universo parallelo”, per Richard, Étienne e Françoise inizierà una vita completamente nuova all’insegna della pace, l’armonia e la tranquillità; il tutto in un ambiente quasi onirico “dove qualunque cosa vuoi che accada, accade.”

L’elemento “surreale”, tipico dello stile di Danny Boyle, ritorna spesso anche in The Beach; a partire da sequenze innocue, come il bacio tra Richard e Françoise illuminati dal plancton o quella del primo attacco dello squalo, fino a sfociare in scene più inverosimili e visionarie relazionate con i momenti di follia del protagonista (la sequenza del videogioco o gli incontri con Duffy sono un esempio). Nonostante le incertezze e i dubbi che sorgono sulla storia, il regista inglese riesce ad imporre, anche in questo caso, la sua cifra stilistica a un film che ne ha fortemente bisogno.

L’isola è stato un elemento centrale di molte romanzi, film e serie TV, un incentivo alla sopravvivenza e alla crescita personale. I personaggi che capitano, perché di fato si parla il più delle volte, in una porzione di terra circondata dall’immensità del mare, non tornano mai a casa come sono arrivati. L’isola provoca un cambiamento inevitabile nell’uomo, che si deve adattare al nuovo stile di vita. The Beach non fa eccezione. L’isola, all’inizio, presentata come un paradiso terrestre dove gli abitanti vivono in serenità si trasformerà, alla fine, in un inferno; un luogo dove l’uomo rivelerà la sua vera natura e la crudeltà dell’essere umano verrà fuori nella sua forma più vera.

The Beach: la struttura del film

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The Beach è un film che si può suddividere in tre parti. La prima parte, che si svolge nella prima mezz’ora, rappresenta le avventure di Richard a Bangkok e il decisivo incontro con Duffy che farà partire tutta la storia. Il personaggio interpretato da DiCaprio ha un disperato bisogno di avventura e nella mappa trova il pretesto perfetto che gli da la spinta. Le prime sequenze mostrano la vita a Bangkok immersa in una iperattività e frenesia continua che si contrapporrà con la seguente parte del film.

La seconda parte presenta la vita dei tre protagonisti sull’isola in armonia con la comunità. Una vita pacifica, avventurosa, alla continua scoperta di cose prima sconosciute, con una nuova famiglia e nuovi amici: la cosiddetta “ricerca del piacere”. Ed è proprio la perfezione di quello stile di vita in un posto così perfetto che inizia a far nascere dei dissidi interni al gruppo che pian piano si sgretolerà.

Nell’ultima parte, la più lunga del film, la quiete tanto ricercata dalla comunità lascerà spazio al caos più estremo. Ed è il rientro dalla terraferma (Koh Phangan) di Richard e Sal che innescherà i terribili episodi che distruggeranno il clima di serenità della spiaggia, come se il ritorno provocasse una sorta di contagio generale dell’isola. E allora la violenza e la crudeltà dell’essere umano possono esternarsi nella loro forma più brutale che porterà ogni personaggio ad agire secondo l’istinto di sopravvivenza che caratterizza l’uomo. Possiamo, quindi, affermare che la struttura del film ha un andamento oscillante del tipo A-B-A: la frenesia della prima parte si oppone alla tranquillità della seconda che porta all’esplosione della violenza della terza.

The Beach: considerazioni finali

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The Beach è un film che, nonostante tutto, va accettato per quello che è: un film sulla spirito d’avventura, sul vivere la vita fino in fondo, soprattutto quando si è giovani, e sull’essere sempre alla continua ricerca di qualcosa di nuovo, senza mai accontentarsi di ciò che si conosce. Bisogna permettere alla mente di immergersi nell’isola per apprezzare veramente la pellicola di Danny Boyle, che non per questo non ha la sue pecche.

Il messaggio del film è da individuare nelle parole di Richard all’inizio della storia ed è un consiglio che dovremmo seguire tutti, almeno per una volta nella vita:

Mai rifiutare un invito, mai scartare a priori quello che non conosci, mai mancare di cortesia e mai trattenersi più del necessario. Tenete la mente bene aperta, fatevi succhiare dall’esperienza vissuta e, se fa male, ne è valsa comunque la pena.

 

The beach

Voto - 7

7

Lati positivi

  • Stile di regia di Danny Boyle
  • Messaggio del film

Lati negativi

  • Rapidità con cui vengono conclusi gli argomenti trattati
  • La narrazione si perde

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