28 anni dopo, la nuova trilogia potrebbe essere affidata a Nia DaCosta

Sony è in trattative con Nia DaCosta per dirigere un film nella prossima trilogia di 28 anni dopo

Nia DaCosta, reduce dal suo ruolo da regista in The Marvels, si prepara a guidare un nuovo capitolo della trilogia di 28 anni dopo. Questo passaggio dalla saga dei supereroi a un franchise horror amato per la sua intensa narrazione e realismo crudo segna un momento significativo nella carriera della regista.

Secondo Deadline, Sony Pictures è al momento in trattative con DaCosta per dirigere il secondo capitolo della trilogia horror, dimostrando un impegno concreto verso il franchise 28 anni dopo. La decisione di girare contemporaneamente il sequel al primo film della serie mostra la volontà di Sony di garantire continuità e una rapida produzione.

Sony è in trattative con Nia DaCosta per dirigere un film nella prossima trilogia di 28 anni dopo

28 anni dopo film zombie 28 giorni dopo

28 giorni dopo. British Film Council, DNA Films

Il sequel riporterà il pubblico nel mondo angosciante della sopravvivenza e del terrore che ha caratterizzato l’originale 28 giorni dopo diretto da Danny Boyle. Boyle non solo dirigerà il primo film della nuova trilogia, ma sarà anche produttore del sequel. Cillian Murphy, acclamato per la sua interpretazione nell’originale, tornerà nel ruolo principale, questa volta anche come produttore esecutivo. Alex Garland, autore del primo film, scriverà le sceneggiature per tutti e tre i capitoli, garantendo una coerenza tematica e narrativa.

In un interessante retroscena, Garland ha rivelato che il film Kes ha influenzato in modo significativo 28 giorni dopo. Questa ammissione dimostra l’ammirazione di Garland per le opere che hanno plasmato la sua visione creativa e la sua volontà di onorare tali influenze nel suo lavoro cinematografico.

“Quello che ho fatto è stato copiare da questo film intitolato Kes”, ha dichiarato Garland. “Una cosa davvero inaspettata da copiare in un film di zombie. Penso che la sceneggiatura che ho consegnato e Kes si concentrassero entrambi sull’esperienza di un ragazzino, nella misura in cui è tonale. Questi sono i modi più ovvi, ma ci sono anche alcune cose leggermente più sottili che hanno a che fare con il paesaggio e, in un certo senso, con gli esseri umani e la natura.”

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *