Miyo – Un amore felino: recensione del film anime sbarcato su Netflix

Problemi oltre le apparenze nel magico mondo dei gatti

Il 18 Giugno è uscito su Netflix il film Miyo – Un amore felino (A whisker away in inglese). Prima di presentare la recensione, è necessario precisare alcune peculiarità alle spalle del lungometraggio in analisi. Questa pellicola della durata di un’ora e tre quarti, inizialmente doveva uscire nelle sale giapponesi il 5 Giugno. A causa della pandemia COVID-19 i diritti sono stati venduti a Netflix e il film è stato trasmesso solo sulla piattaforma. La pellicola è stata scritta dalla nota regista e sceneggiatrice nipponica Mari Okada. Fra i suoi lavori più conosciuti si possono citare Black Butler e Ano Hana.

Lo studio Colorido, unito allo storico studio Toho Animation, ne ha curato la produzione. Lo studio Colorido anche se giovane ha prodotto in quest’ultimo anno una serie di lavori interessanti come l’Oav Burn The Witch e il film Penguin Highway. Per quanto riguarda lo studio Toho è noto ai più per le collaborazioni con lo Studio Ghibli e per aver prodotto molti film su Godzilla. Fra i loro lavori d’animazione più noti si possono sicuramente citare La storia della principessa splendente, Weathering with you, La città incantata e Il castello errante di Howl. Con Miyo – Un amore felino sembra di rivivere alcune atmosfere già viste proprio nei film di Miyazaki.

Indice

Una trama ricca di aspettative – Miyo un amore felino recensione

La protagonista Miyo cerca di sfuggire ai suoi problemi nell’illusione dei sentimenti per Kento Hinode, suo compagno di classe. Per riuscire a conquistarlo entra in possesso di una magica maschera che una volta indossata le permette di trasformarsi in un gatto. In questo modo vive due vite: studentessa e gatto adottato da Hinode. Continuando ad indossare la maschera però, si arriva a dover fare una scelta. Accettare le proprie sembianze umane oppure fuggire da tutto e diventare per sempre un gatto. Già dal trailer il film si presentava come una storia originale e visionaria. E così è stato. A rafforzare questa impressione basta dire che il mondo felino ricorda le ambientazioni dello Studio Ghibli.

Infatti sia che si parli dell’idea di diventare gatto, che quella di mostrare un mondo abitato da gatti l’originalità non manca. Inserire però troppi elementi all’interno di solo film ne ha sbilanciato l’intera visione. Si perde troppo tempo nelle situazioni iniziali dando poco spazio a ciò che andrebbe davvero approfondito. Con questa stessa superficialità vengono trattati i personaggi che meritavano un maggior spessore psicologico. In molte situazioni il comportamento stereotipato dei protagonisti arriva a renderli persino fastidiosi. Va anche detto che nonostante l’originalità dell’idea, l’aggiunta di costanti cliché romantici rende il grosso degli sviluppi banali e prevedibili.

Miyo Un amore felino - Studio Colorido/ Toho Animation

Miyo – Un amore felino, Studio Colorido/Toho Animation

Profondità forzata – Miyo un amore felino recensione

Il film per i suoi toni comici e per i suoi colori è veramente piacevole da vedere. Ciò non toglie che non vengano trattate tematiche di un certo spessore. In questa pellicola si cerca di affrontare la delicata problematica dell’empatia. Troviamo una stravagante protagonista che in tutti modi cera di farsi notare dal ragazzo che le piace passando così per stramba. Alle spalle però Miyo ha una difficile situazione familiare che cerca di accettare fuggendo da ogni responsabilità. Nessuno si accorge dei problemi di Miyo e di come si sente. Persino il film inizialmente non fa notare questi elementi facendoli passare per irrilevanti.

Il tutto viene approfondito nel momento in cui la protagonista sparisce. Questa tematica è molto attuale e molto delicata. Si parla dell’imparare ad accettare gli altri, a conoscerli e a capire il loro punto di vista andando oltre l’apparenza. Nel film questo significato profondo viene trattato magistralmente. Si parte da piccoli cenni, per poi approfondirlo sempre di più. C’è però una nota negativa. Verso la fine del film si abusa di questa tematica che viene presa come pretesto per allungare eccessivamente il racconto. In questo modo si crea quella situazione estrema in cui la protagonista capisce tutto all’ultimo e i problemi si risolvono molto rapidamente. Un espediente non necessario per un’opera i cui sviluppi e il cui finale sono facilmente prevedibili.

Il comparto tecnico – Miyo un amore felino recensione

Il comparto tecnico tende ad evidenziare una dualità fra realtà e fantasia. Questa viene sottolineata con l’accuratezza delle animazioni che passano dall’essere semplici all’essere surreali e fantastiche. I protagonisti umani hanno un aspetto semplice e realistico per la loro età. Non ci sono capigliature strane o altri dettagli fuori le righe tipiche dei prodotti giapponesi. In generale si cerca il massimo del realismo per rappresentare il mondo umano. Questa stessa ricercatezza di realismo si rispecchia in particolare nelle ambientazioni. L’eleganza con cui ogni elemento degli spazi in cui i protagonisti si muovono è maniacale. La palette di colori è altrettanto adeguata e si abbina ai vari momenti felici o tristi passati dai personaggi.

Tutto questo realismo però si contrappone con l’ambientazione della città felina. Un luogo fantastico posto sopra la città degli umani. Qui i colori diventano più vivi e i personaggi diventano dei gatti antropomorfi. Nonostante questo si mantiene l’attenzione ai particolari. Il fantastico si mostra nelle diverse razze feline rappresentate in questo mondo contorto che cresce sopra un gigantesco albero. L’originalità per creare questo mondo invisibile è innegabile, pur ispirandosi alle ambientazioni giapponesi e in stile Ghibli. Altrettanto apprezzati sono stati i titoli di coda. In questi vengono mostrati gli eventi successivi a quelli accaduti nei film, mostrando i due protagonisti e gli ulteriori sviluppi avuti dagli altri personaggi.

Miyo Un amore felino - Studio Colorido/ Toho Animation

Miyo – Un amore felino, Studio Colorido/Toho Animation

Considerazioni finali – Miyo un amore felino recensione

Il film visto la sceneggiatrice, gli studi di produzione e la pubblicità con cui era stato presentato doveva essere un capolavoro da far invidia allo studio Ghibli. Pur riconoscendo l’originalità dell’idea e l’attenzione nel comparto tecnico, il prodotto finale non rispetta nessuna delle aspettative. Purtroppo sono state fatte delle scelte di trama che banalizzano ogni aspetto positivo. Il film è molto godibile da guardare, ma la storia alla base è uguale a molte altre già viste. I personaggi stereotipati caratterialmente sempre allo stesso modo, gli sviluppi privi di originalità e i colpi di scena facilmente intuibili rendono la visione più pesante del previsto.

Bisogna aggiungere anche che alcuni eventi andavano spiegati meglio e in modo meno sbrigativo. Sul finale molti elementi per come sono stati esposti lasciano qualche perplessità. Per un’idea simile, a modesto parere, sarebbe stato meglio una serie animata. Magari farne una di dodici episodi per i canoni attuali. Grazie alla serializzazione sarebbero state approfondite le varie personalità dei personaggi. Inoltre con una serie sarebbe stata data la giusta importanza a tutti gli eventi, evitando di trattarli superficialmente.

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Miyo - Un amore felino

Voto - 6

6

Lati positivi

  • Originalità dell'idea alla base della trama
  • Un comparto grafico eccellente

Lati negativi

  • Cliché e prevedibilità
  • Personaggi piatti
  • Alcuni aspetti della trama vengono trascurati e non approfonditi

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